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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel film "Pretty Woman", diretto da Garry Marshall, uno dei momenti più emblematici e rivelatori è il monologo di Vivian Ward, interpretata magistralmente da Julia Roberts. Questa scena approfondisce il carattere di Vivian e serve anche come un momento chiave per la comprensione delle dinamiche emotive e narrative del film. Il monologo offre uno sguardo intimo nelle esperienze passate di Vivian, illuminando il contrasto tra le sue fantasie infantili e la realtà adulta che ora affronta.
MINUTAGGIO: 1:33:25-1:34:20
RUOLO: Vivian
ATTRICE: Julia Roberts
DOVE: Netflix
INGLESE
When I was a little girl, my mama used to lock me in the attic when I was bad, which was pretty often, and I would... I would pretend I was a princess trapped in a tower by a wicked queen, and then suddenly this knight... on a white horse with these colors flying would come charging up and draw his sword, and I would wave, and he would climb up the tower and rescue me - but never in all the time... that I had this dream did the knight say to me, "Come on, baby, I'll put you up in a great condo.
ITALIANO
Sai, quand’ero bambina, la mamma mi rinchiudeva in soffitta ogni volta che ero cattiva, e succedeva spesso. E io fingevo… facevo finta di essere una principessa, imprigionata in una torre da una regina cattiva. E poi all’improvviso un cavaliere su un cavallo bianco con un pennacchio al vento arrivava al galoppo e sguainava la spada; e io sventolavo il fazzoletto. Lui si arrampicava sulla torre e mi salvava. Ma mai, in tutte le volte che facevo quel sogno, il cavaliere mi diceva: “Vieni bambina, che ti sistemo in un bell’appartamento”.
"Pretty Woman" è un film iconico del 1990, diretto da Garry Marshall e scritto da J.F. Lawton. È una delle commedie romantiche più celebri e amate, e ha contribuito a consolidare la fama di Julia Roberts e Richard Gere, i protagonisti. La storia segue Vivian Ward (interpretata da Julia Roberts), una prostituta di Los Angeles che viene assunta da un ricco uomo d'affari, Edward Lewis (Richard Gere), per accompagnarlo a vari eventi sociali per una settimana. Inizialmente, il loro rapporto è strettamente professionale, ma man mano che passano tempo insieme, i due sviluppano una connessione emotiva e romantica. Vivian, con il suo spirito indomito e la sua sincerità, apre gli occhi di Edward su una realtà diversa da quella a cui è abituato nel suo mondo di affari e lusso. Roberts ricevette una nomination all'Oscar per la sua performance, che è diventata un punto di riferimento nella sua carriera. La sua capacità di trasformare Vivian da una figura stereotipata a un personaggio pieno di profondità è ampiamente lodata. La chimica tra Julia Roberts e Richard Gere è palpabile e rimane uno degli aspetti più celebrati del film. Hanno collaborato in modo efficace per creare un legame credibile e commovente tra i loro personaggi. La canzone "Oh, Pretty Woman" di Roy Orbison, da cui il film prende il nome, è usata efficacemente nel film, insieme a "It Must Have Been Love" dei Roxette, che è diventata una hit mondiale dopo essere stata inserita nella colonna sonora. "Pretty Woman" ha avuto un notevole impatto culturale, influenzando il genere della commedia romantica e diventando un punto di riferimento nel cinema degli anni '90. Ha anche suscitato dibattiti riguardo alla rappresentazione delle donne e dei rapporti tra i sessi.
Questo monologo viene pronunciato quando Vivian e Edward sono in una fase più intima e vulnerabile della loro relazione. Vivian inizia a rivelare dettagli più profondi e dolorosi della sua infanzia e della sua vita, mostrando una fragilità che va oltre la sua apparenza esterna e il suo atteggiamento spensierato. Vivian rivela di essere stata punita e isolata in soffitta dalla madre durante la sua infanzia ogni volta che si comportava male. Questo dettaglio illumina la difficoltà e la solitudine che ha sperimentato da bambina, elementi che hanno influenzato la sua percezione di sé e il suo comportamento da adulta. Vivian descrive come si immaginava di essere una principessa imprigionata, un chiaro tentativo di evasione dalla sua realtà dolorosa attraverso la fantasia. Questo parallelo tra la vita reale e la fiaba illustra come Vivian abbia sempre cercato di trasformare la sua realtà in qualcosa di più bello e speranzoso, nonostante le circostanze avverse.
La figura del cavaliere rappresenta la classica figura eroica che arriva per salvare la damigella in pericolo. Questo desiderio di essere salvata da un eroe è profondamente radicato in Vivian, mostrando come le sue aspettative sulla vita e l'amore siano state influenzate da narrazioni idealizzate fin dalla giovinezza. Vivian espone la sua delusione quando confronta le promesse delle fiabe con la realtà del mondo degli adulti. Mentre da bambina sognava di essere salvata in maniera romantica e avventurosa, da adulta si trova a confrontarsi con proposte pragmatiche e materialistiche, come quella di essere sistemata in un "bell'appartamento" da Edward. Questo mette in luce il suo conflitto interno e la crescente consapevolezza che la realtà è spesso più complicata e meno romantica delle fiabe.
Il monologo evidenzia un momento di crescita per Vivian, poiché inizia a rendersi conto che non vuole essere semplicemente "sistemata" da un uomo, ma desidera l'autonomia e la capacità di determinare il proprio destino. Questa è una chiave per il suo sviluppo personale, dove passa da un ruolo passivo di chi è salvato a un soggetto attivo che decide per sé.
Questo monologo ha anche un impatto significativo sulla relazione tra Vivian e Edward. Fornisce a Edward una visione più profonda dei desideri e delle paure di Vivian, spingendolo a riflettere sulle proprie azioni e sul modo in cui percepisce la loro relazione. Inoltre, stimola una discussione più ampia sui temi del salvataggio, del potere e dell'autonomia all'interno delle dinamiche romantiche.
Il monologo di Vivian in "Pretty Woman" funge da catalizzatore per la trasformazione dei personaggi e l'evoluzione della trama, evidenziando il viaggio di Vivian da una visione idealizzata dell'amore e del salvataggio a una comprensione più matura e realistica delle relazioni. Questa scena è cruciale perché apre una finestra sulle sue vulnerabilità e desideri più profondi, spingendo sia lei che Edward a riflettere sui loro valori e aspettative. Attraverso questa introspezione, "Pretty Woman" tocca questioni più profonde di dignità, indipendenza e vero affetto, lasciando un'impressione duratura sulla percezione dell'amore e della redenzione nel contesto moderno.
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