Monologo - \"Playing it Cool\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Interpretare il monologo del nonno in Playing It Cool significa entrare nei panni di un uomo anziano che racconta una storia d'amore e avventura come fosse una favola epica. Non è solo il racconto di un innamoramento; è un elogio romantico alla giovinezza, a un tempo in cui l'amore era vissuto con intensità e il coraggio era necessario per conquistarlo. Il nonno si rivolge al pubblico con una sicurezza affettuosa, consapevole di star esagerando, ma proprio per questo avvincente, trasmettendo un senso di nostalgia e orgoglio per quei momenti passati che ormai sono quasi leggendari.

STORIE ECCESSIVE

MINUTAGGIO: 42:25-44:36
RUOLO: Nonno

ATTORE: Philip Baker Hall
DOVE: Netflix


INGLESE


It was 1943. I was in San Diego, I was in the Navy. Then I saw her. Every men in the bar was lined up to talk to her. But I didn't let that intimidate me. Her eyes, sparkled. Her lips were like two perfect red roses. It was fate, and I couldn't deny fate. Time stood still once when we dance, the music, the lights... She felt like sunshine in my arms, she looked like a princess. And I was her prince. It was magic. This was a mans job, I ship out the next day. And I never thought I'd see her again. And at that exact moment, a fleet of U-boat blasted our ship. Not even nazi can stand in the way of love. I had to get back to her. I swam shark invested waters, Scale off the sea cliff of Canada's Labrador coast. Race across plains of dessert and burial ground. It was the longest three days of my life. Excuse you, what the hell you think you're doing? That kiss changed everything. And after that, the allies turn the tide of the war. And we lived happily ever after.



ITALIANO


1943. Io ero a San Diego, in Marina. Fu là che la incontrai. Tutti gli uomini del bar facevano la fila sperando di dirle una parola, ma io non mi scoraggiai. I suoi occhi erano stelle, le sue labbra due perfette rose scarlatte. Era destino. E non puoi ignorare il destino. Ballammo insieme, e intorno a noi tutto sembrò sparire: la musica, le luci. Lei era il sole tra le mie braccia. Lei era la mia principessa, e io ero il suo principe. Magia. Si, fa lo spiritoso, altro che cartone della Disney, quella era roba da veri uomini. Il giorno dopo ripresi il mare con la speranza di tornare vivo, e di rivederla. In quel preciso istante, una flotta di sommergibili attaccò la nostra nave, ma nemmeno i nazisti possono ostacolare un vero amore. Io dovevo tornare da lei. Mi gettai in acqua tra gli squali. In Canada scalai le scogliere della Costa del Labrador, attraversai pianure, deserti e camposanti. Furono i tre giorni più lunghi della mia vita. Quel bacio cambiò la storia. Di lì a poco gli alleati ribaltarono le sorti della guerra, e noi vivemmo felici e contenti.

PLAYING IT COOL

"Playing It Cool" è una commedia romantica del 2014 diretta da Justin Reardon, con protagonisti Chris Evans e Michelle Monaghan. La trama segue un giovane scrittore cinico, interpretato da Evans, che lavora a Hollywood e viene incaricato di scrivere una sceneggiatura romantica, ma c’è un problema: lui non crede nell'amore. Questo scetticismo deriva dalla sua infanzia e da relazioni passate, che lo hanno lasciato privo di speranza verso i legami affettivi. È convinto che le relazioni siano fatte solo di delusioni e non riesce a concepire un lieto fine.


Tutto cambia quando incontra Lei (Michelle Monaghan), una donna brillante e affascinante che sembra essere l’ideale della donna dei suoi sogni. Tra i due si crea un’intesa immediata e travolgente. C'è però un ostacolo: Lei è già fidanzata, in procinto di sposarsi, e non ha alcuna intenzione di lasciare il suo compagno. La cosa non impedisce ai due di instaurare un’amicizia particolare, tra ironia e tensione romantica, che lentamente porta il protagonista a mettere in discussione il suo cinismo verso l'amore.


