Monologo - Tom Cruise in \"Jack Reacher\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Interpretare il monologo di Jack Reacher dall’omonimo film richiede di entrare nella psicologia di un personaggio complesso, disincantato e lucido, che osserva il mondo senza illusioni. Reacher non è un eroe convenzionale, ma un uomo guidato da un codice morale rigido, che vede le debolezze e le ipocrisie della società e del sistema militare. Per rendere autentica questa scena, l'attore deve trasmettere una calma quasi inquietante, mantenendo un distacco emotivo che riflette il suo pragmatismo e la sua durezza, mentre si addentra nei temi della giustizia, della corruzione e del bisogno di violenza repressa.

UN PRURITO INSOPPORTABILE

MINUTAGGIO: 16:00-18:45
RUOLO: Jack Reacher

ATTORE: Tom Cruise
DOVE: Netflix


INGLESE


Other are patriots, eager to serve next job is just a job. Then there is kind of one with legal means of killing other people James bar's one of those. Made sniper, trained hard, With every shot he started to visualize the base of a man's skull through his radicle a sweet spot where the medulla meets the spine Visualize that puff pink mess Finally he is deployed in Iraq, he is put on overwatch. All day long he stares through the scopes, women, children day in day out, for two long years, without ever once being cleared to fire a single shot. Then comes the draw it down. For James Barr the war is over. quarter million rounds in his career, not one at a human target. You ever been hungry, been horny, you have an itch you can't scratch Imagine that feeling, days, weeks, years, imagine that feeling times Imagine that it's 130 degrees on the deck and tomorrow you are going home. And know that if you don't scratch that itch now, you never will you need a release, you need a target, and the who of it never once enters your mind. Covered his tracks well, just like sane people do. Almost got away with it too.. but I caught him... and he confessed. So why didn't he go to prison? What Barr didn't know that day was the four civilian contractors he picked off Just spend the weekend on what they call the rape rally For 28 women, he just made that was just the ones I could find out before the case was shut down. After seven long years of mission accomplished someone in the corporation just wanted the whole thing to end quietly lifted the fog of the war, made the murders go away



ITALIANO


Quattro tipi di persone scelgono la vita militare. Per alcuni è una tradizione di famiglia; altri sono patrioti ansiosi di servire il paese, altri hanno solo bisogno di lavoro. Poi ci sono quelli che vogliono solo uccidere in modo legale altre persone. James Barr è uno di questi. E’ diventato tiratore scelto. Addestramento duro. Duemila pallottole a settimana. E per ogni colpo gli hanno insegnato a sovrapporre la base del cranio al reticolo nel mirino, dove il midollo allungato si congiunge a quello spinale. Visualizzare quello sbuffo di nebbiolina rosa. Finalmente lo mandano in Iraq. Lo mettono in sorveglianza. Tutto il giorno a fissare i civili attraverso un mirino. Donne, bambini. Giorno dopo giorno per due lunghi anni senza mai avere il permesso di sparare un solo colpo. Poi ritirano le truppe. Per James Barr la guerra è finita. 2000 pallottole a settimana. 250000 pallottole nella sua carriera e neanche un bersaglio umano. Ha mai avuto fame? E’ mai stata eccitata? Ha mai avuto un prurito senza potersi grattare? Immagini quella sensazione per giorni, settimane, anni. Immagini quella sensazione 200000 volte e poi altre 50000. Immagini che ci sono 54 gradi la dove si trova, e che domani tornerà a casa. E sa che se non potrà grattarsi ora, non potrà più farlo. Cerca sollievo, cerca un bersaglio. E chi sia, non cambia niente. Barr aveva coperto bene le proprie tracce. Come i sani di mente. Stava per farla franca, ma io l’ho scoperto, e lui ha confessato. Quello che Barr non sapeva quel giorno, è che i quattro contractor che aveva ucciso avevano passato il weekend in una spedizione di stupro. 28 donne, che avevano dai 54 agli 11 anni. E sono solo quelle che ho trovato prima che chiudessero il caso. Più a fondo scavavo, più diventava sporca. Poi dopo 7 lunghi anni, missione compiuta. Qualcuno nel sistema ha voluto mettere la cosa a tacere. La colpa è andata dallo stress da combattimento. Degli assassini nessuna traccia.

JACK REACHER

"Jack Reacher" è un film del 2012 diretto da Christopher McQuarrie e basato sul romanzo One Shot di Lee Child. Il protagonista è interpretato da Tom Cruise, che porta sullo schermo l’iconico personaggio di Reacher, un ex maggiore della polizia militare, famoso per la sua capacità investigativa, la forza fisica e un senso di giustizia che lo rende inarrestabile e pericoloso.

La storia ruota intorno a un caso apparentemente chiaro di strage. In una cittadina di provincia, un cecchino uccide cinque persone a caso con precisione inquietante. L’indagine iniziale conduce rapidamente a James Barr, un ex militare che sembra colpevole senza ombra di dubbio. Gli indizi puntano tutti su di lui, e quando Barr viene arrestato, sembra che il caso sia risolto. Ma Barr, prima di essere picchiato in prigione e perdere la memoria, chiede a una sola persona: Jack Reacher.


