Monologo - Peter Parker in \"Spider-Man 2\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Cinema di supereroi. Diciamo che esistono due aspetti del cinema di supereroi degnI di nota: una forma di cinema pieno di effetti speciali, esplosioni, armi di distruzione totale, super cattivi iconici... e dall'altra parte c'è un cinema fatto di scene che sono diventate storiche per dei personaggi che si sono rivelati tremendamente umani , che affrontano situazioni che fanno parte della vite di tutti i giorni. La nostra vita. Quella senza mantelli. La trilogia di Sam Raimi di "Spider-man" è un esempio perfetto di questo discorso e questa scena ne è la prova. Siamo in “Spider-man 2” e Peter sta raccontando quello che è un segreto inconfessabile a sua zia May. Sta per buttare fuori qualcosa che neanche uno come lui, che può sparare ragnatele e fermare super cattivi, è in grado di dire. Andiamo ad analizzare questo monologo.

LA MORTE DI ZIO BEN E' COLPA MIA

MINUTAGGIO: 1:11:25-1:13:30
RUOLO: Peter Parker

ATTORE:
DOVE: Netflix



INGLESE


I'm responsible. For what happened to Uncle Ben. He drove me to the library, but I never went in. I went someplace else. Someplace where l thought I could win some money... to buy a car, because I wanted... to impress Mary Jane. It happened so fast. I won the money, and the guy wouldn't pay me. Then he got robbed. The thief... was running towards me. I could've stopped him, but I wanted... revenge. I let him go. I let him get away. He wanted a car. He tried to take Uncle Ben's. Uncle Ben said no... and then he shot him. Uncle Ben was killed that night... for being the only one who did the right thing. And l... I held his hand... when he died. I've tried to tell you so many times.



ITALIANO


Sono io il responsabile. Di quello che è successo allo zio Ben. Lui mi portò alla biblioteca, ma io non ci entrai. Andai in un altro posto. Un posto dove credevo di poter vincere un pò di soldi, per comprare un auto, perché volevo fare colpo su Mary Jane. E’ successo tutto così in fretta. Io vinsi, e il tizio non volle pagarmi, e poi fu rapinato. Il rapinatore… stava correndo verso di me. Io avrei potuto fermarlo, ma volevo… Vendetta. E lo lasciai andare. Lasciai che… che scappasse via. Voleva un’auto, e cercò di prenderla a zio Ben. Zio Ben disse di no. E lui gli sparò. Zio Ben quella notte fu ucciso perché fu l’unico a fare la cosa giusta. E io… gli tenevo la mano mentre lui moriva. Ho cercato di dirtelo tante di quelle volte…

SPIDER MAN 2

Spider-man 2” e il sequel della prima trasposizione cinematografica delle avventure dell’uomo ragno targata Sam Raimi. Siamo nel 2004 e questo secondo capitolo del supereroe mascherato tra i più iconici di tutti è ancora più intenso ed introspettivo. La trilogia di Raimi guarda ad un aspetto più intimo del supereroe, che potremmo riassumere con l'ormai celebre frase: “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.


Di cosa parla la trama? Di un uomo ragno alle prese con dei problemi normali, quelli che sono di un ragazzo qualunque, e dall'altra parte con la sua doppia vita da supereroe mascherato che serenamente va svolazzando con le sue ragnatele di qua e di là. Questa volta il cattivo è un leggendario Alfred Molina nei panni del dottor Otto Octavius, una sorta di mito per Peter Parker. Octavius è infatti un genio e sta presentando una delle sue invenzioni più incredibili: tentacoloni gigantoni robotici, connessi al cervello umano attraverso una spina dorsale che si installa sulla schiena del malcapit… dello scienziato. Durante una giornata di dimostrazione per un esperimento, in cui il dottore sta cercando di riprodurre un'energia rinnovabile forte quanto il Sole (una frase del film sarà “la forza del sole nel palmo della mia mano”) c'è un incidente… un terribile incidente che lo vede come colpevole e che vede soprattutto la morte di alcune persone, tra le quali la moglie. Risvegliatosi dal coma il dottore non sarà più lo stesso e questi tentacoli prenderanno poco a poco e il sopravvento sulla sua psiche, facendolo diventare il cattivo di questo secondo capitolo. Nel frattempo Spider-man alle prese con i problemi di un normale adolescente: una ragazza che fondamentalmente non riesce a conquistare, Mary Jane Watson. Peter non riesce a trovare mai il tempo per restare con lei a causa del suo doppio lavoro da supereroe, che non può svelare. Sul finale del film Il dottore… No non ve lo dico il finale del film... se non lo avete visto vedetelo per conto vostro. Passiamo al monologo!

ANALISI MONOLOGO

Siamo di fronte a uno dei punti nevralgici di tutta la trilogia. Peter Parker ha un gigantesco, enorme e significativo senso di colpa: si ritiene responsabile della morte di zio Ben.


Peter vive con questo rimorso gigantesco nel non aver individuato il serial killer ma ancora di più nell'essere di fatto colpevole in maniera involontaria della morte del suo stesso zio… non ha mai trovato la forza di raccontare questo suo enorme dolore. Ora trova il modo per esterenare questo male che lo attanaglia.


Sono io il responsabile di quello che è successo a zio Ben”: questo è l'intro del monologo e il modo più diretto per iniziare a buttare fuori un senso di colpa che prova il ragazzo, che, a modo suo, racconta la vicenda. Zio Ben lo portò effettivamente in biblioteca dove lui aveva detto che sarebbe andato, ma quella sera lui non andò in biblioteca. Andò a fracassarsi il cervello contro Sega Ossa, in un incontro di wrestling con un montepremi. Immaginava che avendo un po' di soldi avrebbe di fatto comprato un'auto e fatto colpo su Mary Jane.


Arriviamo al punto 2 del monologo, ovvero la situazione nella quale Peter si sente più responsabile. Questo rapinatore stava cercando di fuggire con il malloppo appena ottenuto. Peter era davanti a lui e poteva bloccarlo, ma lasciò che scappasse via. Cercò vendetta, perché il proprietario non gli diede tutti i soldi perché Peter aveva vinto, avendo concluso il match con qualche minuto di anticipo. Una volta che Peter scoprì la rapina in atto, se ne disinteressò in quanto, cito testualmente: “Non è un problema mio”. Ma queste cose poi non vanno mai come pensiamo noi e il criminale voleva un'auto e cercò di prenderla a zio Ben, che rifiutò. E lui gli sparò.


Il senso di colpa di Peter Parker si amplifica nella frase: “Zio Ben quella notte fu ucciso perché fu l'unico a fare la cosa giusta” e ad aumentare la gravità di questa sensazione il fatto che Peter Parker era lì mentre lui moriva.

Lo guardava morire.

CONCLUSIONE

Abbiamo attraversato questo monologo insieme e ci siamo concentrati su quello che era un punto focale quindi gigantesco enorme “senso di colpa a otto zampe” che prova Peter Parker nei confronti di suo zio e di sua zia e di tante vite che lui stesso sente di aver rovinato con questo gesto scellerato. A questo punto uno potrebbe anche chiedersi: “A che servono per poteri? A che serve tutto questo se non sono in grado di salvare le persone che amo? Se le scelte che faccio cambiano così tanto il mio mondo?” Sono questi gli interrogativi che Raimi sparge in giro per i suoi film. Perché per essere super-eroi, non serve il mantello. A volte basta essere umani.

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