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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di George Mullen (Robert De Niro) in Zero Day è il culmine della serie, un momento in cui la verità viene finalmente rivelata, ma con un prezzo altissimo. In quello che sembra un classico discorso presidenziale davanti al Congresso, Mullen trasforma il suo intervento in un atto d’accusa contro il sistema politico stesso. La scena è costruita con una tensione crescente: dalle prime parole formali e istituzionali si passa a una confessione più intima e drammatica, che coinvolge direttamente la sua famiglia e svela un intreccio di tradimenti e corruzione. Il monologo è un attacco frontale a chi ha usato la paura per manipolare la nazione, trasformando la sicurezza in un pretesto per il controllo assoluto.a
STAGIONE 1 EPISODIO 6
MINUTAGGIO: 39:16-45:25
RUOLO: George Mullen
ATTORE: Robert De Niro
DOVE: Netflix
INGLESE
Mr. Speaker, Mr. Vice President, Chief Justice, members of the United States Congress and the Cabinet, my fellow Americans. Not long ago, this country was attacked, not by bombs or planes, but by computer code, a new kind of war, both destructive and terrifying. Those responsible flew no flag, made no demands, and made no claim of responsibility. They hid like cowards in the shadows. But this country, as it always has, rose to the challenge. You, its people, rallied together, and this Congress acted immediately to authorize a special body, the Zero Day Commission, tasked with hunting down those responsible. Tonight, I stand before you to share the findings of that commission. It remains our conclusion that the cyber weapon used on Zero Day was originally developed by our own National Security Agency. Earlier this week, my team and I delivered our final report to President Mitchell and Speaker Dreyer, laying out in full detail all the evidence that validates these conclusions. Evidence that also points to the roles Monica Kidder and Robert Lyndon played. Those are... those are the facts. Those are the facts, but not the truth. It's funny. When you lose someone... Someone you really love, something that really matters. They're never really gone. They're never really lost. They won't let you ignore them. And you know what? The truth is like that. It can be hard to find, sometimes even harder to face, but always worth the effort. And the truth tonight is that some of this country's most powerful people chose to give up on it. They saw the division, the bitterness. Heard the countless, endless, blatant lies. And they convinced themselves that the only way to fix it was to scare you into giving away your freedom. They thought that if they had more power, they could get rid of our problems for us. Well, my own daughter hoped for that too. And she left this for me. This... I know is real. "The greatest honor of my life was when the people of my district chose me to represent them in the United States Congress." "My greatest regret is that I did not live up to the faith they placed in me." "I betrayed my oath, and I lost my way." "I realize now the way to silence the voices that are poisoning this country is not by throwing them in a cell." "It's to stop listening." "The way to solve our problems is to look for common good." "Not wins." "The way forward is to confront hard truths." "Not hide from them." "Which is why I will not hide." "I will turn myself in and face justice." The Zero Day attack was a conspiracy led by House Speaker Richard Dreyer. He was joined by members of this body from both sides of the aisle. Among them, Congressman Jerry Benson. Congresswoman Barbara Rollins. Senator Max Trillin. Senator Pat Bishop. And Congresswoman Alexandra Mullen. But they are not the only ones. There are most certainly more conspirators from within government and outside it. We must find them. The Zero Day Commission ends tonight, but not its work. It is my hope that President Mitchell will now use every constitutional tool she has to bring this country's enemies to justice, no matter who they are.
ITALIANO
Signor Speaker, Vicepresidente, Giudice Supremo, Membri del Congresso degli Stati Uniti e di Gabinetto, concittadini americani. Non molto tempo fa questo paese è stato attaccato, non da bombe o aerei, ma da codici informatici. Un nuovo tipo di guerra distruttivo e terrificante. I responsabili non avevano bandiere, non hanno avanzato richieste, non hanno rivendicato attacchi. Si sono nascosti, come vigliacchi, nell’ombra. Ma il nostro Paese, come sempre, è stato all’altezza della sfida. Voi, il suo popolo vi siete riuniti. E questo congresso si è mosso per organizzare un organismo speciale: la commissione Zero Day. Incaricata di individuare i responsabili di questi atti. Stasera mi trovo qui, davanti a voi, per condividere i risultati di quella commissione. Ecco le nostre conclusioni: l’arma informatica utilizzata nello Zero Day è stata inizialmente sviluppata dall’NSA. Nel rapporto conclusivo consegnato alla presidente Mitchell, e allo Speaker Dreyer abbiamo esposto in modo dettagliato le prove che convalidano queste conclusioni. Prove che inoltre determinano il ruolo svolto da Monica Kidder e Robert Lindon. Questi sono i fatti. Questi sono i fatti, ma non la verità. E’ buffo… quando perdi qualcuno… Qualcuno che ami, qualcosa che per te è importante… questi non ti lasciano mai, non vanno mai perduti. Non li puoi ignorare. E indovinate un pò? Anche la verità è così. E’ dura da trovare, a volte anche più dura da affrontare, ma ripaga sempre tutti gli sforzi, e la verità, questa sera, è che alcune delle persone più potenti di questo paese hanno scelto di rinunciarvi. Hanno visto la divisione, l’amarezza. Hanno sentito le molte, reiterate, palesi bugie, e si sono convinti che l’unica soluzione fosse spaventarvi, per farvi rinunciare alla libertà. Che acquisendo più potere loro avrebbero risolto i problemi al posto vostro. Anche mia figlia aveva questa speranza, e ha lasciato questa per me. Questa so che è autentica. “Il più grande onore della mia vita è stato quando le persone del mio Distretto mi hanno scelto per rappresentarle al congresso degli stat uniti. Il mio grande rimpianto è di non essere stata all’altezza della fiducia che hanno riposto in me. Ho tradito il mio giuramento, e ho smarrito la strada. Ora mi rendo conto che per mettere a tacere le voci che stanno avvelenando questo paese non bisogna sbatterli in cella, ma smettere di ascoltarle. Che per risolvere i nostri problemi bisogna cercare il bene comune, non la vittoria; che per andare avanti bisogna ascoltare la dura verità, non nascondersi da essa. E’ per questo che non mi nasconderò. Al contrario, mi costituirò, e affronterò la giustizia. L’attacco Zero Day è stato guidato dallo Speaker Richard Dreyer. Ha agito insieme ad altri membri di entrambi gli schieramenti. Fra questi il deputato Jerry Benson, la deputata Barbara Rollins, il Senatore Max Trillins,il senatore Pat Bishop, e la deputata Alexandra Mullin. Ma non sono gli unici, ci sono sicuramente altri cospiratori all’interno e al di fuori del governo. Dobbiamo trovarli. La commissione Zero Day finisce qui, ma non il suo lavoro. Mi auguro che la presidente Mitchell usi ogni strumento costituzionale a sua disposizione per consegnare alla giustizia nemici del paese a prescindere da chi siano. Possa Dio vegliare su coloro che inizieranno a lottare e benedire sempre gli stati uniti d’america.
