Monologo - Stanley Tucci da \"Capitan America: il primo Vendicatore\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo del dottor Abraham Erskine in "Captain America: Il primo Vendicatore" è uno dei momenti più significativi del film. Pronunciato poco prima che Steve Rogers si sottoponga all'esperimento per diventare un super soldato, questo discorso definisce l'essenza di Captain America, ma stabilisce anche una profonda riflessione sull'uso del potere, il valore morale e il sacrificio. È un momento in cui il contesto storico e personale del personaggio di Erskine si intreccia con i temi universali della narrazione, rendendo il monologo fondamentale per capire la visione del film e del protagonista.

Non un uomo perfetto, ma un uomo perfetto

MINUTAGGIO: 25:00-27:55

RUOLO: Dr. Abraham Erskine
ATTORE:
Stanley Tucci
DOVE:
Disney+


INGLESE

This is from Augsburg, my city. So many people forget that the first country the Nazis invaded was their own. You know, after the last war, they... My people struggled. They... they felt weak... they felt small. Then Hitler comes along with the marching, and the big show, and the flags, and the, and the... and he... he hears of me, and my work, and he finds me, and he says "You." He says "You will make us strong." Well, I am not interested. So he sends the head of Hydra, his research division, a brilliant scientist by the name of Johann Schmidt. Now Schmidt is a member of the inner circle and he is ambitious. He and Hitler share a passion for occult power and Teutonic myth. Hitler uses his fantasies to inspire his followers, but for Schmidt, it is not fantasy. For him, it is real. He has become convinced that there is a great power hidden in the earth, left here by the gods, waiting to be seized by a superior man. So when he hears about my formula and what it can do, he cannot resist. Schmidt must become that superior man. Steve Rogers: Did it make him stronger? Abraham Erskine: Yeah, but... there were other... effects. The serum was not ready. But more important, the man. The serum amplifies everything that is inside, so good becomes great; bad becomes worse. This is why you were chosen. Because the strong man who has known power all his life, may lose respect for that power, but a weak man knows the value of strength, and knows... compassion. Steve Rogers: Thanks. I think. Abraham Erskine: [Gesturing toward the wine] Get it, get it. Whatever happens tomorrow, you must promise me one thing. That you will stay who you are, not a perfect soldier, but a good man.



ITALIANO


Immagino che questa sia l’unica domanda che conta. Questo proviene da Augsberg, la mia città. Molti hanno dimenticato che il primo paese che i nazisti hano invaso era il prorpio. Dopo l’ultima guerra il… il mio popolo ha faticato. Si sentiva indebolito, piccolo. E poi è arrivato Hitler, con le marce, il grande spettacolo e le bandiere e lui… lui viene a sapere di me, del mio lavoro, e mi trova. E mi dice: “Tu”, dice, “Tu ci renderai forti” Io non sono interessato. Allora manda il capo dell’Hidra, la sua divisione di ricerca. Un brillante scienziato di nome Johann Schmitt. Ora, Schmitt è un membro del circolo ristretto, ed è ambizioso. Lui e Hitler condividono la passione per l’occulto, e il mito teutonico. Hitler usa queste fantasie per ispirare i suoi seguaci, ma per Hitler non si tratta di fantasie. Lui in realtà si è convinto che esista un grande potere, nascosto dagli Dei, in attesa di essere catturato da un uomo superiore. Quando viene a sapere della mia formula e di che cosa è in grado di fare, non può resistere. Schmitt deve diventare quell’uomo superiore. Il siero non era pronto. Ma, cosa più importante, l’uomo. Il siero amplifica tutto ciò che c’è all’interno, perciò… buono diventa migliore. Cattivo, diventa peggiore. Per questo sei stato scelto. Perché un uomo forte, che ha conosciuto il potere per tuta la sua vita può perdere il rispetto per quel potere, ma un uomo debole, conosce il valore della forza e… conosce la compassione. QUalunque cosa succeda domani promettimi una cosa. Devi rimanere chi sei. Non un soldato perfetto, ma… un uomo giusto.

Captain America: Il primo Vendicatore

"Captain America: Il primo Vendicatore" (2011), diretto da Joe Johnston è il film che racconta le origini di Steve Rogers e il suo viaggio da giovane fragile e determinato a simbolo di speranza durante la Seconda Guerra Mondiale. Siamo negli anni '40, in piena Seconda Guerra Mondiale. Steve Rogers (interpretato da Chris Evans) è un ragazzo gracile e malaticcio, ma animato da un forte senso di giustizia e dal desiderio di servire il proprio paese.


Nonostante i numerosi tentativi, viene ripetutamente scartato dai test di arruolamento a causa della sua scarsa forma fisica. La sua determinazione però attira l’attenzione del dottor Abraham Erskine (Stanley Tucci), uno scienziato che lavora per un progetto governativo top-secret: il Programma Super Soldato. Steve accetta di sottoporsi a un esperimento che, grazie a un siero speciale e a una procedura scientifica avanzata, lo trasforma in una versione fisicamente perfetta di sé stesso: un soldato più forte, resistente e rapido, il primo (e unico) super soldato creato dal programma. A seguito della morte di Erskine, assassinato da una spia dell'HYDRA, il programma viene interrotto, lasciando Steve come unico esemplare del suo genere.

