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~ LA REDAZIONE DI RC
Sherlock Holmes, nella serie televisiva "Sherlock" della BBC, è un personaggio che incarna una rivisitazione moderna del classico detective creato da Sir Arthur Conan Doyle. In uno dei monologhi più iconici della serie, Sherlock esplora la complessità delle relazioni umane attraverso un discorso al matrimonio di John Watson, il suo amico e collaboratore.
STAGIONE 3 EP 2
MINUTAGGIO: 24:00-26:43
RUOLO: Sherlock Holmes
ATTORE: Benedict Cumberbatch
DOVE: Netflix
INGLESE
I’m afraid, John, I can’t congratulate you. All emotions, and in particular love, stand opposed to the pure, cold reason I hold above all things. A wedding is, in my considered opinion, nothing short of a celebration of all that is false and specious and irrational and sentimental in this ailing and morally compromised world. Today we honour the death-watch beetle that is the doom of our society and, in time – one feels certain – our entire species. But anyway... let’s talk about John. If I burden myself with a little help-mate during my adventures, it is not out of sentiment or caprice – it is that he has many fine qualities of his own that he has overlooked in his obsession with me. Indeed, any reputation I have for mental acuity and sharpness comes, in truth, from the extraordinary contrast John so selflessly provides. It is a fact, I believe, that brides tend to favour exceptionally plain bridesmaids for their big day. There is a certain analogy there, I feel. And contrast is, after all, God’s own plan to enhance the beauty of his creation. Or it would be if God were not a ludicrous fantasy designed to provide a career opportunity for the family idiot. The point I’m trying to make is that I am the most unpleasant, rude, ignorant and all-round obnoxious arsehole that anyone could possibly have the misfortune to meet. I am dismissive of the virtuous, unaware of the beautiful and uncomprehending in the face of the happy. So if I didn’t understand I was being asked to be best man, it is because I never expected to be anybody’s best friend. Certainly not the best friend of the bravest and kindest and wisest human being I have ever had the good fortune of knowing. John, I am a ridiculous man redeemed only by the warmth and constancy of your friendship. But, as I’m apparently your best friend, I cannot congratulate you on your choice of companion. Actually, now I can. Mary, when I say you deserve this man, it is the highest compliment of which I am capable. John, you have endured war, and injury, and tragic loss ... so sorry again about that last one. So know this: today you sit between the woman you have made your wife and the man you have saved – in short, the two people who love you most in all this world. And I know I speak for Mary as well when I say we will never let you down, and we have a lifetime ahead to prove that.
ITALIANO
Temo di non potermi congratulare con te. Tutte le emozioni, e in particolare l’amore, sono all’opposto della pura e fredda ragione che io ho sempre venerato. Un matrimonio, secondo la mia opinione, non è altro che la celebrazione di tutto ciò che di più falso, fittizio, irrazionale, e sentimentale possa esistere in questo mondo corrotto. Oggi anticipiamo la veglia funebre che è il destino della nostra società e in un tempo avvenire, quello dell’intera nostra specie. Comunque, ora parliamo di John. Se mi sono caricato dell’onere di un collaboratore nel corso delle mie avventure, non è stato per capriccio o per amicizia ma solo per le sue ottime qualità che sottovaluta a causa della sua ossessione nei miei confronti. Anzi la mia reputazione di mente acuta e perspicace, deriva in verità dallo straordinario contrasto che John così altruisticamente mi offre. E’ un fatto credo che le spose tendano a preferire damigelle insignificanti per il loro gran giorno. C’è una certa analogia in questo. E il contrasto è dopotutto un disegno divino per sottolineare la bellezza della creazione, o lo sarebbe se Dio non fosse una semplice fantasia creata per offrire un’opportunità di carriera alle persone stupide. Quello che sto cercando di far capire e che io sono, la persona più antipatica, rude, ignorante e detestabile che chiunque possa avere la sfortuna di incontrare durante la sua vita. Sono arrogante davanti alla virtù, insensibile alla bellezza, e totalmente indifferente di fronte alla felicità. Non ho capito perché mi ha chiesto di fargli da testimone poiché non mi aspetto di essere il miglior amico di qualcuno e di certo non il migliore amico dell’uomo più coraggioso e più saggio che io abbia mai avuto la fortuna di incontrare. John, io sono un uomo ridicolo. Riscattato solo dal calore e dalla costanza della tua amicizia. Ma se tu mi consideri il tuo migliore amico, non mi congratulo con te per come scegli le tue compagnie. Ma forse dovrei farlo. Mary, quando dico che meriti quest’uomo… è il più grande complimento di cui sono capace. John, tu hai sopportato guerre, ferite, una grave perdita… sono ancora addolorato per l’ultima… e tu oggi sei seduto tra la donna che tu hai scelto per moglie e l’uomo che tu hai salvato. In pratica le due persone che ami di più al mondo. E parlo anche per Mary, quando dico che noi non ti deluderemo mai e che abbiamo una vita davanti per dimostrartelo.
