Il Monologo di Nicole in Storia di un Matrimonio - Un'Analisi Intima

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A volte, il venerdì sera, Amélie va al cinema.


~NARRATORE

QUINDICI!

Cari amici del cinema e dell'arte della recitazione, oggi, attraverso gli occhi di Amélie, la vostra guida spirituale nel mondo dei monologhi cinematografici, ci immergeremo nell'anima di Nicole Barber, un personaggio che, con la sua vulnerabilità e forza, ha toccato il cuore di molti. In "Storia di un Matrimonio", Nicole, interpretata dalla talentuosa Scarlett Johansson, ci regala un monologo che è una finestra aperta sulle complessità dell'amore, della maternità e dell'essere una donna indipendente.

IL MONOLOGO DI NICOLE


MINUTAGGIO: 3:44 - 7:28

RUOLO: Nicole Barber

ATTRICE: Scarlett Johansson

DOVE: Netflix


INGLESE


What I love about Charlie. Charlie is undaunted. He never lets other people's opinions, or any setbacks keep him from what he wants to do. Charlie eats like he's trying to get it over with, and like there won't be enough food for everyone. A sandwich is to be strangled while devoured. But he's incredibly neat, and I rely on him to keep things in order. He's energy-conscious. He doesn't look in the mirror too often. He cries easily in movies. He's very self-sufficient. He can darn a sock, and cook himself dinner, and iron a shirt. He rarely gets defeated, which I feel like I always do. Charlie takes all of my moods steadily. He doesn't give in to them, or make me feel bad about them. He's a great dresser. He never looks embarrassing, which is hard for a man. He's very competitive. He loves being a dad. He loves all the things you're supposed to hate, like the tantrums, the waking up at night. It's almost annoying how much he likes it, but then it's mostly nice. He disappears into his own world. He and Henry are alike in that way. He can tell people when they have food in their teeth, or on their face in a way that doesn't make them feel bad. Charlie is self-made. His parents… I only met them once but… he told me there’s a lot of alcohol and some violence in his childhood. He moved to New York from Indiana with no safety net, and now he’s more New Yorker than any New Yorker. He’s brilliant at creating family out of whoever is around. With the theatrer company, he cast a spell that made everyone feel included. No one, not even an intern, was unimportant. He could remember all the inside jokes. He's extremely organized and thorough. He's very clear about what he wants, unlike me, who can't always tell.


ITALIANO


Quello che amo di Charlie: Charlie è indomito. Non permette che opinioni altrui o eventuali intoppi lo ostacolino in ciò che vuole fare. Charlie mangia come se volesse togliersi il pensiero e come se il cibo non fosse sufficiente per tutti. Un panino deve essere strangolato, mentre viene divorato. Ma è incredibilmente preciso e mi affido a lui per tenere le cose in ordine. Risparmia l’energia elettrica. Non si guarda spesso allo specchio. Piange quando guarda i film. È autosufficiente. Sa rammendare i calzini, preparare la cena e stirare una camicia. Non si dà mai per vinto, cosa che invece io faccio sempre. Charlie accetta sempre ogni mio umore. Non si lascia coinvolgere, non mi fa sentire in colpa. Ha ottimo gusto nel vestire e non è mai imbarazzante, il che è difficile per un uomo. È molto competitivo. Ama fare il padre, ama tutte quelle cose che dovrebbe odiare, come i capricci e svegliarsi di notte. È quasi fastidioso quanto gli piaccia ma, alla fine, è dolce. Si perde nel suo mondo. Lui e Henry in questo, si somigliano. Sa dire alle persone che hanno del cibo tra i denti o sul viso, in un modo che non le fa sentire in imbarazzo. Charlie si è fatto da solo. I suoi genitori li ho incontrati solo una volta ma, mi ha detto che la sua infanzia è stata segnata da alcol e violenza. Si è trasferito a New York dall’Indiana senza nessun aggancio. E adesso è più newyorkese di qualsiasi newyorkese. È bravissimo a creare una famiglia con le persone che lo circondano. Con tutta la compagnia crea un incantesimo per farli sentire inseriti. Nessuno, neanche uno stagista era insignificante, ricordava le battute scambiate con ogni persona. È estremamente organizzato e scrupoloso. È molto lucido su ciò che vuole. A differenza di me, che non sempre lo sono.

