Monologo - Erik in \"L'uomo Ferito\" Parte Due

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nella lunga lista di crimini che hanno sconvolto l’opinione pubblica americana, pochi casi hanno suscitato tanto scalpore quanto quello dei fratelli Menendez. Lyle ed Erik, dietro la facciata di una vita privilegiata, nascondevano segreti oscuri che culminarono nel brutale omicidio dei loro genitori, José e Kitty. Nella serie Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez, si ripercorre questa tragica vicenda, esplorando il labile confine tra vittime e carnefici. Al centro di questo dramma familiare, il monologo di Erik si erge come una confessione e una richiesta di comprensione, aprendo una finestra sul tumulto emotivo di un giovane uomo distrutto dal peso dei suoi ricordi.

L'UOMO FERITO

STAGIONE 2 EP 5

MINUTAGGIO: 15:30-21:30
RUOLO: Erik Menéndez

ATTORE: Cooper Koch
DOVE: Netflix


INGLESE


You get through it. Yeah, and you just, um, survive, I guess. You live for those times when it doesn't happen, you know? And you think, like... Well, I mean, you do get through it. It's like... It's like... It's like Christmas morning, you know? And you think, "Okay, I got through that, I'm not gonna have to, uh, do that for a while now." Or, "Maybe because this time, it was knees, maybe next time, it'll be nice sеx or maybe..." Sorry. Knees? Well, that was another one of the, um... I had different names for things. Knees was... It wasn't my favorite. It'd be when I do the mouth massages to him, and he would, uh... What? He would finish, I guess, in my mouth, and I just hated the taste of it. That's why I started putting the cinnamon into his coffee and putting lemon on my food and stuff. The cinnamon was for the taste. To make it taste better. So if I had done that or I had gotten through that, I'd think, "Maybe next time, he'll do a mouth massage to me, or it'll just not be the rough sеx." I just... I never wanted it to be the rough sеx. And what was rough sеx like? Uh, just... Just... hitting, and, um, really painful. He would get mean, and he would punch me, and he was really strong. And I couldn't, um... I don't know why, but for some reason, I just could never hit him back. It was like when I was little, when I was running away. Like, it just doesn't work. You... You can't get out of it. Like, he won't stop. You just have to do it. You have to just try to, uh... to get... get through it. But the, um, the rough sеx was... I'd have to, um, kneel on the headboard. But, like, at the end of the bed, like the foot of the bed. But, like, it'd be into my shins. So it'd be stuff to make it hurt. Because he would always say, "This is what the Greeks did." "This is how they toughened themselves up to make things not hurt." So if it hurt, you had to try to get through it. So I'd be inserting objects into my, um... Or, like, with my pen¡s, like pins or, uh... Like, he cut my leg. Like, I've got a scar on my leg because he'd be doing this stuff while I'd be doing the mouth massages to him. And he'd be, uh, you know, just trying to toughen me up. But, um, when... when he's tying something around your pen¡s, like a rope or, like... like, I don't think that's supposed to make someone tough. Like... No, it does not. Wait, that's more kind of, like, torturing someone? And I just don't think that's what a father's supposed to, uh... No, it's not. Like, that's not what you do to someone you, um... That's what you do to someone you hate, you know? Erik, you did not deserve that. He'd call me these, like... Sometimes it was what he would say that would somehow hurt even more, like... Like what? I just wanted to say to him, like, "If I'm such a fɑggоt, then why are you asking me to fսck you in the ass?" You know? Like, that's... Yeah. You know? And I... I don't know. I don't know. And you're supposed to... I mean... Like, this is a man who did such amazing stuff, you know? Like, my dad was an amazing man. I loved him so much. And I still love him so much. And that's why I'm like... I don't wanna be in here for the rest of my life, because, like, to have that thought, like... to have that thought, laying alone in here in a cell at night, all cooped up in here, and to have that be a thought you're thinking... What thought? Like, that I love my dad. Like, that's... Like, it wasn't the rough sеx, the pins, and the rope that were the torture. Like... Like, that would be the torture. To, uh... To still love him. And that's why Lyle used to say, you know, "Erik, they'd be proud of us." And I'd always agree with him. But then later, I'd think, I mean, "They're not proud that we killed them." But then, just the last few days in here, and really since Saturday, like, just thinking a lot, it just really occurred to me that... What did? That he probably would. You know? Like in Heaven, right now, he'd be looking down, and he'd say, "Thank you, Erik and Lyle." "You know, you did what you had to do to me because what I did to you was really wrong." "And I love you." "And you... you took that off my shoulders," or, "You took that off my soul," or whatever, if that makes sense. I don't know. "You made me into someone who doesn't do that anymore," is what Lyle meant, and what I mean. So that now I could... Now we can love him again. Really, for the first time, because he's not doing that anymore. Wow. So, that's why I don't want to be here, all alone, with that thought banging around my head, not without Lyle not here, and my friend gone now.



