Monologo - Elizabeth in La Regina Degli Scacchi

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO


Nel cuore della miniserie di successo di Netflix, "La Regina degli Scacchi", troviamo momenti di introspezione che ci permettono di addentrarci nella complessa psiche della protagonista, Elizabeth Harmon, interpretata da Anya Taylor-Joy. Uno dei monologhi si svolge in un momento di crisi personale, dove si confronta con le sue paure, le sue dipendenze e il suo futuro. Questo monologo ci offre uno sguardo nell'anima tormentata del personaggio e rappresenta un momento cruciale di auto-riflessione che segna il punto di svolta nel suo viaggio personale e professionale. Analizzando questo monologo, possiamo comprendere meglio le sfide interne di Beth, le sue lotte contro la dipendenza, e la sua incessante ricerca di autenticità e successo nel mondo dominato dagli uomini degli scacchi degli anni '60.

IL MONOLOGO DA LA REGINA DEGLI SCACCHI


STAGIONE 1 EP 7

MINUTAGGIO: 29.35-30:35

RUOLO: Elizabeth Haemon

ATTRICE: Anya Taylor-Joy

DOVE: Netflix


INGLESE


I’m supposed to go to Russia at the end of the year. I’m afraid. I have to go. If I don’t, there’s nothing for me to do, I’ll just drink. I need to quit the wine, and the pills and clean this place up. I have to study chess eight hours a day. They want me to play in San Francisco, be on The Tonight Show. I should probably do all of that. Chess Federation want. But what I want… is a drink. If you weren’t here, I’d probably have a bottle of wine now. I read about this pop artist once. Bought an original drawing by Michelangelo. When he got it home, he took a piece of art gum, and just… erased it… leaving nothing but a blank page. I remember being really shocked by that. Now, I wonder if I haven’t somehow erased my own brain.



ITALIANO


Dovrei andare in Russia alla fine dell’anno, ma ho paura. Devo andare o non avrò nient’altro da fare, berrò e basta. Devo smetterla col vino, con le pillole e ripulire questo posto. Devo studiare scacchi otto ore al giorno. Vogliono che giochi a San Francisco e che vada al torneo The Tonight Show e probabilmente dovrei farlo. Lo vuole la federazione scacchi. Ma quello che voglio io è un drink. Se non ci fossi tu sarei con una bottiglia di vino adesso. Ho letto di questo artista pop una volta. Compro un disegno originale di Michelangelo. Quando lo portò a casa, prese un pezzo di gomma da cancellare e… lo cancellò. Riducendolo ad un semplice foglio bianco. Mi ricordo che ne rimasi scioccata. Ora mi chiedo se io non stia cancellando il mio cervello.

La regina degli Scacchi


"La Regina degli Scacchi" (The Queen's Gambit) è una miniserie televisiva statunitense del 2020, distribuita da Netflix. Basata sull'omonimo romanzo del 1983 scritto da Walter Tevis, la serie è stata accolta con grande entusiasmo sia dalla critica che dal pubblico, divenendo rapidamente uno dei titoli più visti su Netflix.


La serie racconta la storia di Elizabeth Harmon, (Anya Taylor-Joy), una giovane orfana che scopre di avere un incredibile talento per gli scacchi. Cresciuta in un orfanotrofio negli anni '50, Beth combatte la dipendenza da tranquillanti, che all'epoca venivano somministrati ai bambini. Nonostante le sfide personali e i pregiudizi di genere nell'ambito degli scacchi, dominato dagli uomini, Beth si impegna a diventare la più grande giocatrice di scacchi al mondo.


La serie esplora il percorso di Beth verso il successo negli scacchi e le sue lotte contro la dipendenza e la ricerca di un senso di appartenenza. Attraverso i suoi viaggi, sia letterali che metaforici, Beth incontra diversi personaggi che influenzano la sua vita e la sua carriera negli scacchi in vari modi.


Dal punto di vista della produzione, "La Regina degli Scacchi" è stata lodata per la sua accurata rappresentazione del gioco degli scacchi, grazie alla consulenza di esperti scacchisti, tra cui l'ex campione del mondo Garry Kasparov e l'allenatore di scacchi Bruce Pandolfini. La serie ha anche ricevuto elogi per la regia, la scenografia, i costumi e, in particolare, per la performance di Anya Taylor-Joy.


Il successo della serie ha avuto un impatto culturale significativo, contribuendo a un rinnovato interesse per gli scacchi a livello globale. La vendita di scacchiere e l'iscrizione a siti di gioco online hanno visto un aumento dopo il rilascio della serie, dimostrando come la narrativa potente e affascinante possa influenzare gli hobby e gli interessi del pubblico.

ANALISI DEL MONOLOGO


Questo monologo riflette un momento di introspezione e vulnerabilità del personaggio, mettendo in luce le sue battaglie interne e il suo rapporto con la dipendenza. La paura di andare in Russia, il luogo che rappresenta il culmine della sua carriera negli scacchi, simboleggia la sua ansia di confrontarsi con i migliori giocatori del mondo e la paura di affrontare se stessa, le sue dipendenze e le sue insicurezze.


La dichiarazione di dover smetterla con il vino e le pillole e di dover "ripulire questo posto" simboleggia un desiderio di rinascita personale e professionale. Il riferimento allo studio degli scacchi per otto ore al giorno riflette la sua dedizione e la pressione che sente di dover eccellere, sia per sé stessa che per soddisfare le aspettative altrui, come quelle della federazione degli scacchi.


Il desiderio di un drink evidenzia la continua lotta di Beth con la dipendenza, che serve come meccanismo di coping per gestire lo stress e l'ansia. La menzione dell'amico indica il suo bisogno di supporto e comprensione, suggerendo che la sua lotta contro la dipendenza è una battaglia personale ma anche un percorso condiviso con coloro che le stanno vicino.


L'analogia con l'artista pop che cancella un'opera originale di Michelangelo per ridurla a un semplice foglio bianco è particolarmente potente. Questo racconto serve come metafora della paura di Beth di auto-sabotarsi, cancellando il proprio potenziale e i propri successi, come se temesse di non essere all'altezza del proprio talento o delle proprie realizzazioni. Questo momento di riflessione rivela la sua consapevolezza di questa battaglia interiore e la paura che il suo uso di sostanze possa alla fine cancellare il suo "cervello", ossia il suo talento, la sua identità e il suo futuro.


Questo monologo è un'espressione intensamente emotiva della complessità di Beth Harmon come personaggio. Rivela la sua vulnerabilità, la sua lotta per il controllo sulle sue dipendenze, e il suo desiderio di purificazione e di successo, negli scacchi e nella vita.

Conclusioni


Il monologo di Elizabeth Harmon in "La Regina degli Scacchi" rappresenta una finestra aperta sulla sua anima, svelando la lotta interiore con le sue dipendenze e il desiderio di superare le proprie paure. Attraverso questa profonda introspezione, Beth affronta i suoi demoni personali e ci invita a riflettere sulla nostra capacità di resilienza e sulla lotta contro le proprie insicurezze. La sua storia è una testimonianza del potere della determinazione e della forza interiore, ricordandoci che, nonostante le battaglie che possiamo affrontare, la volontà di rialzarci e di perseguire i nostri obiettivi può trionfare sulle avversità.

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