Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Il primo sermone di padre Flynn è la chiave per comprendere il tema centrale di Il Dubbio: l’incertezza morale. Interpretato da Philip Seymour Hoffman, padre Flynn si presenta come un prete carismatico e progressista, capace di coinvolgere i fedeli con parole semplici ma profonde. Fin dalle prime battute, il suo discorso non è solo un sermone religioso, ma una riflessione più ampia sulla condizione umana. Il tema del dubbio viene introdotto in maniera sottile: non come un nemico della fede, ma come un’esperienza condivisa, una condizione che tutti, prima o poi, vivono. Flynn non cerca di rassicurare il suo pubblico con certezze dogmatiche, ma lo invita a riconoscere il valore della fragilità e del non sapere. Il sermone è anche una dichiarazione d’intenti: è un modo per preparare la comunità a ciò che accadrà nel film. Flynn sa che il dubbio verrà usato contro di lui, sa che sarà sospettato, e proprio per questo cerca di ribaltare la prospettiva: non è la certezza a unire le persone, ma il dubbio stesso.
MINUTAGGIO: 4:15-8:22
RUOLO: Padre Flynn
ATTORE: Philip Seymour Hoffman
DOVE: Netflix
INGLESE
What do you do when you're not sure? That's the topic of my sermon today. Last year, when President Kennedy was assassinated, who among us did not experience the most profound disorientation? Despair? Which way? What now? What do I say to my kids? What do I tell myself? It was a time of people sitting together, bound together by a common feeling of hopelessness. But think of that! Your BOND with your fellow being was your Despair. It was a public experience. It was awful, but we were in it together. How much worse is it then for the lone man, the lone woman, stricken by a private calamity? "No one knows I'm sick." "No one knows I've lost my last real friend." "No one knows I've done something wrong." Imagine the isolation. Now you see the world as through a window. On one side of the glass: happy, untroubled people, and on the other side: you. - God Bless you, Sister. - Thank you. I want to tell you a story. A cargo ship sank one night. It caught fire and went down. And only this one sailor survived. He found a lifeboat, rigged a sail... and being of a nautical discipline... turned his eyes to the Heavens and read the stars. He set a course for his home, and exhausted, fell asleep. Clouds rolled in. And for the next twenty nights, he could no longer see the stars. He thought he was on course, but there was no way to be certain. And as the days rolled on, and the sailor wasted away, he began to have doubts. Had he set his course right? Was he still going on towards his home? Or was he horribly lost and doomed to a terrible death? No way to know. The message of the constellations--- had he imagined it because of his desperate circumstance? Or had he seen truth once... Straighten. Up. and now had to hold on to it without further reassurance? There are those of you in church today who know exactly the crisis of faith I describe. And I want to say to you: Doubt can be a bond as powerful and sustaining as certainty. When you are lost, you are not alone. In the name of the Father, the Son, and the Holy Ghost. Amen. Please rise.
ITALIANO
Che fate quando vi siete sentiti insicuri? E’ l’argomento del mio Sermone di oggi. Lo scorso anno quando hanno assassinato il presidente Kennedy, chi di voi non ha provato un profondo senso di smarrimento, di disperazione? Dove andare, che fare? Che dire ai figli? Che dire a se stessi? In quel periodo la gente si riuniva accomunata da un comune sgomento. Ma riflettete, il vostro legame con il prossimo era la disperazione. E’ stata un’esperienza comune. E’ stata orribile. Ma l’abbiamo vissuta insieme. Quanto può essere amaro per un uomo solo, per una donna sola, essere colpito da un dramma personale. Nessuno sa che sono ammalato. Nessuno sa che ho perso il mio ultimo vero amico. Nessuno sa il male che ho fatto. Immaginate che solitudine, si guarda il mondo come una finestra: da un lato del vetro persone felici, senza pensieri; e dall’altro lato, voi. Voglio raccontarvi una storia. Una notta una