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A volte, il venerdì sera, Amélie va al cinema.
~NARRATORE
QUINDICI!
Cari amici del cinema e dell'arte della recitazione, oggi ci immergiamo nelle profondità emotive di un monologo toccante dalla serie TV "The Crown". Esploreremo le parole della Principessa Margaret, interpretata con maestria da Helena Bonham Carter, e scopriremo insieme cosa significa portare sullo schermo il dolore e la forza di una donna tradita. È un pezzo che risuona con la delicatezza di un cuore infranto e la fermezza di una donna che si rifiuta di essere messa da parte. Prendendo le sue parti volentieri (anche perché è il suo compleanno, diamine!) vi guiderò attraverso le parole di una principessa in lotta per la sua dignità.
IL MONOLOGO DI MARGARET
STAGIONE 3 EP 10
MINUTAGGIO: 9:45-12:10
RUOLO: Principessa Margaret
ATTRICE: Helena Bonham Carter
DOVE: Netflix
INGLESE
I have asked you all here, my family, on the occasion of my birthday. If you’ve noticed that my dear husband is not at my side on this joyous occasion, is it because he is now betraying me, and not just in private, but openly, in public, too. And I don’t think we should take this lying down. We! Yes, “we”, Mummy. If Tony insults me, by implications, he’s insulting the whole of the family, too. Send a clear signal to the word whose side you’re on, and impose sanctions: no more invitations to royal events. No more royal photographs. No more access to Crown property. Hit him where it hurts. Punish him. Draw blood. He left the country this morning to make one of his films. Gabon. With the Thing… Good? Good in heart? Not that his wife or children have noticed. I… I… Enough! Why do you do this, Mummy? Why do you all do this? Why do you always, always take his side? This is my birthday party. And when I tell you that my husband is out of the country betraying me with another woman, instead of supporting me and… and condemning him, you just sit here praising him to the sky. My family. My own flash and blood. My birthday.
ITALIANO
Vi ho invitati tuti qui, la mia famiglia, in occasione del mio compleanno. Avrete notato che il mio caro marito non è al mio fianco in un evento così gioioso. Questo perché oramai non mi tradisce più solamente in privato, ma apertamente, anche in pubblico. E io non credo che noi dovremmo accettarlo passivamente. Noi! Si, “noi”, mamma. Se Tony manca di rispetto a me, implicitamente sta insultando tutto il resto della famiglia. Mandate un chiaro segnale dicendo al mondo da che parte state e imponete sanzioni: niente più inviti agli eventi reali. Niente più fotografie ufficiali. Nessun accesso alle proprietà della Corona. Colpitelo nei punti deboli. Punitelo. Dissanguatelo. Ha lasciato il Paese questa mattina per girare uno dei suo film, in Gabon. Con la Cosa… Buono? Di buon cuore? Non che sua moglie e i suoi figli se ne siano accorti... Io… io… ora basta! Smettetela! Perché fai così, mamma. Perché tutti fate così, perché siete ogni volta, ogni volta dalla sua parte? Questa è la mia festa di compleanno! E quando vi dico che mio marito è fuori dal Paese intento a tradirmi con un’altra donna, invece di supportarmi e condannare lui ve ne state seduti qui a tessere le sue lodi. La mia famiglia, il sangue del mio sangue, al mio compleanno.
LA RAGAZZA COL BICCHIERE D'ACQUA...
In un giorno che dovrebbe sprigionare l'essenza della celebrazione, Margaret si trova invece avvolta in un silenzio di incomprensione, un silenzio che grida la verità di un amore che ora si allontana in orizzonti lontani, in terre straniere, con un cuore che non è più suo. È il suo compleanno, eppure, la solitudine è la sola ospite che si siede pesante al suo fianco.
Margaret, con la sua voce che si fa strada tra la rabbia e la delusione, parla alla sua famiglia, un pubblico di volti che dovrebbero essere alleati oltre che familiari, ma che sembrano più distanti che mai. Tony, il marito, l'assente traditore, è l'ombra che oscura la luce di questo giorno. E lei, una principessa in una torre non di avorio, ma di aspettative infrante, chiede giustizia, chiede che il dolore non resti inascoltato.
"Colpitelo dove fa più male," dice, ma non parla solo di sanzioni o di privazioni materiali. Parla di un cuore che batte, che si spezza, che cerca di ritrovare il ritmo in mezzo al caos. "Dissanguatelo," implora, ma è il suo stesso cuore che sanguina, un cuore che chiede di essere visto, di essere riconosciuto, di essere difeso dalla sua stessa famiglia, il suo sangue, in questo giorno di festa che si è trasformato in un teatro di guerra personale.
E mentre Margaret si confronta con l'indifferenza, con gli sguardi che si voltano dall'altra parte, vi ricordo che ogni storia ha il suo sottofondo di tristezza, ogni festa i suoi angoli nascosti dove le lacrime possono scorrere libere. Ma anche in questo dolore, c'è bellezza, perché c'è verità, e la verità è sempre degna di essere raccontata, specialmente sul palcoscenico della vita. Del resto, e tutti gli attori e le attrici saranno d'accordo, dietro ogni grande performance, c'è un cuore che batte, forte e vero.
FORSE E' SOLO DIVERSA DAGLI ALTRI.
E così, cari amici, attori e attrici che danzate nella luce e nell'ombra dei riflettori, vi lascio con il pensiero che ogni monologo, ogni parola pronunciata, ogni silenzio rotto, è un pezzo di vita che si svela. È un invito a guardare oltre la maschera, a sentire il battito dietro il costume, a riconoscere l'umanità che ci unisce tutti, sia nella gioia che nel dolore. La vita, a volte, ci presenta sfide che sembrano insormontabili, ma anche nei momenti più bui, possiamo trovare la forza di alzarci e chiedere ciò che meritiamo. La Principessa Margaret ci insegna che anche una voce tremante può risuonare con la forza di un ruggito regale.
Che possiate sempre trovare la forza di parlare dal cuore, come ha fatto la nostra principessa, e come faccio ogni giorno io.
Vostra,
Amélie
Amélie Poulain, voce e anima di "Monologhi con Amélie", vi invita a esplorare il quotidiano attraverso il suo sguardo incantato. Residente nel cuore pulsante di Montmartre, ogni suo pensiero è un viaggio che trasfigura il comune in un caleidoscopio di meraviglie. Con delicatezza e una malinconica allegria, Amélie tesse racconti che celebrano la poesia nascosta nelle piccole cose, spingendo i lettori a riscoprire l'incanto spesso dimenticato della vita di ogni giorno. Accompagnatela in questo percorso di scoperta, dove ogni monologo è una finestra aperta sull'eccezionale che risiede nell'ordinario.
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