Nel frattempo, l'HYDRA, un'organizzazione scientifica e militare guidata dal malvagio Johann Schmidt (Hugo Weaving), noto come Teschio Rosso, sviluppa una tecnologia avanzata grazie al potere del Tesseract, un misterioso artefatto cosmico dai poteri illimitati. Schmidt ha ambizioni che vanno oltre la vittoria nella guerra: vuole dominare il mondo intero. Steve, inizialmente relegato al ruolo di mascotte propagandistica con il nome di "Captain America", decide di usare i suoi nuovi poteri per combattere in prima linea. Con l’aiuto di Peggy Carter (Hayley Atwell), il colonnello Chester Phillips (Tommy Lee Jones) e il suo migliore amico Bucky Barnes (Sebastian Stan), Steve forma una squadra d'élite e si mette sulle tracce dell'HYDRA.


Il film gioca molto sul parallelismo tra Steve Rogers e Johann Schmidt. Entrambi sono stati soggetti al siero di Erskine, ma con risultati opposti: dove Steve incarna la bontà e il sacrificio, Schmidt rappresenta l'ambizione e il potere incontrollato. Schmidt, ormai deforme a causa dell'uso imperfetto del siero, è un villain che riflette l'ideale distorto del superuomo, in netto contrasto con il concetto di eroismo altruista di Steve. La storia culmina con uno scontro finale tra Captain America e Teschio Rosso a bordo di un aereo dell'HYDRA carico di armi distruttive. Per impedire che queste armi colpiscano le città americane, Steve decide di sacrificarsi, facendo precipitare l’aereo nell’Artico. Prima dello schianto, ha un toccante scambio via radio con Peggy Carter, dove i due fanno una promessa che non potranno mantenere: ballare insieme.

Analisi Monologo

Erskine apre il monologo richiamando la sua esperienza personale come scienziato tedesco durante l'ascesa del nazismo. La frase "Il primo paese che i nazisti hanno invaso era il proprio" racchiude un'importante verità storica: la Germania fu la prima vittima del regime hitleriano, non solo militarmente ma moralmente, poiché le sue istituzioni e il suo popolo furono corrotti dall’ideologia nazista. Questo dettaglio rende subito chiaro che Erskine non parla da una posizione neutrale: è un uomo che ha visto il male e ha sperimentato le conseguenze della deumanizzazione e dell'ambizione cieca. Il riferimento a Johann Schmitt e alla passione nazista per l’occulto aggiunge una dimensione mitologica alla storia, collegando le radici storiche con la narrativa fantastica del film.


Il cuore del discorso risiede nella descrizione del funzionamento del siero del super soldato. "Il siero amplifica tutto ciò che c’è all’interno" è una frase che porta un peso enorme, perché spiega che il potere non è neutrale: esso riflette e intensifica la natura intrinseca della persona che lo detiene. Questo principio è il fulcro della filosofia del film e viene rafforzato dal parallelo tra Steve Rogers e Johann Schmitt. Dove Schmitt incarna l’arroganza e il desiderio di dominio, Steve rappresenta l’umiltà, la compassione e il sacrificio. Questo dualismo rende il confronto tra i due personaggi più profondo, perché il vero scontro non è solo fisico, ma etico.


Erskine distingue nettamente tra due tipi di uomini: quelli che, avendo avuto potere per tutta la vita, finiscono per darlo per scontato, e quelli che, avendo conosciuto la debolezza, sviluppano empatia e rispetto per la forza. Qui emerge la vera ragione per cui Steve Rogers è stato scelto: non per le sue capacità fisiche (inesistenti all'inizio del film), ma per la sua natura morale. Quando Erskine dice: "Devi rimanere chi sei. Non un soldato perfetto, ma un uomo giusto", lancia un monito universale che trascende il contesto del film. Il messaggio è chiaro: ciò che conta non è la forza o l'efficienza, ma la capacità di usare il potere per il bene comune. Nel monologo, Erskine suggerisce che Schmitt rappresenta una distorsione del concetto di "uomo superiore". Schmitt incarna l’ideologia nazista e il suo desiderio di dominio, ma è anche una vittima del proprio narcisismo. Il siero non ha fatto altro che esacerbare i suoi tratti peggiori, trasformandolo fisicamente in un mostro. Questo contrasta con Steve, che incarna l'opposto: la fragilità fisica di Steve non è mai stata un limite morale, e il potere che acquisisce amplifica la sua bontà, non lo corrompe. Questa dicotomia è il cuore della morale del film.

Conclusione

Il monologo di Abraham Erskine è un vero e proprio manifesto etico. Attraverso il suo racconto personale e le sue riflessioni sul siero, Erskine pone le basi per l'intero arco narrativo di Steve Rogers e sottolinea che il potere, se non guidato da principi morali, può trasformarsi in una forza distruttiva. La frase conclusiva, "Non un soldato perfetto, ma un uomo giusto", diventa il mantra del film e il nucleo dell'identità di Captain America.

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