nave da carica fa un naufragio, si incendia e si inabissa. Un solo marinaio sopravvive, trova una scialuppa, improvvisa una vela, e sapendo navigare bene alza gli occhi al cielo e legge le stelle. Imposta la rotta verso casa, poi esausto si addormenta. Il cielo si copre di nuvole, e per ben venti notti, non riesce più a vedere le stelle. Si crede sulla giusta rotta. Ma non ne ha la certezza. E con il passare dei giorni si sente sempre più debole. Nasce in lui il dubbio. Aveva impostato bene la rotta? Era ancora diretto verso casa? Oppure si era perduto, ed era destinato ad una fine terribile. Non c’era modo di scoprirlo. Ciò che aveva letto nelle stelle l’aveva solo immaginato dalla disperazione? O per una volta aveva letto la verità e doveva ora aggrapparsi ad essa senza altre rassicurazioni. Ci sono dei fedeli tra noi, oggi, che conoscono questa crisi della fede che ho descritto. Io voglio dire che il dubbio può essere un legame tanto forte e rassicurante quanto la certezza. Anche se vi sentite perduti, voi non siete mai soli. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
i"Il Dubbio" (Doubt, 2008) è un film diretto da John Patrick Shanley, tratto dalla sua stessa opera teatrale vincitrice del Premio Pulitzer. Ambientato nel 1964 in una scuola cattolica del Bronx, il film mette in scena uno scontro di ideologie e personalità, alimentato dal sospetto e dall'incertezza morale. Siamo nella St. Nicholas School, un’istituzione cattolica rigorosamente gestita da sorella Aloysius Beauvier (Meryl Streep), una direttrice inflessibile e conservatrice. Il suo approccio educativo è basato sulla disciplina e sulla paura del peccato. In netto contrasto con lei c’è padre Brendan Flynn (Philip Seymour Hoffman), un prete carismatico e più progressista, che cerca di instaurare un rapporto più umano con gli studenti.
L'evento scatenante arriva quando sorella James (Amy Adams), un’insegnante giovane e ingenua, nota un comportamento ambiguo tra padre Flynn e Donald Miller, il primo studente afroamericano della scuola. Il sacerdote ha mostrato un’attenzione particolare per il ragazzo, e un giorno Donald torna in classe turbato e con un odore di alcol sul respiro. Sorella James riferisce il fatto a sorella Aloysius, che immediatamente sospetta il peggio: un abuso da parte di padre Flynn. Da quel momento, sorella Aloysius intraprende una crociata contro il prete, determinata a farlo allontanare dalla scuola, senza avere prove concrete, ma basandosi solo sulla sua certezza interiore. Flynn, invece, nega ogni accusa, difendendosi con forza e suggerendo che il vero pericolo risieda nel pregiudizio e nella diffidenza che la suora nutre nei suoi confronti.
Uno degli scontri più intensi del film avviene quando sorella Aloysius affronta padre Flynn in un acceso confronto verbale, mettendolo alle strette con la sua inflessibilità morale. Tuttavia, il film non offre risposte definitive: le accuse rimangono nel limbo dell’incertezza, e lo spettatore è lasciato a interrogarsi sulla verità.
"Che fate quando vi siete sentiti insicuri? È l’argomento del mio sermone di oggi." L’apertura è diretta e coinvolgente. Flynn non parte da una citazione biblica, ma da una domanda semplice, che chiunque può comprendere. Il suo obiettivo è creare immediata empatia. Vuole che il suo pubblico si riconosca nelle sue parole, che senta di condividere con lui un’esperienza comune. "Lo scorso anno quando hanno assassinato il presidente Kennedy, chi di voi non ha provato un profondo senso di smarrimento, di disperazione? Dove andare, che fare? Che dire ai figli? Che dire a se stessi?" L’assassinio di Kennedy è un riferimento concreto, un evento storico che ha sconvolto l’America. Flynn usa questo esempio perché sa che tutti hanno vissuto quel momento con paura e incertezza. Qui il sacerdote sta facendo un’operazione sottile: collega la crisi personale alla crisi collettiva. Sta dicendo che il dubbio non è un’esperienza individuale, ma qualcosa che accomuna tutti.
"Ma riflettete, il vostro legame con il prossimo era la disperazione. È stata un’esperienza comune. È stata orribile. Ma l’abbiamo vissuta insieme."