La trama di Zero Day ruota attorno a un evento catastrofico che sconvolge gli Stati Uniti: un attacco informatico su scala nazionale che blocca per un minuto tutti i dispositivi elettronici, causando il caos e migliaia di morti.
L’ex Presidente George Mullen (Robert De Niro), ormai ritiratosi a vita privata, viene richiamato dal governo per guidare una commissione d’emergenza volta a scoprire chi ci sia dietro l’attacco. Accanto a lui c’è Roger Carlson (Jesse Plemons), suo fidato vice, ma anche una cerchia ristretta di collaboratori che lo aiuteranno a navigare un’indagine sempre più intricata. A complicare il tutto, le tensioni familiari con la figlia Alex (Lizzie Caplan), scettica sul suo coinvolgimento, e la pressione pubblica alimentata da complottisti come Evan Green (Dan Stevens), che diffondono teorie oscure sul vero volto dell’attacco.
Man mano che le indagini procedono, emergono dettagli inquietanti: l’attacco potrebbe non essere stato opera di uno stato nemico, ma il risultato di una cospirazione interna, in cui politica, sicurezza nazionale e interessi privati si intrecciano pericolosamente. Mullen deve affrontare anche un altro problema: il suo stato mentale inizia a vacillare. Momenti di lucidità si alternano a episodi di confusione, mettendo in dubbio la sua capacità di guidare la crisi.
La serie si muove tra spionaggio, thriller politico e riflessione sulla vulnerabilità delle democrazie moderne, mantenendo alta la tensione fino all’ultimo episodio. Chi ha davvero orchestrato il cyber attacco? Mullen è la soluzione al problema o ne è parte? E soprattutto, la minaccia è davvero esterna o è qualcosa di molto più vicino di quanto chiunque voglia ammettere?
Mullen inizia il discorso con il tono solenne e distaccato di un ex Presidente che illustra un rapporto istituzionale. Definisce lo Zero Day un "nuovo tipo di guerra", sottolineando come il nemico sia invisibile, senza bandiere né rivendicazioni. Questa prima parte crea un senso di mistero e gravità: la minaccia non è convenzionale, e la risposta della nazione è stata altrettanto straordinaria, con la creazione della Commissione Zero Day.
Ma poi il tono cambia. Mullen passa dalla cronaca dei fatti a un’ammissione sconvolgente: il virus informatico che ha scatenato il disastro è stato sviluppato dall’NSA, quindi dagli stessi Stati Uniti. Questo ribaltamento introduce il vero tema del discorso: la corruzione e l’abuso di potere all’interno del governo. Il protagonista non si limita a presentare dati, ma sottolinea una distinzione cruciale tra “fatti” e “verità”. I fatti rivelano il coinvolgimento di funzionari e politici, ma la verità è più profonda: il sistema è marcio e ha sacrificato la democrazia per il controllo.
Il punto emotivo più forte arriva con la lettera della figlia Alexandra. La scoperta che anche lei è coinvolta nella cospirazione rende il discorso personale e doloroso. Alexandra, però, nel suo messaggio lascia un insegnamento: il vero problema del paese non sono solo i cospiratori, ma la cultura della paura e della divisione che li ha resi possibili. La sua ammissione di colpa è un invito a riscoprire la responsabilità politica e il valore della verità.
Quando Mullen rivela i nomi dei cospiratori, incluso lo Speaker Dreyer, il discorso raggiunge il suo apice drammatico. La minaccia è radicata nel cuore stesso del potere. La chiusura è un appello alla Presidente Mitchell affinché prosegua la lotta, sottolineando che la Commissione Zero Day è finita, ma il lavoro per la giustizia deve continuare.
Questo monologo è un momento di svolta nella serie, non solo perché svela i responsabili dello Zero Day, ma perché rappresenta una riflessione più ampia sul potere e sulla democrazia. Mullen si erge a simbolo della verità in un sistema che ha smesso di cercarla, mettendo a nudo le conseguenze dell’abuso di potere e della manipolazione politica. Il suo discorso trasmette un senso di urgenza e di disperazione, ma anche una speranza: la verità, per quanto scomoda, è l’unica via per la giustizia.
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