Monologo - L'Indianapolis in Lo Squalo

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

"Lo Squalo" di Steven Spielberg è come una pietra miliare che ha ridefinito il genere thriller e introdotto il concetto di blockbuster estivo. Tra le scene memorabili del film, il monologo del Capitano Quint rappresenta un punto di svolta cruciale, un momento di narrazione intensa che arricchisce la trama e approfondisce il carattere del personaggio. Questo monologo non solo serve a fornire un contesto storico per il conflitto uomo contro natura al centro del film, ma svela anche il trauma e la complessità emotiva di Quint, il cacciatore di squali ossessionato e segnato dal suo passato.

SQUALI

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INGLESE


Japanese submarine slammed two torpedoes into our side, Chief. We was comin' back from the island of Tinian to Leyte, just delivered the bomb. The Hiroshima bomb. Eleven hundred men went into the water. Vessel went down in twelve minutes. Didn't see the first shark for about a half an hour. Tiger. Thirteen-footer. You know how you know that when you're in the water, Chief? You tell by lookin' from the dorsal to the tail. What we didn't know... was our bomb mission had been so secret, no distress signal had been sent. Heh. They didn't even list us overdue for a week. Very first light, Chief, sharks come cruisin'. So we formed ourselves into tight groups. Y'know, it's... kinda like ol' squares in a battle like, uh, you see in a calendar, like the Battle of Waterloo, and the idea was, shark comes to the nearest man and that man, he'd start poundin' and hollerin' and screamin', and sometimes the shark'd go away... sometimes he wouldn't go away. Sometimes that shark, he looks right into ya. Right into your eyes. Y'know the thing about a shark, he's got... lifeless eyes, black eyes, like a doll's eyes. When he comes at ya, doesn't seem to be livin'... until he bites ya. And those black eyes roll over white, and then... oh, then you hear that terrible high-pitch screamin', the ocean turns red, and spite of all the poundin' and the hollerin', they all come in and they... rip you to pieces. Y'know, by the end of that first dawn... lost a hundred men. I dunno how many sharks. Maybe a thousand. I dunno how many men, they averaged six an hour. On Thursday mornin', Chief, I bumped into a friend of mine, Herbie Robinson from Cleveland- baseball player, boatswain's mate. I thought he was asleep, reached over to wake him up... bobbed up and down in the water just like a kinda top. Upended. Well... he'd been bitten in half below the waist. Noon the fifth day, Mr. Hooper, a Lockheed Ventura saw us, he swung in low and he saw us. Young pilot, a lot younger than Mr. Hooper. Anyway, he saw us and come in low and three hours later, a big fat PBY comes down and start to pick us up. Y'know, that was the time I was most frightened, waitin' for my turn. I'll never put on a life jacket again. So, eleven hundred men went into the water, three hundred sixteen men come out, and the sharks took the rest, June the 29th, 1945. Anyway... we delivered the bomb.


ITALIANO


Un sommergibile giapponese ci mise due siluri dentro la pancia. Stavamo tornando dall’isola di Tinian, avevamo portato la bomba, quella che scoppiò a Hiroshima. 1.100 uomini finirono in mare... la nave affondò in 12 minuti. Il primo squalo si fece vivo dopo una mezz’ora, un tigre di 4 metri. Sai da cosa ti accorgi se uno squalo è grosso quando sei in acqua? Dalla distanza fra la pinna dorsale e la coda. Noi non lo sapevamo, ma la nostra missione era talmente segreta che non era neanche stato mandato l’S.O.S. Per una settimana non si accorsero che eravamo spariti. Insomma, alle prime luci cominciarono ad arrivare gli squali. Noi ci eravamo riuniti in gruppi stretti, una specie di quei quadrati che si fanno nelle battaglie, quelli che si vedono nelle stampe della battaglia di Waterloo. L’idea era che quando uno squalo si avvicinava a un uomo, quello si mettesse ad agitare l’acqua gridando a squarciagola. Qualche volta lo squalo se ne va, ma qualche volta non se ne va per niente, ti fissa dritto negli occhi. Sai che hanno di strano gli squali? Hanno degli occhi senza vita, sono palle nere senza luce dentro, e quando uno ti si avvicina non credi neanche che sia vivo, finché non ti morde. Quelle palle nere cominciano a roteare e poi… a un tratto senti un urlo acutissimo e terribile, e l’acqua intorno diventa rossa... e in mezzo a quella schiuma e a quel casino ti arrivano tutti addosso... e cominciano a farti a pezzi. Insomma, quella prima mattinata perdemmo 100 uomini. Non so quanti fossero, forse 1.000 squali, si mangiavano una media di 6 uomini ogni ora. Giovedì mattina capitai accanto a un mio amico, un certo Harby Robinson, di Cleveland, buon giocatore di baseball, era il nostromo... Credevo che dormisse… allungai un braccio per svegliarlo e lui si capovolse come una specie di trottola galleggiante... era a metà. Eh sì, se l’erano mangiato vivo dalla cintola in giù. A metà del quinto giorno, un Lokid Ventura ci avvistò, passò a bassa quota e ci vide, era un pilota giovane, molto più giovane del signor Hooper. Comunque ci avvistò e venne a guardare, e tre ore dopo arrivò finalmente un grosso PTY che cominciò a raccoglierci... e vi giuro che quello fu il momento in cui ebbi più paura mentre aspettavo il mio turno. Non mi metterò più un salvagente addosso. Insomma, eravamo finiti in mare in più di 1.000 e uscimmo in 316, gli altri li avevano mangiati gli squali, era il 29 giugno del ’45. Comunque, avevamo consegnato la bomba.

