Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Interpretare questo monologo di Piper da “Orange is the new Black” è come esplorare un labirinto emotivo: dietro ogni parola si nasconde un conflitto interiore tra forza e vulnerabilità. Piper è in bilico tra il bisogno di difendersi e il desiderio di essere onesta, rivelando a Dina, e a sé stessa, una verità difficile da accettare. La prigione è una una trappola mentale che porta Piper a confrontarsi con la propria identità, la propria solitudine e la perdita di controllo su chi era e chi potrebbe diventare.
STAGIONE 1 EP 10
MINUTAGGIO: 43:50-45:51
RUOLO: Piper
ATTRICE: Taylor Schilling
DOVE: Netflix
INGLESE
Dina. That's a pretty name. You know, I could tell you a lot of things that would scare you, Dina. I could tell you that I'm gonna make you my prison bitch, I could tell you that I'm gonna make you my house mouse, that I will have sex with you even if we don't have an emotional connection. That I'm gonna do to you what the spring does with the cherry trees, but in a prison way. Pablo Neruda. But why bother? You're too tough, right? Yeah, I know how easy it is to convince yourself you're something that you're not. You could do that on the outside. You can just keep moving. Keep yourself so busy you don't have to face who you really are. But... ...you're weak. Back the fuck off me. I'm like you, Dina. I'm weak, too. I can't get through this without somebody to touch, without somebody to love. Is that because sex numbs the pain? Or is it because I'm some evil fuck-monster? I don't know. But I do know, I was somebody before I came in here. I was somebody with a life that I chose for myself. And now, now it's just about getting through the day without crying. And I'm scared. I'm still scared. I'm scared that I'm not myself in here, and I'm scared that I am. Other people aren't the scariest part of prison, Dina, it's coming face-to-face with who you really are. Because once you're behind these walls, there's nowhere to run, even if you could run. The truth catches up with you in here, Dina. And it's the truth that's gonna make you her bitch.
ITALIANO
Dina… è un bel nome. Potrei dirti molte cose che ti spaventerebbero, Dina. Potei dirti che farò di te la mia puttana. Potrei dirti che farò di te la mia schiava, che farò sesso con te anche se non abbiamo un rapporto affettivo. Che farò con te quello che la primavera fa con i ciliegi, ma alla maniera del carcere. Pablo Neruda. Ma a che servirebbe. Sei troppo tosta, vero? So come è facile convincere te stessa di essere qualcosa che non sei, e puoi fare esteriormente, continuare a muoverti. Tenerti così occupata da non dover affrontare chi sei. Ma… sei debole. Io sono come te, Dina. Sono debole anche io. Non ce la posso fare qui senza qualcuno da toccare, senza qualcuno da amare. E’ perché il sesso attenua il dolore. E’ perché sono un malvagio mostro sessuale? Io non lo so. Quello che so è che ero qualcuno prima di entrare qui. Ero una persona con una vita che avevo scelto per me stessa, e adesso è tanto se finisco la giornata senza piangere. E ho paura. Ho ancora paura. Ho paura di non essere me stessa qui dentro, e ho paura di esserlo, credimi. Non sono gli altri a farti paura in prigione, è il trovarti faccia a faccia con quella che sei. Perché una volta che sei dentro queste mura non c’è dove correre anche se tu potessi correre. La verità ti raggiunge qui dentro, Tina. Ed è la verità a fare di te la sua puttana.
"Orange is the New Black" è una serie che ha portato sul piccolo schermo una narrazione corale, intricata e affascinante del mondo carcerario femminile. Creata da Jenji Kohan e ispirata al memoir di Piper Kerman, la serie segue Piper Chapman, una donna bianca di classe media, condannata a quindici mesi per un crimine commesso dieci anni prima: aveva trasportato denaro della droga per la sua allora fidanzata, Alex Vause. Questo reato riemerge proprio quando Piper ha ormai cambiato vita e vive una relazione stabile con Larry. L’arresto la costringe a fare i conti con un mondo, quello della prigione di Litchfield, che si rivela tanto spietato quanto, a tratti, ironicamente assurdo.
La trama di "Orange is the New Black" parte quindi da un contesto di estraneità totale: Piper si ritrova catapultata in un ambiente che non conosce e che inizialmente non sembra appartenere alla sua vita privilegiata. Attraverso i suoi occhi, il pubblico esplora la realtà carceraria, ma ben presto il focus si sposta, allargando l’obiettivo sulle storie delle altre detenute. Ogni episodio si tuffa nel passato di uno dei personaggi, svelando gli eventi che le hanno condotte dietro le sbarre. Così, la storia di Piper diventa solo una delle tante voci, e la prigione stessa si trasforma in un microcosmo di differenze culturali, economiche e sociali.
