Monologo - Strappare lungo i bordi

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel cuore visivamente ricco della serie animata "Strappare lungo i bordi", troviamo un monologo che cattura l'essenza delle sfide relazionali moderne. Il creatore, Zerocalcare, intreccia le tematiche di relazioni non dichiarate, sostegno emotivo e la lotta interiore contro la violenza domestica. Questo monologo offre uno sguardo acuto sulla difficoltà di navigare le complessità delle dinamiche umane in contesti tanto personali quanto universali.

L'AMORE...

STAGIONE 1 EP 5

MINUTAGGIO: 1:48-7:30

RUOLO: Zero

ATTORE: Zerocalcare

DOVE: Netflix



ITALIANO


… Fatto sta che io me fidanzavo, lei si fidanzava, però ste robe né che se le dicevamo… cioè, sapevamo che stavamo con altre persone, pure che stavamo bene però, non so dicevamo mai… Tipo l’omosessualità nell’esercito americano… che va tutto bene, basta che tu non me lo dici, io non te lo chiedo e stamo bene così. Se dicevamo soltanto quando le storie finivano, in realtà io credo pure che uno dei motivi era che lei si era incastrata in una relazione brutta, come je succede a un sacco de gente, mo non li so i dettagli e forse non l’ho mai nemmeno voluti sapè, però ci stava qualcosa de tossico e de brutto che aleggiava su quel rapporto. Mo sta cosa è difficile da raccontare adesso, perché se sai che uno je mena a n’amica tua dovresti fa qualcosa che probabilmente non è la schicchera di testosterone, piuttosto cercà de staje vicino e supportarla pe falla uscì da quella situazione, che poi pe annà a sgozza la gente ce sta sempre tempo di farlo insieme dopo, non è che ce sta la data de scadenza. Solo che cor senno del poi so boni tutti, la verità è che lei era mezza sparita e quando je chiedevamo come andava lei diceva sempre “tutto bene”, quando s’accanavano piagneva du giorni… ma poi ce tornava sempre e lo difendeva fino alla morte. Insomma, alla fine uno purtroppo se rompe er cazzo de inseguì ‘e persone, pure perché c’ha un sacco de cazzi sua e pensa vabbè, ma se lei non se vole fa aiutà, n’è che uno la po costringe… Mica so Mandrake… Che come principio è sacrosanto, però è pure un alibi per quando non te va più de sta appresso a qualcuno, e qual è il confine tra le due cose, lo sa soltanto la coscienza tua e nessun tribunale esterno te potrà mai dì un cazzo…. Un giorno però loro se lasciano più davero del solito, lei mi chiama… dramma, lacrime, muco, devastazione che davero però oh, so e 2 de notte… se me fai uscì de casa adesso poi pe almeno un mese nun te lo poì scopà, sennò porcoddue chiamo il 118 e je dico che te stai ad accoppià co un secchio della monezza fori dar parco dell’acquedotti, me invento qualsiasi cazzata ma quanto è vero iddio te faccio fa tre mesi in comunità! Pure se fate pace, pure se lo ami, pure se te viè sotto casa co 450 rose rosse e te canta perdono de Tiziano Ferro, tu je devi dì: “Guarda me dispiace, ma quell’altro poraccio s’è alzato alle 2 de notte e mo pe correttezza pe un mese tu te devi fa le pippe.” Non me ricordo niente de quello che se semo detti, me ricordo solo che era come se me fossi sdoppiato, vedevo questa scena da fuori de sti due che stavano abbraccicati in una sera più di quanto non lo erano mai stati in tutti gli anni che se conoscevano e lei diceva cose molto profonde che mo non ricordo, ma che c’avevano un portato emotivo molto forte, anzi me ricordo na sola frase che era: “Per me non è importante che tu ci sia sempre, ma devo sapere che quando tu sei con me, tu ci sia davvero, lo capisci?” La verità è che io non capisco un cazzo de ste cose, è un limite mio, io so er campione imbattuto dell’aiuto pratico, er Micheal Jordan dell’assistenza clienti. Sei amico mio e te se ferma la macchina a coccia de morto alle 4 de matina? Io me metto le scarpe, pijo e arrivo. C’hai fame? Io me fermo al mc’drive, compro 800 panini, je lascio un rene in pegno se non c’ho i soldi pe pagà. C’hai sete? Vado a pijà l’acqua a fiuggi e te la porto co e recchie. Posso fa tutto quello che c’ha un riscontro empirico e che riesco ad afferrare co i cinque sensi, però in tutto quello che è invece il campo dell’astratto, del sostegno emotivo, de ste cose aleatore, io non ce capisco un cazzo, vado in paranoia. Ma che vordì che quando sto con te ce devo stà davero? Me sta a venì l’ansia, mo c’ho paura che sta pe di un’altra cosa ancora più piena de pathos ed io che cazzo te rispondo? Stamo abbracciati, se stamo a dì cose melense, mo alla prossima se dovemo bacià pe forza… dovrebbe esse na cosa bellissima, io invece me sento come quando sai che le guardie stanno pe caricà, che stanno la schierate pronte a partire e tu sai che soltanto questione di attimi…sai benissimo che quella calma irreale sta per esplodere e te dovrai buttà la dentro.