Il film si sviluppa attraverso dialoghi leggeri e situazioni ironiche, mentre il protagonista riflette sul concetto di amore. Interessante è il modo in cui la narrazione rompe la quarta parete: Evans, in alcune scene, parla direttamente allo spettatore o immagina episodi della sua vita come sequenze da film, giocando con lo stereotipo dei cliché romantici che sta cercando di evitare nella sua sceneggiatura.


"Playing It Cool" esplora la lotta interiore di chi vorrebbe aprirsi all’amore, ma è frenato dalle sue stesse convinzioni e dal proprio passato. È un film che parla di come spesso il cinismo sia una difesa contro la paura di lasciarsi andare, una paura che il protagonista dovrà affrontare per provare a conquistare la persona che ama.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo è il racconto di una storia d’amore idealizzata, raccontata dal punto di vista nostalgico del nonno. Ci troviamo davanti a una scena che è volutamente un misto di romanticismo epico e di esagerazione comica, con una narrazione che eleva la sua storia al livello di una leggenda personale, quasi come se fosse un'epopea alla Indiana Jones o un’avventura da guerra romantica.


Il nonno introduce la storia con un tono che ricorda il linguaggio dei vecchi film di Hollywood, enfatizzando l’impatto visivo della donna con frasi poetiche come "i suoi occhi erano stelle" e "le sue labbra due perfette rose scarlatte." La descrizione della donna assume tinte fiabesche, facendola apparire come una principessa da fiaba. Qui si vede come il personaggio mescoli romanticismo e iperbole per intrattenere chi lo ascolta, elevando un ricordo forse reale a qualcosa di quasi mitologico.


Quando il nonno dice "Era destino. E non puoi ignorare il destino," introduce l’idea che il loro incontro fosse scritto nelle stelle, un evento predestinato. Questo dà al monologo una carica emotiva importante: l’amore viene visto come un’energia inevitabile, qualcosa che sfida e supera qualsiasi ostacolo. Nella mente del nonno, questo amore è invincibile, tanto da resistere persino alla minaccia della guerra.


La narrazione del nonno diventa ironica, quasi caricaturale, quando parla dell'attacco dei sommergibili e degli squali: "Mi gettai in acqua tra gli squali. In Canada scalai le scogliere della Costa del Labrador." È chiaro che non sta raccontando una storia esattamente come è andata, ma sta esagerando per renderla leggendaria, per enfatizzare quanto l’amore possa trasformare un uomo comune in un eroe, o almeno farlo sentire tale.


Quando dice: "Si, fa lo spiritoso, altro che cartone della Disney, quella era roba da veri uomini," il nonno inserisce un commento quasi di critica verso le generazioni più giovani e i loro ideali romantici, che lui considera meno autentici o vissuti. C’è una sorta di nostalgia per un tempo in cui l’amore, per come lui lo ricorda, era vissuto con coraggio e passione.


Il finale è volutamente eccessivo: "Quel bacio cambiò la storia. Di lì a poco gli alleati ribaltarono le sorti della guerra." Questa frase attribuisce all’atto d’amore una potenza trasformativa quasi magica, come se il loro amore fosse stato il catalizzatore per la vittoria nella guerra. Anche qui, il nonno romanticizza e riadatta i suoi ricordi in modo poetico e avventuroso.

Questo monologo serve a dare al nonno una dimensione affettuosa e divertente. È un uomo che non solo vive di ricordi, ma sa trasformarli in favole per intrattenere e, allo stesso tempo, per trasmettere una certa visione della vita. C’è un’orgogliosa celebrazione della sua giovinezza, del suo coraggio e, soprattutto, della sua capacità di amare, rendendo il suo passato un misto tra eroismo e sentimento.

SUGGERIMENTI PER L'INTERPRETAZIONE

Per interpretare questo monologo, immagina di essere un anziano carismatico e un po’ spaccone, uno di quei nonni che ama intrattenere la famiglia con storie di vita al limite tra realtà e leggenda. Il tono non è solo quello di un vecchio innamorato, ma di un narratore esperto che sa come coinvolgere e far sorridere, alternando momenti di sincerità a esagerazioni epiche.