I temi trattati spaziano dalla corruzione all’interno delle istituzioni, agli abusi di potere, alle dinamiche razziali, alla sessualità e all’identità di genere. Gli episodi mettono in evidenza come il sistema carcerario punisca e spesso peggiori le vite delle detenute, evidenziando una profonda mancanza di umanità nel modo in cui la società si approccia al concetto di riabilitazione. Con il passare delle stagioni, la serie intensifica il suo tono drammatico, mostrandoci i legami, le alleanze, e le rivalità tra le detenute, in un contesto che di volta in volta sa essere solidale e crudele.
Un elemento chiave della trama è proprio la relazione tra Piper e Alex, che evolve tra alti e bassi all’interno della prigione, mentre il loro passato le lega in modi che entrambe faticano a gestire.
Questo monologo di Piper è un’esplorazione di vulnerabilità e perdita di identità, un momento di confessione e introspezione dove si svela la brutalità emotiva della vita in prigione. "Potrei dirti molte cose che ti spaventerebbero, Dina." Inizia con un accenno di minaccia, quasi una messa in scena del ruolo che la prigione sembra imporre. Piper si avvicina al linguaggio della sopraffazione, il gergo della sopravvivenza dietro le sbarre, quel tono quasi animalesco che cerca di intimidire. Subito dopo, si capisce che questo approccio è solo un’introduzione ironica; è un modo per dire a Dina ciò che non vuole realmente dire, come se stesse mascherando la propria debolezza con una falsa forza.
"Che farò con te quello che la primavera fa con i ciliegi… ma alla maniera del carcere." La citazione di Neruda introduce una rottura poetica nel contesto oppressivo del carcere, dimostrando quanto Piper sia ancora aggrappata alla sua vecchia vita, ai suoi valori, alla sua sensibilità culturale. È un contrasto stridente tra il bello e il crudele, il poetico e il degradante, che sottolinea come il carcere stia alterando ogni sua percezione. Piper usa Neruda per ricordare a Dina, e forse a se stessa, che c'è ancora qualcosa di umano dietro quella facciata.
"So com'è facile convincere te stessa di essere qualcosa che non sei..."
Qui Piper riconosce un meccanismo comune in prigione: la necessità di costruire una corazza, una maschera, per sopravvivere. Ma aggiunge un'importante riflessione, ammettendo quanto sia facile ingannarsi, convincersi di una forza che non è reale. Questo monologo è uno dei momenti più espliciti in cui Piper ammette quanto la prigione stia erodendo il suo senso di sé, e lo proietta su Dina, come se volesse dirle "lo so perché l'ho vissuto anch'io".
"Non ce la posso fare qui senza qualcuno da toccare, senza qualcuno da amare." Questo è il nucleo della confessione di Piper: il bisogno di connessione umana, un desiderio che va oltre il sesso e che si lega all’identità, al sentirsi vivi. La privazione dell’intimità e dell’amore è una forma di tortura silenziosa che Piper subisce, portandola a confrontarsi con i suoi limiti emotivi e con il dolore della solitudine.
"Ero una persona con una vita che avevo scelto per me stessa…"
Questa frase è una dichiarazione struggente di perdita d’identità. Piper riflette su come il carcere non tolga solo la libertà, ma anche la capacità di riconoscersi, di percepire il proprio valore e i propri desideri. È il momento in cui esplicitamente dichiara quanto il carcere abbia cambiato tutto, trasformando una persona che era padrona della propria vita in una figura frammentata, insicura e in costante lotta contro le proprie paure. "Ho paura di non essere me stessa qui dentro, e ho paura di esserlo, credimi."
La paura di Piper è duplice: da una parte teme di perdere la sua vera essenza, di trasformarsi in una versione deteriorata di sé stessa. Dall’altra, teme anche ciò che può emergere quando si guarda davvero allo specchio, senza distrazioni, senza scappatoie. È un conflitto in cui l’essere "se stessi" diventa tanto temibile quanto l’essere cambiati.
"La verità ti raggiunge qui dentro, Dina. Ed è la verità a fare di te la sua puttana." Questa chiusura è forse l’affermazione più brutale del monologo. Piper trasforma l’idea di “essere la puttana di qualcuno” da una minaccia fisica a una verità esistenziale: il carcere costringe a confrontarsi con chi si è realmente, e la “puttana” diventa metafora dell’essere vulnerabili davanti alla propria verità. In un mondo dove le maschere sono obbligatorie per sopravvivere, Piper riconosce che è proprio l’onestà verso sé stessi la condanna più dura.
Questo monologo rappresenta un viaggio doloroso verso l'accettazione delle proprie debolezze, una confessione che brucia e che lascia emergere la verità dietro ogni maschera. Piper si mette a nudo, ammettendo una vulnerabilità che nella prigione può essere letale. Riuscire a interpretarlo significa entrare nel cuore di un personaggio che lotta tra il bisogno di connessione e la paura della propria realtà.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.