Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Saygın nel film Un vero gentiluomo rappresenta una finestra aperta sulla sua complessità interiore. Il personaggio esplora il sottile equilibrio tra il ruolo che ha scelto di interpretare — quello del gigolò, un amante perfetto per donne facoltose e insoddisfatte — e il peso emotivo che questo stile di vita porta con sé. Le sue parole riflettono una costante tensione tra la necessità di apparire galante e l'inevitabile realtà che il denaro complica i rapporti, creando un vuoto emotivo che né lui né le donne che frequenta riescono a colmare.
MINUTAGGIO: 00:15-00:49
RUOLO: Saygın
ATTORE: Çağatay Ulusoy
DOVE: Netflix
ITALIANO
E’ una questione di galanteria, non di denaro.
Ma senza soldi, le cose si complicano, e i cuori si spezzano.
Non c’è altro modo. Essere tutto per una persona e allo stesso tempo niente.
Avete mai guarito una donna baciandola nel punto dove sente più dolore?
A volte un ex fidanzato fuggito… a volte è puro divertimento… e a volte è uno sconosciuto pericoloso...
Divento sempre quello che vogliono che io sia, ma ciò di cui tutte hanno bisogno è una cosa sola: non provare vergogna.
Né nell’oscurità, né alla luce.
Il film Un vero gentiluomo (titolo originale Tam Bir Centilmen), diretto da Onur Bilgetay, è una produzione turca distribuita su Netflix nel settembre 2024. La trama ruota attorno a Saygın, un gigolò di successo che vive circondato da lusso e donne benestanti, le quali cercano in lui appagamento sia fisico che emotivo. Nonostante la sua vita sembri perfetta, Saygın è profondamente insoddisfatto e comincia a chiedersi se esista una felicità più autentica.
Il punto di svolta arriva quando incontra Nehir, una giovane donna che lo spinge a riflettere su ciò che davvero desidera dalla vita, mettendo in discussione il suo ruolo di seduttore distaccato e facendo crollare il mondo dorato che si è costruito.
Saygın inizia dichiarando che ciò che fa non è solo questione di denaro, ma di galanteria. Questo mette in evidenza il conflitto interiore tra il suo desiderio di offrire qualcosa di più profondo alle donne che incontra e il fatto che il denaro complica i rapporti, rendendoli transazionali. La galanteria è il suo modo di giustificare la sua professione, ma è consapevole che senza soldi tutto diventa più difficile, portando a cuori spezzati.
L’essere tutto e niente allo stesso tempo: Questo passaggio riflette l'alienazione emotiva di Saygın. Lui assume il ruolo perfetto per ogni donna, diventando ciò che desiderano, ma allo stesso tempo è consapevole che, nella loro vita reale, non è nulla di più che una figura temporanea e superficiale. Questo dualismo tra essere il centro dell’attenzione di qualcuno e, allo stesso tempo, essere irrilevante, rappresenta la crisi esistenziale di Saygın. Saygın si presenta come qualcuno che può "curare" il dolore delle donne con il suo affetto, che sia emotivo o fisico. Ma la natura della sua "guarigione" è ambigua e potrebbe essere vista come una temporanea illusione di conforto, non una soluzione reale. Questo aspetto risuona particolarmente con il tema della superficialità emotiva nel film: le donne cercano sollievo momentaneo nei suoi gesti, ma il dolore profondo rimane.
Il tema della vergogna è centrale nel monologo. Saygın intuisce che, più di tutto, le donne che incontra cercano di non provare vergogna, di sentirsi accettate e apprezzate, sia nell’oscurità che nella luce. Questo potrebbe riferirsi sia alla sfera sessuale sia a quella emotiva: non vogliono giudizio né condanna per i loro desideri o insicurezze. Il suo ruolo è quello di dare loro questa accettazione temporanea, senza giudizio, ma ciò che Saygın stesso sente è il peso della superficialità di questa dinamica.
Il monologo di Saygın evidenzia la sua lotta con la propria identità e la natura della sua professione. Nonostante l'apparente controllo che esercita sugli altri, egli stesso è prigioniero di un'esistenza che lo rende tutto e niente allo stesso tempo. Il suo tentativo di guarire il dolore delle donne senza mai giudicarle rappresenta un'illusione di intimità e accettazione, lasciandolo, alla fine, altrettanto insoddisfatto e incapace di trovare una vera connessione emotiva.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.