LO SQUALO

"Lo Squalo" ("Jaws" in inglese) è un film iconico diretto da Steven Spielberg e uscito nel 1975. Si basa sull'omonimo romanzo di Peter Benchley pubblicato nel 1974. Questo thriller ha segnato un punto di svolta nell'industria cinematografica, dando vita al concetto di "blockbuster estivo". Il film narra la storia di un enorme squalo bianco che terrorizza la piccola comunità balneare di Amity Island, attaccando bagnanti nelle acque costiere. Il capo della polizia locale, Martin Brody, interpretato da Roy Scheider, cerca di proteggere i cittadini e di chiudere le spiagge, ma si scontra con l'opposizione del sindaco, che teme l'impatto economico sulla città turistica. Brody, insieme all'esperto di squali Matt Hooper (Richard Dreyfuss) e al cacciatore di squali Quint (Robert Shaw), intraprende una missione pericolosa per catturare e uccidere lo squalo. La produzione di "Lo Squalo" è famosa per le numerose sfide tecniche e logistiche che Spielberg e la sua squadra dovettero affrontare, soprattutto a causa dei problemi con il meccanico squalo, soprannominato "Bruce". Questi problemi costrinsero Spielberg a usare tecniche innovative, come l'uso di suggestioni visive e sonore (in particolare la celebre colonna sonora composta da John Williams) per implicare la presenza dello squalo piuttosto che mostrarlo direttamente. Questo approccio contribuì a costruire un alto livello di tensione e suspense.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo del Capitano Quint in "Lo Squalo" è uno dei momenti più intensi e memorabili del film. In questa scena, Quint racconta la sua esperienza di sopravvivenza dopo l'affondamento della USS Indianapolis durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo monologo non solo serve a sviluppare il personaggio di Quint, mostrando le sue radici e la profondità del suo trauma, ma aggiunge anche un layer di gravità e realismo al film, collegandolo a un evento storico tragico. Il racconto di Quint si basa su un evento storico reale, l'affondamento della USS Indianapolis. Questo incrociatore della Marina degli Stati Uniti fu colpito da un sommergibile giapponese dopo aver consegnato le parti della bomba atomica che sarebbe stata sganciata su Hiroshima. Quint descrive con precisione la situazione degli uomini in mare, la presenza di squali e la mancanza di un S.O.S. a causa della segretezza della missione. Questo aggiunge un senso di autenticità e tragica ironia alla storia. Il capitano è un uomo segnato dal suo passato. Il monologo rivela come le sue esperienze abbiano plasmato la sua ossessione per gli squali e il suo comportamento a volte irrazionale. La descrizione degli "occhi senza vita" degli squali può essere vista come un riflesso del suo distacco emotivo. Quint ha visto la morte così da vicino che ha perso una parte della sua umanità.

Spielberg e Benchley usano il monologo per dipingere immagini vivide. Descrizioni come "quelle palle nere cominciano a roteare" e "l’acqua intorno diventa rossa" trasformano il racconto in un'esperienza sensoriale intensa per lo spettatore. Il monologo costruisce tensione, non solo per i dettagli orrifici ma anche per il modo in cui Quint si avvicina al climax del suo racconto. La paura cresce man mano che il racconto progredisce.

Conclusioni

Il monologo di Quint è una finestra profonda nell'anima di un uomo tormentato, un pezzo di narrazione che trasforma il film da un semplice thriller di squali a un'esplorazione complessa di temi come il trauma, la colpa, e la lotta per la sopravvivenza. Attraverso le vivide descrizioni di Quint e la sua cruda emotività, Spielberg e Benchley utilizzano questo monologo per trasformare il personaggio in un simbolo del conflitto umano contro forze incomprensibili e spietate.

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