Monologo - Proximo in \"Il Gladiatore\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo di Proximo in Il Gladiatore è un momento cruciale che cattura l’essenza della società romana e il ruolo simbolico dei giochi gladiatori. Attraverso il suo discorso, Proximo rivela la tensione tra la brutalità e la bellezza dell’arena, offrendo al pubblico una visione affascinante e disincantata del Colosseo come palcoscenico di spettacolo e potere. L’interpretazione di questo monologo richiede di bilanciare emozioni contrastanti: l’entusiasmo per la gloria e il cinismo di chi conosce il costo umano della fama.

GIOVE TONANTE

MINUTAGGIO: 1:21:16-1:23:01
RUOLO: Proximo

ATTORE: Oliver Reed
DOVE: Amazon Prime Video



INGLESE


That's enough for the provinces, but not for Rome. The young emperor has arranged a series of spectacles to commemorate his father, Marcus Aurelius. I find that amusing since it Marcus Aurelius, the wise, the all-knowing Marcus Aurelius, that closed us down. So, finally after five years of scratching a living in flea-infested villages, we're finally going back to where we belong. The coliseum. Oh, you should see the coliseum, Spaniard. Fifty-thousand Romans. Watching every movement of your sword. Willing you to make that killer blow. The silence before you strike. And the noise afterwards. It rises. It rises up like - like the - like a storm. As if you were the Thundergod himself.



ITALIANO


Tanto basta per le Province, ma non per Roma. Il giovane Imperatore ha programmato una serie di Spettacoli per commemorare suo padre, Marco Aurelio. Eheh, lo trovo divertente, visto che è stato Marco Aurelio il Saggio, il Sapiente Marco Aurelio a interrompere i giochi. E così dopo cinque anni passati a guadagnarci faticosamente da vivere in villaggi infestati dalle pulci, finalmente torniamo al posto che ci spetta: il Colosseo. Oh, dovresti vedere il Colosseo. Cinquantamila romani che osservano ogni movimento della tua spada, aspettando che vibri il colpo ferale. Il silenzio prima del fendente, e il fragore dopo cresce. Cresce e si solleva come… come… come una tempesta. Come se tu fossi Giove tonante.

IL GLADIATORE

Il Gladiatore (2000), diretto da Ridley Scott, è un film epico ambientato nell'antica Roma che combina azione, dramma e un racconto morale sulla vendetta, la perdita e la redenzione. Protagonista è Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe), un generale romano caduto in disgrazia che cerca giustizia per la sua famiglia e il proprio onore.


La storia inizia con Massimo che guida le legioni romane verso una vittoria decisiva contro i barbari sotto il comando dell'imperatore Marco Aurelio (Richard Harris). L'imperatore, anziano e consapevole della propria mortalità, sceglie Massimo come successore, ritenendolo più idoneo del figlio Commodo (Joaquin Phoenix), che invece è ambizioso e instabile. Scoperta la decisione del padre, Commodo uccide Marco Aurelio e usurpa il trono. Massimo rifiuta di giurare fedeltà al nuovo imperatore e viene condannato a morte. Riesce però a fuggire, ma troppo tardi per salvare sua moglie e suo figlio, brutalmente assassinati per ordine di Commodo.



Ferito e distrutto dal dolore, Massimo viene catturato e venduto come schiavo, finendo in un'arena di gladiatori in Nord Africa. Qui dimostra le sue abilità militari e carisma, guadagnandosi il rispetto del pubblico e dei suoi compagni gladiatori. Guidato dal mercante e allenatore Proximo (Oliver Reed), Massimo torna a Roma per competere nei giochi organizzati da Commodo. In realtà, il suo vero obiettivo è vendicarsi dell'imperatore.

A Roma, Massimo diventa un simbolo di speranza per il popolo oppresso e un avversario diretto per Commodo.


Questo porta a un confronto teso, culminato da un duello finale nell'arena. Pur gravemente ferito, Massimo riesce a uccidere Commodo, ma soccombe poco dopo a causa delle sue ferite. Il sacrificio di Massimo non è vano: prima di morire, chiede la restaurazione della Repubblica e la liberazione dei gladiatori. La sua morte suggella il suo ruolo come eroe tragico, ricordato non solo per le sue gesta in battaglia, ma per il suo senso di giustizia e integrità.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Proximo è una gemma narrativa che rivela molto del personaggio e del mondo che lo circonda. È pronunciato con una miscela di nostalgia, cinismo e ammirazione, e serve a ricordare a Massimo (e al pubblico) l’importanza dello spettacolo nel contesto romano, dove la violenza è ritualizzata per intrattenere e controllare le masse.