STRAPPARE LUNGO I BORDI

"Strappare lungo i bordi" è una serie d'animazione italiana molto apprezzata, creata da Zerocalcare. Distribuita su Netflix nel novembre 2021, questa miniserie di sei episodi è diventata rapidamente popolare sia in Italia che a livello internazionale. La trama segue le avventure del protagonista, basato sull'autore stesso, insieme ai suoi amici Sarah e Secco. I tre partono per una viaggio da Roma a una festa in Calabria, e lungo il cammino si trovano ad affrontare vari problemi, tra cui attacchi di bestie mitologiche. La serie è un mix unico di realtà e fantastico, con momenti di riflessione personale e critica sociale.


Dal punto di vista stilistico, la serie mescola l'animazione tradizionale con il fumetto, utilizzando spesso tecniche come il collage per i flashback o i pensieri del protagonista. Questa scelta stilistica contribuisce a creare un'atmosfera particolare che riflette il tono personale e introspettivo delle storie di Zerocalcare.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo rappresenta le complessità delle relazioni umane e delle difficoltà comunicative che spesso emergono nei legami più stretti. Zero riflette sulla natura non dichiarata delle relazioni contemporanee, dove i sentimenti vengono spesso celati come una forma di autoprotezione, paragonando questa dinamica al "don't ask, don't tell" dell'esercito americano. Il monologo rivela la problematica di un'amica del protagonista intrappolata in una relazione abusiva, toccando il tema delicato dell'abuso domestico e della difficoltà di intervenire. L'impotenza del protagonista nel fornire aiuto effettivo, a meno che non sia sollecitato esplicitamente, sottolinea la problematica di capire quando intervenire in situazioni così personali e complesse. Ciò evidenzia il conflitto interno tra voler aiutare e il rispetto dell'autonomia dell'altro, un dilemma morale che molti possono trovare identificabile.


Il discorso si sposta poi su un evento specifico, dove, dopo una rottura particolarmente difficile, il protagonista è chiamato a offrire sostegno emotivo, un ruolo che trova estraneo e complicato, confrontandosi con la propria incapacità di comprendere e gestire le situazioni che richiedono un sostegno più astratto e emotivo. L'ammissione della sua limitazione nell'aiuto "non pratico" riflette una sincera introspezione sulla natura delle proprie capacità di empatia e supporto. Il monologo conclude con una riflessione sulla presenza emotiva autentica richiesta nelle relazioni significative, evidenziando la difficoltà di essere veramente presenti per gli altri. Il contrasto tra l'ansia di non sapere cosa dire o come essere veramente d'aiuto in momenti carichi di emozioni con la metafora del combattimento imminente illustra vividamente il turbamento interno di zero di fronte alle aspettative emotive.


Questo monologo di Zerocalcare esplora con profondità la complessità dell'aiuto e della presenza emotiva, sottolineando quanto possa essere difficile navigare le acque spesso turbolente delle relazioni interpersonali. Ci offre un'introspezione sulle sfide di connessione autentica, su come le nostre esperienze passate e le nostre personalità influenzino la capacità di essere veramente presenti per chi ci sta vicino.

Conclusioni

Il monologo riflette le tensioni e i dilemmi che emergono nelle relazioni intime, ponendo domande fondamentali sulla natura dell'aiuto, dell'empatia e della presenza autentica. Attraverso il racconto di una relazione complessa e di una situazione di abuso, Zerocalcare intrattiene e invita alla riflessione, stimolando una maggiore consapevolezza delle dinamiche emotive. "Strappare lungo i bordi" si afferma come una serie che, pur nell'ambito dell'animazione, tocca corde profondamente umane e universali.

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