Il Monologo di M in Skyfall

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A volte, il venerdì sera, Amélie va al cinema.


~NARRATORE

QUINDICI!

Cari amanti del cinema e dell'arte della recitazione, oggi, nella nostra rubrica "Monologhi con Amélie", ci immergeremo nelle profondità di un discorso che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del cinema di spionaggio. Con il mio solito sguardo curioso e la passione per i dettagli che spesso sfuggono, vi guiderò attraverso le parole di M, interpretata dalla magnifica Judi Dench, nel film "Skyfall".

Un monologo che, come le sfumature di un quadro impressionista, rivela più di quanto si veda a prima vista. In un mondo dove le ombre si fanno più dense e i confini tra bene e male sempre più sfumati, il monologo di M in "Skyfall" risuona come un campanello d'allarme, un richiamo alla consapevolezza in un'era di incertezze. Oggi, con la delicatezza di un soffio di vento che accarezza le foglie di Montmartre, vi presento questo capolavoro di parole.

IL MONOLOGO DI M


MINUTAGGIO: 1:39:00-1:40:52

RUOLO: M

ATTRICE: Judi Dench

DOVE: Amazon Prime Video


INGLESE


Chairman, Ministers, today I’ve repeatedly heard how… irrilevant my department has become. Why do we need agents? The Double- O section? Isn’t it all rather quaint? Well, I suppose I see a different world than you do and the truth is that what I see frightens me. I'm frightened because our enemies are no longer known to us. They do not exist on a map. They're not nations, they're individuals. And look around you. Who do you fear? Can you see a face, a uniform, a flag? No! Our world is not more transparent now, it's more opaque! It's in the shadows. That's where we must do battle. So before you declare us irrelevant, ask yourselves, how safe do you feel? Just one more thing to say, my late husband was a great lover of poetry, and, em, I suppose some of it sunk in, despite my best intentions. And here today, I remember this, I think, from Tennyson: "We are not now that strength which in old days moved earth and heaven, that which we are, we are. One equal temper of heroic hearts, made weak by time and fate, but strong in will. To strive, to seek, to find, and not to yield."


ITALIANO


Presidente, ministri, oggi ho sentito ripetere quanto irrilevante sia diventato il mio dipartimento. Perché ci servono gli agenti, la sessione 00, non è tutto antiquato? E’ evidente che io vedo un mondo diverso dal vostro. E la verità è che quello che vedo mi spaventa molto. Sono spaventata perché non sappiamo più chi sono i nostri nemici. Non sono più rintracciabili. Non sono Nazioni. Sono individui. Guardatevi intorno, di chi avete paura? Vedete una faccia, una divisa, una bandiera? No, il nostro mondo non è più trasparente ora, è più opaco, è nelle ombre. E’ il che dobbiamo combattere. Quindi prima di definirci irrilevanti dovete chiedervi: quanto vi sentite al sicuro? Voglio dire solo un’altra cosa. Il mio defunto marito era un’amante della poesia e in parte mi è rimasta dentro, malgrado le mie migliori intenzioni. E oggi mi viene in mente questa, credo sia di Tennyson: “Noi non siamo più ora la forza che in giorni lontani moveva la terra e il cielo; noi siamo ciò che siamo; un’eguale indole di eroici cuori, infiacchiti dal tempo e dal fato, ma forti nella volontà di combattere, cercare, trovare, e non cedere mai.”

LA RAGAZZA COL BICCHIERE D'ACQUA...

Oh, cari sognatori di scene e magie del grande schermo, oggi vi porto nelle profondità di un cuore che batte sotto il fuoco incrociato della modernità e della tradizione. Immaginatevi seduti su una di quelle vecchie panchine di Montmartre, dove le storie si intrecciano come fili di un arazzo dimenticato.


M, una donna di ferro con lo sguardo che penetra l'anima, si trova davanti a un pubblico di volti scettici, in un mondo che sembra aver perso il bisogno di eroi di carne e ossa. "Perché abbiamo bisogno di agenti segreti in un'era digitale?" chiedono con aria di sufficienza. Ma, ah, non sanno, non vedono ciò che M vede. Non sentono il fremito di pericolo che si nasconde nell'ombra di ogni angolo di strada, dietro ogni schermo luminoso.


M ci parla di un mondo che non è più disegnato con linee nette su una mappa, ma è un groviglio di fili invisibili, dove i nemici non sventolano bandiere né indossano divise. Sono ombre tra noi, fantasmi senza volto che si muovono silenziosi tra le crepe della nostra sicurezza. Ecco, cari interpreti dei sogni e delle paure umane, è qui che M ci invita a combattere, non sul palcoscenico illuminato, ma nel retroscena oscuro dove si gioca la vera partita.


E poi, con la dolcezza di una ninna nanna che si mescola al coraggio delle battaglie passate, M ci sussurra versi di Tennyson. Parole che risuonano come un eco di un tempo in cui la forza muoveva cielo e terra, ma che ora, in questo nostro tempo, si trasforma in una tenacia silenziosa. Non siamo più giganti, ma non siamo neanche meno eroici. Siamo cuori eroici in un mondo che ci sfida a non arrenderci mai, a cercare sempre, nonostante il tempo e il destino ci abbiano resi più fragili. Io sono commossa, non so voi.

FORSE E' SOLO DIVERSA DAGLI ALTRI.

E così, cari sognatori e sognatrici del grande schermo, abbiamo viaggiato insieme attraverso le parole di M, un monologo che ci ricorda che, nonostante tutto, la nostra volontà è la luce che può guidarci attraverso le ombre. Non importa quanto il mondo esterno possa sembrare indifferente o digitale, la vostra arte, il vostro coraggio di esplorare l'animo umano, è ciò che tiene accesa la fiamma dell'umanità. Da Parigi, con amore e una spruzzata di mistero, vi lascio con un invito a riflettere su queste parole e a portarle con voi, come un talismano contro l'oscurità. Au revoir, fino al nostro prossimo incontro in "Monologhi con Amélie".


Vostra,

Amélie


Amélie Poulain, voce e anima di "Monologhi con Amélie", vi invita a esplorare il quotidiano attraverso il suo sguardo incantato. Residente nel cuore pulsante di Montmartre, ogni suo pensiero è un viaggio che trasfigura il comune in un caleidoscopio di meraviglie. Con delicatezza e una malinconica allegria, Amélie tesse racconti che celebrano la poesia nascosta nelle piccole cose, spingendo i lettori a riscoprire l'incanto spesso dimenticato della vita di ogni giorno. Accompagnatela in questo percorso di scoperta, dove ogni monologo è una finestra aperta sull'eccezionale che risiede nell'ordinario.

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