"Sherlock" è una serie televisiva britannica modernizzata e innovativa che reinterpreta le classiche storie di Sir Arthur Conan Doyle sul detective Sherlock Holmes. Creata da Steven Moffat e Mark Gatiss, la serie ha debuttato nel 2010 sulla BBC e ha guadagnato un'ampia popolarità per il suo approccio contemporaneo e per le sofisticate narrazioni.
La serie è ambientata nella Londra del XXI secolo e segue le avventure del consulente detective Sherlock Holmes, Benedict Cumberbatch, e del suo amico e collega il dottor John Watson, Martin Freeman. "Sherlock" è una serie in grado di fondere elementi classici delle storie originali con nuove tecnologie e una Londra moderna. Gli episodi sono di solito lunghi e strutturati come mini-film, ognuno basato su diversi casi, ma spesso con trame più ampie e arc narrativi che si estendono attraverso gli episodi.
Nella serie, Sherlock Holmes è un "detective consulente" con una incredibile capacità di deduzione e il suo acuto intelletto, ma il suo approccio alla vita è molto analitico e a tratti asociale, caratteristiche che lo rendono un personaggio complesso e affascinante.
Sherlock ha un rapporto unico con il dottor John Watson, che serve da bilanciamento morale e da ponte con il mondo reale per le eccentricità di Holmes. Il loro rapporto è il cuore emotivo della serie, mostrando come il legame tra i due si approfondisca nel corso delle stagioni.
Il monologo di Sherlock Holmes è un esempio del suo complesso carattere e delle sue dinamiche interpersonali, in particolare con il suo amico e collega, John Watson.
Sherlock inizia il monologo esprimendo il suo disprezzo per le emozioni e l'amore, che vede in contrasto con la "pura e fredda ragione" che venera. Questa posizione estrema riflette la sua visione del mondo logicamente guidata e il suo distacco emotivo, che sono tratti distintivi del suo personaggio attraverso tutta la serie. Considera il matrimonio e le emozioni correlate come simboli di irrazionalità e debolezza, una visione che lo isola emotivamente dagli altri.
Sherlock ammette di aver scelto John come collaboratore non per affetto, ma per le sue "ottime qualità" che John stesso sottovaluta. Questa ammissione rivela il rispetto che Sherlock ha per le abilità di John, e il suo approccio utilitaristico verso le relazioni personali. Ma il fatto che menzioni il contrasto tra loro come un vantaggio alla sua reputazione rivela una certa consapevolezza e apprezzamento per John al di là delle sue utilità pratiche.
Il discorso diventa ancora più complesso quando Sherlock descrive se stesso in termini estremamente negativi, identificandosi come "la persona più antipatica, rude, ignorante e detestabile." Questo momento di autocritica è raro per Sherlock e suggerisce una profonda consapevolezza di sé e una vulnerabilità che di solito nasconde. L'uso dell'ironia qui è evidente, specialmente nel contesto di un matrimonio, dove tali commenti possono essere visti come umoristici e auto-deprezzanti.
Verso la fine, Sherlock ammette che la sua redenzione proviene dall'amicizia di John. Questa è una confessione significativa che mette in luce il legame profondo tra i due personaggi, nonostante la sua precedente affermazione di averlo scelto solo per le sue abilità. La sua dichiarazione che considera John "il migliore amico" nonostante la sua inadeguatezza nel ruolo, rivela un riconoscimento delle sue carenze interpersonali e un apprezzamento genuino per John come persona. Il finale del discorso, in cui Sherlock parla direttamente a Mary, la moglie di John, e le assicura che entrambi non lo deluderanno, è un impegno emotivo raro da parte sua. Dichiarando che John "merita" Mary è il massimo complimento che può fare, riconoscendo l'amore e il sacrificio come valori significativi, nonostante le sue precedenti critiche alle emozioni.
Il monologo di Sherlock al matrimonio di John è un esempio potente di come i dialoghi nella serie "Sherlock" siano utilizzati per approfondire e arricchire il personaggio principale. Attraverso la sua analisi, emerge un uomo che, nonostante la sua ostentata indifferenza verso le emozioni, riconosce e valorizza profondamente il ruolo di John Watson nella sua vita. Questa scena offre uno sguardo sulla sua lotta interiore e sulla sua crescita personale, e sottolinea anche la complessità di Sherlock come figura che è a un tempo geniale e, a modo suo, umana.
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