ITALIANO


Sopravvivi, esatto. Ripensi ai momenti in cui le cose brutte non succedono, e pensi al fatto che devi farcela. E’ come… è come… è come la mattina di Natale, quando pensi: “Ok, è andata, ce l’ho fatta, non ricapiterà più per altri 12 mesi”. Mi facevo forza pensando: “Stavolta è stato "ginocchia" ma la prossima volta sarà "sesso gentile" o…”E’ un altro nome che davo alle diverse pratiche. "Ginocchia" non era la mia preferita. Era quando gli facevo i massaggi con la bocca e lui… lui... lui finiva quando era ancora in bocca e quel sapore mi disgustava. Ecco perché ho cominciato a mettere la cannella nel suo caffè e sul mio cibo c’era sempre un pò di limone. Migliorava il sapore. Pensavo che se avessi superato quel momento magari la volta dopo avrebbe fatto lui un massaggio con la bocca a me, o non avremmo fatto del… “Sesso violento”. Giuro che non mi piaceva mai il “Sesso violento”. Era… era… doloroso. Si, lui a volte mi picchiava. Si trasformava e… mi prendeva a pugni. Era molto, molto forte. Avrei voluto… colpirlo a mia volta, ma non ci riuscivo, e non sapevo perché. Era un pò come quando scappavo da piccolo, semplicemente non funzionava, non puoi… farcela. Vince lui, sempre. Devi sopportare. Devi almeno provarci a… a… a sopportare. Ma… il sesso violento era… salivo sul… sul letto non verso i cuscini, alla fine, e dovevo mettermi carponi, con le caviglie che sporgevano. Io dovevo provare dolore perché diceva: “E’ così che si forgiavano i Greci, è così che diventavano più forti e immuni al dolore”. E se io lo sentivo dovevo aspettare che finisse. Ecco, lui poi inseriva degli oggetti nel mio… a volte mi infilava delle puntine sul pene, o mi feriva le gambe. Ho ancora la cicatrice su una gamba perché lui faceva quelle cose durante i massaggi con la bocca e insisteva perché ripeto voleva forgiarmi ma… quando… quando ti legano qualcosa intorno al pene come una corda o altro, io non credo che lo facciano per forgiarti, o sbaglio? A me sembra più che altro una tortura, dico bene? Io non credo che un padre dovrebbe fare quelle cose. Non si tratta così una persona a cui vuoi bene. La tratti così se la detesti, io credo. E i soprannomi che mi dava. Penso che molte volte le sue azioni erano meno dolorose delle sue parole. Io avrei tanto voluto dirgli: “Se per te sono un finocchio, perché continui a chiedermi di ficcartelo nel culo?" Glielo avrei detto si. Insomma, era davvero… io non lo so. Secondo me lui ha fatto diverse imprese straordinarie, nel corso della sua vita. Era davvero un uomo fenomenale. E io lo amavo infinitamente. Lo amo ancora oggi infinitamente. Ecco perché penso di non dover passare qui il resto della mia vita. Sarei tormentato da un pensiero costante. Tormentato da… un’idea che mi farebbe passare insonne ogni notte in cella. Passerei la vita pensando costantemente che io amo mio padre. E non… non erano il sesso violento, le puntine, la corta, la vera tortura. E’ un’altra la tortura che temo. E’ continuare a volergli bene… Ecco perché Lyle non faceva che ripetere: “Sarebbero orgogliosi di noi”. E io la pensavo come lui, ma poi ho cambiato idea, perché… non sei orgoglioso di chi ti uccide. Ho riflettuto ancora in questi giorni. All’improvviso sabato ho capito davvero il senso più profondo di quelle parole, e credo che lo sarebbero eccome. Lo so. So che adesso sono in paradiso, lui ci sta guardando e dice: “Vi ringrazio, Erik e Lyle, voi mi avete dato ciò che mi meritavo perché io vi ho trattato male, e ho sbagliato. Vi voglio bene. Voi… voi mi avete tolto un peso dalle spalle, mi avete alleggerite l’anima”. Forse non è chiaro, ma lo penso. Oppure: “Mi avete impedito di continuare a fare ciò che facevo”. Lyle intendeva questo. E lo penso anche io. Ora finalmente. Ora possiamo amarlo di nuovo. Ora per la prima volta, perché non è più in grado di farci del male. Ecco perché, ecco perché non vorrei restare qui da solo, con quel chiodo fisso che non mi lascia in pace, non senza Lyle, non qui, e non senza l’aiuto del mio amico.

MONSTERS: LA STORIA DI LYLE ED ERIK MENENDEZ

"Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez" è una delle stagioni della serie antologica Monsters, creata da Ryan Murphy e Ian Brennan, noti anche per il successo della serie Dahmer. Questa serie antologica si concentra su crimini reali e famosi che hanno sconvolto l'opinione pubblica americana, esplorando le vite e le motivazioni dei criminali.


La stagione dedicata ai fratelli Menendez ripercorre la loro storia: Lyle ed Erik Menendez sono noti per l'omicidio dei loro genitori, José e Kitty Menendez, avvenuto nel 1989. La vicenda ha scioccato il pubblico sia per la brutalità del crimine che per il fatto che i due fratelli provenivano da una famiglia benestante e apparentemente perfetta. Durante il processo, i fratelli hanno dichiarato di aver ucciso i genitori dopo anni di abusi fisici e psicologici, ma molti hanno messo in dubbio la veridicità delle loro accuse, vedendo nel loro atto un tentativo di ottenere l'eredità di famiglia.


La serie si distingue per l'attenzione ai dettagli del processo giudiziario e agli elementi psicologici che hanno condotto i fratelli a compiere l'atto. Come in Dahmer, anche qui si indaga a fondo sui traumi vissuti e sul sistema legale americano, sottolineando le dinamiche di potere, la pressione mediatica e i lati oscuri delle relazioni familiari.

CONCLUSIONE

Il monologo di Erik, carico di dolore e ambiguità, ci lascia sospesi tra empatia e condanna. La serie Monsters riesce a portare lo spettatore all'interno della mente di chi, dietro un crimine così atroce, cerca disperatamente di giustificare le proprie azioni. La storia dei fratelli Menendez rimane una delle più complesse e dibattute della cronaca giudiziaria, sollevando domande su verità, giustizia e ciò che si nasconde dietro le mura apparentemente perfette di una famiglia.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com