Proximo, ex gladiatore divenuto proprietario e allenatore di gladiatori, parla a Massimo, il protagonista, spiegandogli cosa rappresentano i giochi gladiatori per Roma e quale opportunità rappresentano per loro. Questo monologo arriva in un momento in cui il film sta spostando la sua attenzione dalle lotte personali di Massimo ai giochi che si svolgeranno a Roma, rendendo evidente il legame tra spettacolo, politica e potere.

"Tanto basta per le Province, ma non per Roma." Proximo apre il discorso con una distinzione chiara tra le province periferiche dell’Impero e Roma, il cuore pulsante della civiltà romana. Qui emerge il tema della centralità di Roma come epicentro culturale e mediatico dell’antichità. Proximo riconosce che il successo nelle arene provinciali è irrilevante rispetto al potenziale di fama e gloria che si può ottenere al Colosseo.


"Oh, dovresti vedere il Colosseo. Cinquantamila romani che osservano ogni movimento della tua spada, aspettando che vibri il colpo ferale." Il Colosseo è descritto come un tempio della violenza e della spettacolarità. Qui, Proximo sottolinea il potere della folla, dipingendo con vivida precisione il magnetismo della scena. Si tratta solo di una struttura architettonica, ma di un luogo che amplifica l’importanza del gladiatore, trasformandolo in un dio per un istante.


"Il silenzio prima del fendente, e il fragore dopo cresce. Cresce e si solleva come… come… come una tempesta. Come se tu fossi Giove tonante." Questa parte è il cuore poetico del monologo. Proximo usa un’immagine potente: il silenzio che precede il colpo mortale e l’esplosione di applausi che segue sono paragonati a una tempesta, un fenomeno naturale e inarrestabile. La metafora di "Giove tonante" eleva il gladiatore a una figura divina, capace di dominare il pubblico come una divinità controlla il cielo. È un’immagine che amplifica il contrasto tra la mortalità dei gladiatori e l’immortalità della loro fama.


"E così dopo cinque anni passati a guadagnarci faticosamente da vivere in villaggi infestati dalle pulci, finalmente torniamo al posto che ci spetta." Proximo bilancia il suo discorso poetico con una nota di ironia, ricordando a Massimo (e al pubblico) quanto siano degradanti le condizioni della vita gladiatoria nelle province. Questo commento umanizza i gladiatori, mostrando che dietro la gloria c’è un’esistenza fatta di stenti e sacrifici.

Il tono generale del monologo riflette l’ambivalenza di Proximo nei confronti dei giochi gladiatori.


Da una parte, c’è ammirazione e nostalgia per la gloria che si può ottenere; dall’altra, emerge il cinismo di un uomo che conosce bene il costo umano e morale del sistema. Questo monologo è anche un invito per Massimo a comprendere il potenziale che i giochi gli offrono. Proximo lo sprona a cogliere l’occasione per tornare a Roma, non solo per vendetta, ma per trasformarsi in una figura iconica capace di sfidare il potere di Commodo.

SUGGERIMENTI PER L'INTERPRETAZIONE

Interpretare il monologo di Proximo richiede una comprensione profonda del personaggio e del contesto emotivo in cui si trova. Proximo è un ex gladiatore, temprato dalla vita nell’arena e guidato da un misto di cinismo e nostalgia. Ogni parola che pronuncia riflette la saggezza di chi conosce le dure verità del mondo, ma anche una sottile vena di romanticismo per l’arte e il dramma dello spettacolo gladiatorio.


Comprendi il contesto emotivo


Stato d’animo di Proximo: Proximo è in parte entusiasta e in parte ironico. Si percepisce la sua ammirazione per il potere simbolico del Colosseo, ma anche il disincanto di chi ha vissuto sulla propria pelle il costo umano di quella gloria.