Reacher, che non ha fissa dimora né un contatto stabile, appare quasi magicamente sulla scena, convinto che Barr sia colpevole. Anzi, Reacher ha una questione personale con Barr, risalente ai tempi in cui il sospettato era in servizio militare. Ma quando inizia a scavare più a fondo nel caso, scopre incongruenze e dettagli che lo portano a dubitare dell'evidenza e a sospettare una cospirazione più grande. L'omicidio di massa potrebbe infatti nascondere un obiettivo specifico mascherato da un gesto casuale.

In questo thriller investigativo, Reacher fa ciò che sa fare meglio: cerca le risposte al di fuori dei canali convenzionali.


La sua esperienza nell'esercito e la sua capacità di leggere gli indizi lo portano a scoprire una rete di corruzione che include membri della polizia e della politica, tutti legati a un potente uomo d'affari russo. Ogni passo che compie lo avvicina alla verità, ma lo mette anche nel mirino dei potenti che orchestrano il complotto.


Reacher è un personaggio affascinante proprio per il suo codice morale inflessibile e per il suo distacco dal mondo. Non ha una vita stabile, vive ai margini della società per scelta, e ciò gli permette di essere imparziale, quasi implacabile nelle sue indagini. Non è il tipico eroe d’azione, ma piuttosto una figura solitaria e spietata, con un unico scopo: ottenere giustizia.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo di Jack Reacher racchiude uno dei temi centrali del personaggio e del film: l'esplorazione delle zone grigie della moralità e della giustizia, specialmente in contesti come quello militare. Il discorso di Reacher è strutturato in modo tale da scavare in profondità nella psicologia di James Barr, un uomo apparentemente "normale", ma che è stato trasformato dall’esperienza militare in un individuo alla ricerca di un pericoloso sfogo.


Reacher introduce la sua analisi partendo dalle motivazioni che spingono le persone a scegliere la vita militare, classificandole in quattro tipologie, che spaziano dai patrioti ai killer. Questa classificazione getta luce sulla personalità di Reacher stesso: è un uomo pragmatico, che vede la realtà in maniera molto lucida, senza lasciarsi ingannare da illusioni eroiche o idealismi. Tra queste categorie, Barr è identificato come il tipo di soldato che desidera "uccidere in modo legale", una definizione impietosa, che rivela l'inquietudine e la pericolosità del personaggio.


L'addestramento di Barr è descritto con un'intensità quasi maniacale: "duemila pallottole a settimana", la ripetizione del gesto e l'immagine di quel "sbuffo di nebbiolina rosa" rendono palpabile l’ossessione. Reacher si sofferma sulla precisione del tiro, che è diventato per Barr una specie di rituale e un modo per placare una violenta brama interna. Questo particolare mette in evidenza la spersonalizzazione della guerra e dell'addestramento militare: Barr diventa una macchina, programmata per un solo scopo.

Reacher fa un parallelo potente tra la fame, il desiderio, il "prurito" e la necessità di uccidere. È una metafora cruda, che trasmette l'idea di un impulso che si accumula, che non può essere soddisfatto.


Il "prurito" è più di un bisogno fisico; diventa una pulsione psicologica, una sensazione insopportabile che Barr non può placare e che cresce con il tempo, trasformandosi in un'ossessione. La privazione di questa "liberazione" per Barr diventa un tormento insopportabile, che esplode nel momento in cui gli viene data una possibilità di sfogo.


Quando Reacher scopre che le vittime di Barr non erano innocenti, ma uomini che avevano commesso crimini atroci, introduce una riflessione complessa sulla giustizia. Reacher non assolve Barr, ma l’insinuazione che forse i suoi atti non siano completamente ingiustificabili mette in discussione il confine tra giustizia e vendetta. Qui emerge la posizione di Reacher: un vigilante, uno che cerca di mettere a posto le cose a modo suo, spesso andando oltre la legge. Scoprire che il sistema ha coperto i crimini dei contractor, spostando la colpa su Barr e attribuendo i suoi atti allo stress da combattimento, lo rende ancora più determinato.


Il monologo è una critica diretta alla corruzione e alla mancanza di responsabilità del sistema militare e giudiziario. Le istituzioni, che avrebbero dovuto difendere e servire la giustizia, si dimostrano pronte a sacrificare persone come Barr per coprire le proprie colpe. Questo aspetto colpisce Reacher, che da sempre vive fuori dalle regole imposte dalle istituzioni. Per lui, il sistema non è altro che una maschera di giustizia che spesso nasconde ingiustizie e crimini.


Questo monologo rivela molto di Reacher: il suo codice morale e il disprezzo per un sistema che considera ipocrita. È un osservatore acuto dell’animo umano e delle sue debolezze. Reacher sa che, anche se Barr ha agito per una pulsione oscura, le sue vittime avevano commesso crimini peggiori. Tuttavia, ciò non basta a giustificare l’azione di Barr, ma crea un’area grigia dove nessuno è del tutto innocente.

CONCLUSIONE

In questo monologo, il controllo di Reacher è fondamentale; l’attore deve far sentire la tensione sotterranea di un uomo che conosce la realtà con spietata chiarezza. La conclusione deve lasciar trapelare una sensazione di amara accettazione, come se ogni parola fosse una verità cruda e ineludibile. Non cerca consenso o approvazione: Reacher è un uomo che, con calma inesorabile, si limita a esporre i fatti. Il pubblico, alla fine, deve percepire il peso delle sue parole e l’inquietante consapevolezza che nulla di ciò che ha descritto possa cambiare.

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