1. Imposta un tono nostalgico, ma con sicurezza


Parti con un tono nostalgico, ma non troppo malinconico. Stai raccontando una storia gloriosa, e il pubblico (immaginario o reale) deve sentirsi trasportato subito negli anni ’40, in una scena quasi da vecchio film. Questo tono nostalgico però non è privo di sicurezza: il tuo personaggio è convinto di quello che racconta, anche se sembra romanzato.


2. Enfatizza i dettagli visivi

Quando parli degli "occhi come stelle" e delle "labbra come rose scarlatte," rallenta leggermente e rendi il tono quasi sognante. Questa donna era la sua visione ideale, quasi come se, solo a parlarne, riuscissi a rivederla proprio lì davanti a te.


3. Alterna momenti di realismo e ironia

Nella parte iniziale, mentre racconti l'incontro, mantieni un tono sincero. La tua voce dovrebbe trasmettere come realmente, almeno per te, fosse una storia epica, quasi un colpo di fulmine.

Nel momento in cui la narrazione diventa esagerata ("mi gettai in acqua tra gli squali"), cambia leggermente tono, aggiungendo una punta di ironia, come se fossi consapevole dell'esagerazione ma volessi comunque mantenerla in chiave semi-seria. Questo alternarsi tra sincerità e ironia rende il personaggio affascinante e simpatico.


4. Gesti lenti ma significativi

Usa gesti ampi e lenti, come chi è abituato a parlare con le mani e a tenere l’attenzione su di sé. Ogni tanto indica qualcosa di immaginario, come se stessi vedendo quegli squali o la tua nave. Puoi anche mettere la mano sul cuore, o fare un lieve sorriso malinconico quando ricordi il bacio. Ogni gesto dovrebbe avere una qualità un po’ teatrale, ma mai troppo comica.


5. Usa variazioni di ritmo

Gioca con i tempi: nelle parti più poetiche rallenta, crea delle pause e usa una voce bassa, mentre nelle parti avventurose accelera il ritmo e abbassa la voce quasi a un sussurro, come se stai raccontando un segreto o una confessione importante.


6. Sottolinea la parte di critica alle "nuove generazioni"

Quando dici: "Sì, fa lo spiritoso, altro che cartone della Disney, quella era roba da veri uomini," cambia espressione, magari accennando un sorriso di sfida e complicità. Il tono qui deve diventare quasi provocatorio, come se stessi facendo una battuta tra te e te, rivolgendoti al pubblico per prenderlo in giro bonariamente.


7. Il finale epico: "Quel bacio cambiò la storia"

Termina con orgoglio, come se stessi completando la tua epopea personale. Non avere paura di lasciare una pausa alla fine, quasi a sottolineare l’epicità di quel bacio. Dovresti apparire come qualcuno che ha vinto una battaglia per amore, anche se, alla fine, sai benissimo che è tutta una dolce esagerazione. Guarda magari un attimo fuori scena, come se stessi davvero tornando con la mente a quel momento.


8. Gioca con l’espressività degli occhi

Per un monologo come questo, molto viene dagli occhi. Alterna momenti in cui sembri davvero rivivere l’amore, guardando il vuoto con un'espressione morbida e calda, ad altri in cui alzi leggermente le sopracciglia e guardi in basso o di lato con fare quasi sornione, come chi sa di stare un po’ esagerando per far ridere.

Questo monologo è una celebrazione dell’amore e dell’avventura, raccontata da chi ha vissuto la vita con un tocco di spavalderia e passione. Interpretalo come se stessi davvero costruendo una leggenda, senza vergogna né freni.

CONCLUSIONE

Questo monologo è più di un semplice ricordo: è un atto di rivendicazione del valore dell’amore e del coraggio, una celebrazione della vita e delle sue avventure, grandi o piccole. Chi lo interpreta deve trasmettere l'ironia e la sincerità del nonno, che usa un linguaggio epico per raccontare una storia che sa esagerata, ma vera nella sua essenza. La storia, infatti, non è solo per chi ascolta, ma per lui stesso, come un modo per riaffermare ciò che lo ha reso l'uomo che è. In fondo, ogni parola è un omaggio alla magia del passato e alla potenza dei sentimenti che hanno davvero il potere di cambiare una vita.

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