LA RAGAZZA COL BICCHIERE D'ACQUA...

Immaginatevi, se potete, una New York che si stira e sbadiglia nelle prime ore del mattino, mentre Nicole ci svela, con la dolcezza di un segreto sussurrato, l'essenza di Charlie. È un ritratto intimo, dipinto con le parole di chi ha amato, di chi ha osservato ogni sfumatura di un uomo che non si piega, che non si spezza.


Charlie, oh, Charlie! Mangia con un fervore che sembra quasi voler catturare l'essenza stessa del tempo, come se temesse che ogni boccone potesse essere l'ultimo. Eppure, in questo suo modo di fare quasi selvaggio, c'è una precisione, una cura, un ordine che fa pensare alle piccole abitudini che ognuno di noi coltiva, come piccoli rituali quotidiani.


Non è uomo da specchiarsi troppo, Charlie. Forse perché sa che l'immagine più vera è quella che si riflette negli occhi di chi lo guarda con amore. E come non sorridere pensando a lui che si commuove al cinema, semplice e puro nel suo essere uomo, nel suo essere Charlie.


Non si arrende, mai. È come un albero che piega ma non si spezza al vento delle difficoltà. È un punto fermo per Nicole, una bussola che indica sempre il nord anche quando il cielo è coperto dalle nuvole delle incertezze.


E poi c'è "Charlie padre", che trova gioia persino nei momenti che metterebbero alla prova la pazienza di un santo. Ama i capricci, le notti in bianco, ama con un cuore che sembra non conoscere stanchezza. E in questo amore, si perde, si ritrova, si confonde con il suo piccolo Henry, in un mondo tutto loro che è un incanto.


Nicole ci parla di un Charlie che ha costruito la sua vita come si costruisce una casa, mattoncino dopo mattoncino, con le mani sporche di calce e il cuore pieno di sogni. Un uomo che ha fatto di New York il suo palcoscenico, di ogni incontro un'opportunità per tessere una trama di relazioni che sono come fili d'oro in un tessuto prezioso. Attraverso le sue parole Nicole ci dipinge un marito né ideale, né idealizzato. Un uomo, con le sue sfumature. Tutto quello che la vita matrimoniale può raccontare. O meglio, una parte di ciò che la vita matrimoniale racconta ad alta voce.

FORSE E' SOLO DIVERSA DAGLI ALTRI.

Nicole ci regala il ritratto di Charlie, un uomo che sa con certezza cosa vuole dalla vita, che non si perde nei meandri dell'incertezza, ma cammina con passo deciso verso la realizzazione dei suoi sogni, dei suoi desideri, della sua arte.


Il mio invito è di guardare oltre la superficie, a vedere il cuore pulsante di una storia d'amore e di vita, con la stessa meraviglia e la stessa curiosità che lei porta nel suo modo unico di esplorare il mondo. E così, miei cari sognatori e sognatrici del grande schermo, abbiamo esplorato insieme le profondità del cuore di Nicole. Attraverso le sue parole, abbiamo visto come l'amore possa essere complesso, come possa costruire e distruggere, come possa essere fonte di gioia e di dolore. Vi lascio con un invito a riflettere su queste parole, a cercare la Nicole o il Charlie che è in ognuno di voi e a esprimere, forse un giorno, il vostro monologo interiore con la stessa sincerità e passione. Al prossimo monologo!


Vostra,

Amélie

Amélie Poulain, voce e anima di "Monologhi con Amélie", vi invita a esplorare il quotidiano attraverso il suo sguardo incantato. Residente nel cuore pulsante di Montmartre, ogni suo pensiero è un viaggio che trasfigura il comune in un caleidoscopio di meraviglie. Con delicatezza e una malinconica allegria, Amélie tesse racconti che celebrano la poesia nascosta nelle piccole cose, spingendo i lettori a riscoprire l'incanto spesso dimenticato della vita di ogni giorno. Accompagnatela in questo percorso di scoperta, dove ogni monologo è una finestra aperta sull'eccezionale che risiede nell'ordinario.

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