Questa è la prima inversione di prospettiva. La disperazione, invece di dividere, ha unito le persone. Qui Flynn introduce l’idea che il dubbio e la sofferenza possano essere strumenti di connessione umana, non solo ostacoli. "Quanto può essere amaro per un uomo solo, per una donna sola, essere colpito da un dramma personale. Nessuno sa che sono ammalato. Nessuno sa che ho perso il mio ultimo vero amico. Nessuno sa il male che ho fatto." Questo passaggio è cruciale. Flynn cambia registro e si fa più intimo. Qui il sermone diventa improvvisamente personale, quasi una confessione nascosta. Il sacerdote elenca tre situazioni di dolore: una malattia segreta, un lutto, un peccato commesso. Non specifica se stia parlando di sé stesso o stia facendo un esempio generico. Il dubbio entra in scena anche qui: sta rivelando qualcosa di sé o sta solo raccontando una storia?
"Immaginate che solitudine, si guarda il mondo come una finestra: da un lato del vetro persone felici, senza pensieri; e dall’altro lato, voi." Flynn descrive la condizione di chi si sente isolato dal resto del mondo. L’immagine della finestra è potente: chi soffre si sente separato dagli altri, incapace di condividere il proprio dolore. Questo concetto si ricollega perfettamente alla situazione di Donald Miller, il ragazzo afroamericano emarginato dagli altri studenti. Flynn si sta riferendo a lui? O sta parlando di sé stesso? A questo punto il sermone cambia tono e introduce una metafora più ampia, quella del marinaio perso in mare.
"Una notte una nave da carica fa un naufragio, si incendia e si inabissa. Un solo marinaio sopravvive, trova una scialuppa, improvvisa una vela, e sapendo navigare bene alza gli occhi al cielo e legge le stelle." Il marinaio è un simbolo dell’essere umano in cerca di una direzione. Dopo il naufragio, l’unica speranza per lui è affidarsi alle stelle, cioè alla sua conoscenza e alla sua fede. "Il cielo si copre di nuvole, e per ben venti notti, non riesce più a vedere le stelle." Questa immagine rappresenta perfettamente il momento in cui il dubbio prende il sopravvento. Il marinaio, che prima aveva una certezza, ora è perso. Non può più vedere la sua guida e comincia a temere di essersi sbagliato. "Si crede sulla giusta rotta. Ma non ne ha la certezza. E con il passare dei giorni si sente sempre più debole. Nasce in lui il dubbio."
Flynn sta dicendo che il dubbio è inevitabile. Anche chi ha sempre saputo dove andare, a un certo punto perde la sicurezza.
"Ciò che aveva letto nelle stelle l’aveva solo immaginato dalla disperazione? O per una volta aveva letto la verità e doveva ora aggrapparsi ad essa senza altre rassicurazioni." Qui il dilemma del marinaio diventa il dilemma della fede. Quando la certezza scompare, cosa si fa? Ci si affida comunque a ciò in cui si credeva, o si rinuncia?
Dopo aver raccontato la storia del marinaio, Flynn chiude il sermone con una frase chiave: "Io voglio dire che il dubbio può essere un legame tanto forte e rassicurante quanto la certezza." Questo è il concetto più provocatorio del suo discorso. Flynn non sta dicendo che bisogna cercare la certezza, ma che bisogna accettare il dubbio come parte della vita. "Anche se vi sentite perduti, voi non siete mai soli." Flynn vuole che i fedeli capiscano che il dubbio non è un abisso in cui si cade da soli, ma un’esperienza condivisa. È il dubbio, e non la certezza, a renderci umani e a unirci agli altri.
Il sermone di padre Flynn è il manifesto del film. Non è un discorso sulla fede in Dio, ma sulla fede nell’essere umano. Flynn presenta il dubbio non come una debolezza, ma come un elemento di connessione. Questo è il suo tentativo di difesa preventiva: se verrà accusato, lui vuole che la comunità non cerchi la certezza assoluta, ma accetti l’incertezza come parte della vita. Il sermone ha anche un risvolto ambiguo. Flynn vuole davvero insegnare qualcosa, o sta preparando il terreno per la sua difesa personale? La sua storia del marinaio è un invito alla fiducia o un modo per giustificare le sue azioni? Lo spettatore, come sorella Aloysius, resta con il dubbio. E proprio questo è il punto del film.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.