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~ LA REDAZIONE DI RC
"La Casa di Carta", serie spagnola che ha catturato l'attenzione di un pubblico globale, è sempre stata riconoscibile, tra altri fattori, per il modo in cui utilizza intensi monologhi per esplorare temi profondi come la libertà, l'identità e la redenzione. Uno dei momenti che detta questa narrazione, è il monologo iniziale di Tokyo.
MINUTAGGIO: 0:24-4:26
RUOLO: Tokyo
ATTRICE: Úrsula Corberó
DOVE: Netflix
INGLESE
My name’s Tokyo. But when this story started, that wasn’t my name. This was me. And this, the love of my life. the last time I saw him I left him in a pool of blood with his eyes open. We did 15 clean robberies, but mixing love and work never works. So, when the security guard shot, I had to change my job. From robber to murderer. And that’s how I started to run away. Somehow, I was dead too. Or almost dead. I had been hidden for 11 days and my photo wallpapered police stations all over Spain. I’d get a 30 years’ sentence. And I’m really not the type of girl who likes getting old in the cell of a prison. I prefer running away. Body and soul. And if I can’t take my body there, at least let my soul escape. I had no time left and there were important things I had to do. Just one, really. And that day, the day I was going to the slaughterhouse, my guardian angel appeared. But you never know for certain what a guardian angel looks like, and you’d never imagine he’d appear in a Seat Ibiza of 1992. For a moment I thought about the Chinese and that I hate people who spit. And that’s how I met the Professor, pointing a gun to his balls. The good thing about relationships is that you finally forget how they started
ITALIANO
Mi chiamo Tokyo. Ma quando è iniziata questa storia, non mi chiamavo così. Questa ero io e questo l’amore della mia vita. L’ultima volta che l’ho visto era in una pozza di sangue con gli occhi aperti. Abbiamo fatto 15 colpi puliti, ma mescolare amore e lavoro non funziona mai. Perciò, quando la guardia ha sparato, ho dovuto cambiare lavoro. Da ladra, a assassina. E ho cominciato a scappare. In un certo senso anch’io ero morta. O quasi morta. Mi nascondevo da 11 giorni e la mia foto tappezzava i commissariati di tutta la Spagna. Mi sarei beccata 30 anni e, francamente, non sono fatta per invecchiare nella cella di un carcere. Sono più il tipo che scappa, con corpo e anima. E se il corpo non può scappare, che almeno scappi la mia anima. Non c’era molto tempo e avevo cose importanti da fare. In realtà solo una. Quel giorno, quando ero diretta al macello, è apparso il mio Angelo Custode. Solo che è impossibile sapere com’è fatto un Angelo Custode. E non immagineresti mai che possa apparire in una Seat Ibiza del ’92. Per un attimo ho pensato ai cinesi e al mio odio per la gente che sputa. E così ho conosciuto il Professore. Puntandogli una pistola alle palle.
La cosa bella dei rapporti è che ti dimentichi di come sono iniziati.
"La Casa di Carta", conosciuta internazionalmente come "Money Heist", è una serie televisiva spagnola di grande successo creata da Álex Pina. La serie ha debuttato su Antena 3 in Spagna nel 2017 prima di essere acquisita da Netflix e trasformata in un fenomeno globale. La trama segue un gruppo di rapinatori che, sotto la guida di un uomo conosciuto solo come "Il Professore", attuano un audace piano per rapinare la Zecca di Stato spagnola e stampare miliardi di euro.
Il personaggio di Tokyo, (Úrsula Corberó), funge da narratrice della serie e è una delle figure centrali. Tokyo inizia la serie in una situazione disperata, in fuga dalla legge dopo una serie di rapine andate male.
Tokyo è caratterizzata da un forte spirito di indipendenza e un marcato istinto di sopravvivenza, ma anche da una tendenza a lasciarsi trasportare dalle emozioni, il che spesso mette in pericolo lei stessa e il piano del Professore. La sua relazione con il Professore, inizialmente basata sulla necessità e sulla disperazione, si evolve in qualcosa di più profondo man mano che la serie procede. La loro dinamica è centrale per lo sviluppo degli eventi nella serie.
Oltre alla sua capacità di agire e manipolare situazioni sotto pressione, Tokyo è anche molto umana nei suoi difetti, il che la rende un personaggio complesso e amato dal pubblico. Le sue interazioni con altri personaggi, come Rio, Denver, e Nairobi, mostrano diverse sfaccettature della sua personalità e mettono in luce il tema della lealtà e del sacrificio che permea tutta la serie.
Il monologo di Tokyo è ricco di significati, stabilisce il tono della serie, e il complesso background emotivo e psicologico del personaggio.Tokyo inizia con la frase "Mi chiamo Tokyo. Ma quando è iniziata questa storia, non mi chiamavo così." Questo subito introduce l'idea di trasformazione. Il cambio di nome simboleggia una rinascita dovuta alle circostanze, che è un tema ricorrente nella serie, dove molti personaggi adottano nomi di città come pseudonimi per lasciarsi alle spalle i loro passati.
Tokyo racconta di aver perso l'amore della sua vita in circostanze tragiche, una confessione che non solo stabilisce la sua capacità di amare profondamente, ma anche di soffrire immensamente. La perdita funge da catalizzatore per il cambiamento drastico nel suo modo di vivere, passando da ladra a fuggitiva; la sua transizione da ladra ad assassina, e il modo in cui lo racconta, condivide con noi un senso di colpevolezza e l'accettazione di essere spinta a compiere atti più gravi. La sua decisione di scappare riflette la sua lotta interna e la sua incapacità di affrontare una vita in prigione, sottolineando la sua natura ribelle e il suo desiderio di libertà.
L'incontro di Tokyo con il Professore è descritto come un incontro con un "angelo custode" in una Seat Ibiza del '92, una scelta narrativa che introduce un elemento quasi miracoloso o fato nella sua vita. Questo momento segna una svolta nella sua storia, offrendo a Tokyo una nuova direzione e un nuovo scopo, che è l'adesione al colpo ben più grande e audace pianificato dal Professore.
Tokyo riflette sulla fuga dell'anima quando il corpo è intrappolato, una metafora della sua resilienza e della sua determinazione a rimanere libera a ogni costo. Questo rafforza la sua filosofia di vita, dove la libertà dell'essere è fondamentale.
La conclusione del monologo, "La cosa bella dei rapporti è che ti dimentichi di come sono iniziati," parla della natura degli incontri umani e della capacità delle persone di evolvere nei rapporti. Nonostante la situazione pericolosa e tesa, c'è spazio per la crescita e il cambiamento positivo.
Conclusione
Attraverso le parole di Tokyo, siamo testimoni di una trasformazione personale che riflette le sfide più ampie e i dilemmi morali affrontati da tutti i personaggi nel corso della storia. La capacità di Tokyo di narrare la sua esperienza in modo così crudo e viscerale avvicina gli spettatori al suo personaggio, ed invita a riflettere sulle proprie battaglie interne e sul significato di libertà e sacrificio.
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