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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Lolo nel film "La ragazza più fortunata del mondo" rappresenta un momento cruciale, non solo per il personaggio di Ani, ma per la stessa struttura narrativa. In questa scena, Lolo (una figura materna e mentore per Ani) rompe ogni barriera di formalità per trasmettere una verità fondamentale: il coraggio di abbracciare la propria autenticità, senza paura di deludere gli altri. Il tono del monologo è franco, diretto e intriso di una saggezza pratica, a tratti ruvida, ma carica di empatia. Lolo non si limita a dare consigli: condivide una lezione personale, un’ammissione di vulnerabilità che offre ad Ani un prezioso insegnamento di vita.
MINUTAGGIO: 1:26:15 - 1:28:27
RUOLO: Lolo
ATTRICE: Jennifer Beals
DOVE: Netflix
ITALIANO
Sai cosa vorrei aver saputo trentotto anni fa? Che è molto più facile essere arrabbiati con lui. Il mio ragazzo del liceo. Era molto creativo. Questi ragazzi marciscono sotto terra e d’accordo, ma le persone che ti amano e ti hanno deluso miseramente, smetti di proteggerle scrivendo mezze verità, e potresti avere qualcosa di davvero interessante, ma fammi essere più chiara. L’onestà approsimativa non è all’altezza di un giornale così, perciò… dacci dentro stavolta. Scrivilo come se nessuno dovesse mail leggerlo. Non Luke, non quelle mummie dei suocere e decisamente non i tuoi. Così si scrive qualcosa che vale la pena di leggere. Comunque nessuno ti obbliga a parlarne. Vai pure a Londra, vivi la tua vita con Loke, solo… decidi qualcosa. Decidi. Ascolta, te lo rendo molto semplice. Dì soltanto che cos’è che tu vuoi, non quello che vogliono tutti gli altri. E poi fallo, Annie. E se racconti a qualcuno che ti ho appena detto che sono passati trentotto anni da quando ero un’adolesciente, io ti troverò e ti riempirò di carboidrati.
"La ragazza più fortunata del mondo" (Luckiest Girl Alive), diretto da Mike Barker e basato sull'omonimo romanzo bestseller di Jessica Knoll, è un film del 2022 che mescola dramma psicologico e thriller, affrontando tematiche profonde legate al trauma, alla violenza sessuale e alla costruzione della propria identità. La protagonista del film è Ani Fanelli (interpretata da Mila Kunis), una donna che all'apparenza sembra avere tutto: un lavoro prestigioso come redattrice per una rivista di lusso a New York, un fidanzato ricco e affascinante, e un futuro che sembra promettere il tanto agognato "lieto fine". Dietro questa facciata impeccabile si nasconde un passato tormentato che Ani ha cercato per anni di seppellire e dimenticare. Ani è una sopravvissuta a due eventi traumatici accaduti durante la sua adolescenza: uno stupro di gruppo avvenuto durante una festa organizzata dai suoi compagni di scuola e una successiva sparatoria nella sua scuola superiore. Questi due eventi hanno segnato profondamente la sua vita, alimentando un senso di colpa e costringendola a costruire un'immagine perfetta per proteggersi dal giudizio altrui. La trama si sviluppa quando un regista di documentari la contatta per un'intervista, volendo includere la sua testimonianza nel suo progetto legato alla sparatoria. Questo evento spinge Ani a confrontarsi con i ricordi che ha represso per anni, mettendo in discussione le scelte che ha fatto per adattarsi a una società che premia l'apparenza e il successo a scapito della vulnerabilità.
Il monologo si apre con una riflessione personale di Lolo: “Sai cosa vorrei aver saputo trentotto anni fa? Che è molto più facile essere arrabbiati con lui.” Questa frase inizia con un rimpianto, ma anche con una confessione che rivela quanto tempo ci voglia, a volte, per comprendere le emozioni che ci tengono bloccati. Lolo parla del “suo ragazzo del liceo”, qualcuno che l’ha ferita e delusa, e spiega come sia stato più facile provare rabbia nei suoi confronti piuttosto che affrontare il dolore più profondo della delusione. Qui emerge un tema universale: la difficoltà di accettare che le persone che amiamo possano tradire la nostra fiducia. Questo tema non riguarda solo Lolo, ma anche Ani, che deve affrontare le proprie ferite e il senso di colpa verso chi l’ha delusa.
“Smetti di proteggerle scrivendo mezze verità, e potresti avere qualcosa di davvero interessante.” Lolo sfida Ani a essere onesta con se stessa. Le “mezze verità” a cui si riferisce sono un riflesso del suo modo di vivere: nascondere le parti più dolorose di sé per evitare di essere giudicata o ferita. Questa frase spinge Ani a riconoscere che la vera forza sta nella vulnerabilità, nella capacità di mettere nero su bianco ciò che è autentico, senza filtri o censure. Un altro passaggio chiave è: “Scrivilo come se nessuno dovesse mai leggerlo. Non Luke, non quelle mummie dei suoceri e decisamente non i tuoi.” Questa frase ribalta le dinamiche del controllo sociale che Ani ha interiorizzato per tutta la vita. Lolo la invita a liberarsi dal peso delle aspettative altrui, a scrivere senza preoccuparsi di ciò che gli altri potrebbero pensare. È un consiglio che va oltre la scrittura: è un invito a vivere secondo i propri desideri, non quelli degli altri. La menzione ironica dei “suoceri mummificati” e dei “tuoi” alleggerisce il tono, ma non toglie peso al messaggio: il vero cambiamento richiede una scelta consapevole di autenticità.
“Vai pure a Londra, vivi la tua vita con Luke, solo… decidi qualcosa. Decidi.” In questa frase, Lolo non forza Ani a prendere una decisione specifica, ma sottolinea l’importanza di fare una scelta, qualunque essa sia. Il monologo riflette una tensione centrale del film: il bisogno di Ani di smettere di vivere nell’indecisione, di prendere posizione e rivendicare il controllo sulla propria vita. La ripetizione della parola “decidi” enfatizza l’urgenza di questa azione. Il monologo si chiude con un tocco umoristico: “E se racconti a qualcuno che ti ho appena detto che sono passati trentotto anni da quando ero un’adolescente, io ti troverò e ti riempirò di carboidrati.”È un momento di leggerezza che rafforza il legame tra i due personaggi, mostrando come l’affetto e il supporto possano essere trasmessi anche attraverso battute scherzose.
Il monologo di Lolo rappresenta un punto di svolta sia per Ani che per la narrazione del film. Attraverso la sua schiettezza e il suo umorismo, Lolo offre ad Ani una prospettiva nuova: quella di vivere per se stessa, liberandosi dal peso delle aspettative sociali e delle ferite del passato. La forza del monologo sta nella sua semplicità: non si tratta di un discorso idealista o eccessivamente emotivo, ma di un consiglio pratico e realistico, che arriva dritto al cuore del conflitto di Ani.
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