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Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di strade!
~DOC
1,21 Gigowatt!
Eccoci qui, amici del cinema e della recitazione, è il vostro DOC! Oggi, ci addentriamo in un monologo crudo e potente, un gioiello di scrittura e recitazione tratto dalla serie "Peaky Blinders". Parliamo di Alfie Solomons, interpretato magistralmente da Tom Hardy, un uomo che vive e respira nelle zone d'ombra della morale. Preparatevi a un'analisi che vi porterà nel profondo di un personaggio complesso, in un monologo che è un vero e proprio pugno nello stomaco.
IL MONOLOGO DI ALFIE SOLOMONS
STAGIONE 3 EP6
MINUTAGGIO: 22:05-23:21
RUOLO: Alfie Solomons
ATTORE: Tom Hardy
DOVE: Netflix
INGLESE
I don't give a fuck right now, kid, right? I do not want him to spare me because of some fucking peace pact! I want him to acknowledge, that his anger is un-fucking-justified. I want him to acknowledge, that he who fights by the sword, he fucking dies by it Tommy. So what, they took your boy did they? Yeah? They got your boy? And what fucking line am I supposed to have crossed? How many fathers, right, how many sons, yeah, have you cut, killed, murdered, fucking butchered, innocent and guilty and sent them straight to fucking hell ain' ya? Just like me! You fucking stand there. You judging me, stand there, and talk to me about crossing some fucking line? If you pull that trigger, right, you pull that trigger for a fucking honourable reason. Like an honourable man. Not like some fucking civilian, that does not understand the wicked way of our world mate.
ITALIANO
Non me ne frega un cazzo ora come ora, gioia, chiaro? Quello che non voglio è che lui mi risparmi la vita per un maledetto accordo di pace. Voglio solo che si renda conto che incazzarsi non è un lusso che uno come lui può permettersi. Voglio che lui si renda conto che chi gioca troppo col fuoco prima o poi finisce col bruciarsi il culo, Tommy. E così hanno preso tuo figlio, è? hanno preso tuo figlio. E quale cazzo di limite avrei oltrepassato io? Quanti padri di famiglia, quanti figli, quanti hai ferito, torturato, massacrato, tutta carne da macello, colpevoli o innocenti che fossero. Tu andrai dritto all’inferno proprio come me. E invece te ne stai qui è? Giudichi, proprio tu, dall’alto del tuo piedistallo vieni a dire a me che avrei oltrepassato un cazzo di limite. Se vuoi premere quel grilletto, è, se vuoi premere quel grilletto fallo per un motivo rispettabile. Fallo da uomo rispettabile, non come un borghesuccio incazzato che non ha neanche una lontana idea di come funzioni il nostro schifosissimo mondo.
GRANDE GIOVE!
Grande Scott! Immergiamoci nel mondo elettrizzante di "Peaky Blinders", una serie che ha catturato l'essenza dell'Inghilterra del 1900 attraverso gli occhi della famiglia Shelby e il loro pericoloso viaggio nel mondo criminale. Questa serie, miei cari attori e attrici, è una lezione magistrale di narrazione e sviluppo dei personaggi.
Ora, concentriamoci sul monologo pronunciato dall'enigmatico Alfie Solomons, interpretato con intensità viscerale da Tom Hardy. In questo monologo, Alfie si confronta con Tommy Shelby, sfidando le fondamenta stesse della loro esistenza violenta. Egli mette in discussione la giustezza della rabbia di Tommy e le linee sfumate tra giusto e ingiusto nel loro lavoro.
Le parole di Alfie sono il riflesso crudo del mondo brutale in cui abitano, dove le regole della civiltà ordinaria non si applicano. Parla di onore non come costrutto sociale, ma come codice personale, uno che è profondamente intrecciato con gli istinti di sopravvivenza di coloro che vivono di spada – o di lametta, nel caso dei Peaky Blinders.
Nel suo monologo, Alfie non parla solo a Tommy; parla a ciascuno di noi che entra nel mondo della recitazione. Ci ricorda che i personaggi che interpretiamo non sono schizzi in bianco e nero, ma sono imbevuti di sfumature di grigio che riflettono le complessità della natura umana. Ci sfida ad abbracciare gli aspetti sfaccettati dei nostri ruoli, ad approfondire la psiche dei nostri personaggi e a portare avanti performance non solo credibili, ma che risuonano con le verità crude della vita stessa.
INDIETRO NEL FUTURO!
E con questo, miei cari amici, concludiamo il nostro viaggio nel cuore oscuro di "Peaky Blinders". Spero che questa analisi vi abbia dato spunti di riflessione e magari ispirato per i vostri futuri ruoli o per la vita di tutti i giorni. Ricordate, il mondo del cinema è un palcoscenico grandioso, ma la vita... la vita è il più grande spettacolo di tutti. E voi, siete tutti protagonisti.
Adieu!
DOC
Laureato a pieni voti in numerose discipline scientifiche, ama definirsi cultore di tutte le scienze. I suoi idoli sono i grandi scienziati del passato, come Isaac Newton, Benjamin Franklin, Thomas Edison e Albert Einstein, dei quali possiede i ritratti nel salotto di casa propria e che adora così tanto da chiamare il cane da compagnia che possiede nel 1955 Copernico e quello che possiede nel 1985 Einstein.
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