Monologo - Scegliete la vita in Trainspotting

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO


"Trainspotting" di Danny Boyle ha catturato l'essenza ribelle e la critica incisiva della generazione degli anni '90 . Attraverso le vicende di Mark Renton ed i suoi amici, il film dipana una narrazione cruda e disarmante sull'heroin chic, l'alienazione giovanile e il rifiuto del conformismo. La pellicola si fa anche portavoce di una generazione disillusa, servendosi di uno stile visivo audace e di una narrazione che non teme di affrontare tematiche scomode. Tra le scene più emblematiche del film, il monologo di Renton sullo "scegliere una vita".

SCEGLIETE...


MINUTAGGIO: 00:33-2:07

RUOLO: Renton

ATTORE: Ewan McGregor

DOVE: Amazon Prime Video



INGLESE


Choose Life. Choose a job. Choose a career. Choose a family. Choose a fucking big television, choose washing machines, cars, compact disc players and electrical tin openers. Choose good health, low cholesterol, and dental insurance. Choose fixed interest mortgage repayments. Choose a starter home. Choose your friends. Choose leisurewear and matching luggage. Choose a three-piece suit on hire purchase in a range of fucking fabrics. Choose DIY and wondering who the fuck you are on Sunday morning. Choose sitting on that couch watching mind-numbing, spirit-crushing game shows, stuffing fucking junk food into your mouth. Choose rotting away at the end of it all, pissing your last in a miserable home, nothing more than an embarrassment to the selfish, fucked up brats you spawned to replace yourselves. Choose your future. Choose life... But why would I want to do a thing like that? I chose not to choose life. I chose somethin' else. And the reasons? There are no reasons. Who needs reasons when you've got heroin?



ITALIANO


Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai-da-te e il chiedetevi chi siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz, mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo di stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa cosí? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?

TRAINSPOTTING


"Trainspotting" è un film britannico del 1996 diretto da Danny Boyle, basato sull'omonimo romanzo di Irvine Welsh pubblicato nel 1993. Il film è diventato un'icona della cultura pop degli anni '90, acclamato sia dalla critica che dal pubblico per la sua rappresentazione cruda e senza compromessi della vita di un gruppo di eroinomani che vivono a Edimburgo. La trama segue le vicende di Mark Renton, (Ewan McGregor), e dei suoi amici: Spud, Sick Boy, Tommy e Begbie, ciascuno alle prese con le proprie battaglie contro la dipendenza, la legge e i conflitti personali.


La regia di Boyle ha trasposto in modo efficace sul grande schermo l'estetica e il ritmo frenetico del romanzo di Welsh. La colonna sonora del film, che include brani di artisti come Iggy Pop, Lou Reed e Underworld, è anch'essa elemento fondamentale dell'impatto del film.


"Trainspotting" offre anche una critica sociale, ponendo l'accento sulle difficoltà economiche e culturali vissute da molti giovani in Scozia negli anni '80 e '90. La pellicola affronta con coraggio temi difficili, spingendo lo spettatore a riflettere su questioni di scelta e responsabilità individuale.


Il successo del film ha portato alla realizzazione di un seguito, "T2 Trainspotting", uscito nel 2017, sempre diretto da Danny Boyle e con il cast originale.

ANALISI DEL MONOLOGO


Questo monologo è uno dei momenti più citati del film, rappresentando efficacemente la filosofia e il tono della storia. Analizzando il monologo, possiamo notare come esso funga da critica aspra e sarcastica alla società consumistica. Renton, attraverso queste parole, rifiuta l'idea del "sogno borghese" basato sul lavoro, sulla famiglia, sui beni materiali e sulla ricerca di una vita convenzionalmente "normale" e "sicura". La sequela di scelte proposte rappresenta un percorso preconfezionato che la società spinge gli individui a seguire, un percorso che porta alla conformità e alla perdita dell'individualità.


"Scegliete la vita" diventa un refrain carico di ironia, poiché la "vita" a cui si fa riferimento è una vita di sottomissione a valori materialistici e superficiali. Questo monologo è un rifiuto della routine, dell'omologazione e della superficialità, elementi che Renton percepisce come vuoti e privi di significato. La scelta di non scegliere la vita, secondo Renton, è una fuga da un'esistenza predeterminata che limita la libertà personale e soffoca l'autenticità dell'essere.


La conclusione del monologo, in cui Renton afferma di aver scelto "qualcos'altro" e pone l'eroina come alternativa, è particolarmente provocatoria. Non si tratta di glorificare la dipendenza, ma di sottolineare l'assurdità di un sistema che spinge gli individui a cercare rifugio in alternative distruttive perché incapaci di trovare vero significato e soddisfazione nelle scelte imposte dalla società.

Conclusioni


"Trainspotting" e il suo celebre monologo rappresentano un caposaldo della cultura cinematografica degli anni '90, un'opera che trascende la pura narrazione di storie di vita ai margini per diventare un commento pungente sulla società. Danny Boyle, attraverso la voce di Mark Renton, lancia una sfida al conformismo, invitando a una riflessione critica sulle scelte di vita imposte dalla società consumistica.

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