Il pubblico di Proximo: Questo discorso è rivolto a Massimo, un uomo che Proximo riconosce come speciale. Devi far percepire che Proximo sta cercando di ispirarlo, ma anche di ricordargli quanto sia spietato quel mondo.


Analizza il ritmo


Il monologo ha un andamento ritmico che alterna momenti di descrizione vivida a pause significative.

Introduzione: “Tanto basta per le Province, ma non per Roma.
Qui il tono è diretto e pragmatico, quasi sprezzante. Fai emergere il disprezzo di Proximo per le arene provinciali.

Descrizione del Colosseo: “Oh, dovresti vedere il Colosseo…
Il tono cambia: diventa più coinvolto, come se Proximo si perdesse nei ricordi. Usa una voce che evochi il senso di grandiosità del luogo.

La metafora della tempesta: “Il silenzio prima del fendente…
Questo è il culmine emotivo del monologo. La voce deve caricarsi di tensione e poi esplodere nella descrizione della tempesta, per poi calare dolcemente con “
Come se tu fossi Giove tonante.”


Lavora sulle emozioni


Nostalgia: Quando parli del Colosseo, lascia trasparire una nota di malinconia, come se Proximo ricordasse i suoi giorni di gloria.

Ironia: Nei passaggi in cui menzioni i villaggi infestati dalle pulci, aggiungi una nota sarcastica. Questo è il Proximo cinico che conosce la dura realtà del sistema.

Meraviglia: Nella descrizione del silenzio e del fragore della folla, carica il tono di stupore, quasi come se Proximo fosse ancora impressionato dal potere del pubblico.


Movimenti del corpo e linguaggio non verbale


Inizio: Gesticola con leggerezza e piccoli movimenti delle mani mentre parli delle province e del ritorno a Roma. Mostra il distacco di Proximo verso ciò che considera insignificante.

Descrizione del Colosseo: Apri le braccia o punta verso l’alto, come per evocare la maestosità della scena. Alza il mento leggermente, per trasmettere fierezza e ammirazione.

La metafora della tempesta: Fai una pausa prima di “il silenzio prima del fendente” e inclina leggermente il corpo in avanti, come per confidare un segreto a Massimo. Poi, con un gesto ampio e deciso, sottolinea “il fragore dopo cresce.”

Conclusione: Riporta la postura verso una posizione più rilassata e chiudi con un tono di saggezza, come se stessi condividendo una lezione di vita.


Lavoro sulla voce


Variazione del tono: Parti con una tonalità bassa e colloquiale, ma alza leggermente il volume e la modulazione nella descrizione del Colosseo. Lascia che la voce si intensifichi sulla parola “tempesta” e cali dolcemente su “Giove tonante.”

Pause significative: Fermati prima di descrivere il Colosseo, come per creare attesa. Fai lo stesso prima di “Il silenzio prima del fendente…” per costruire tensione.

Cadenza naturale: Evita di recitare con un ritmo troppo regolare. Inserisci piccole variazioni, come se Proximo stesse ricordando questi dettagli spontaneamente.


Motivazioni del personaggio


Proximo sta cercando di convincere Massimo a vedere l’arena come una via per la vendetta e la gloria. L’attore deve mantenere questo sottotesto durante tutto il monologo. Anche nei momenti più poetici, non perdere mai il contatto visivo con Massimo (o il pubblico immaginario), per ribadire che queste parole hanno uno scopo pratico.


Prova tecnica


Ripeti il monologo ad alta voce più volte, focalizzandoti prima sul significato di ogni frase e poi sul ritmo e sull’intonazione.

Registra la tua performance per osservare se il tono e il linguaggio corporeo comunicano le emozioni e i sottotesti.

Chiedi feedback a un regista o un collega attore, focalizzandoti su quanto riesci a trasmettere l’ambivalenza emotiva di Proximo.

CONCLUSIONE

Questo monologo è una finestra sull’anima di Proximo, un uomo che ha vissuto e compreso il duplice volto della gloria. Interpretarlo significa evocare non solo il maestoso spettacolo dell’arena, ma anche il disincanto di chi sa che il potere di un gladiatore è fugace, seppur capace di lasciare un segno immortale. Ogni parola è intrisa di storia, e ogni pausa parla della lotta tra il mito e la realtà, rendendo questo monologo un’opportunità unica per esplorare la profondità del personaggio.

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