Monologo - \"Viaggio al Centro della Terra\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo in cui Trevor legge una lettera scritta dal padre di Sean è uno dei momenti emotivamente più intensi di Viaggio al centro della Terra (2008). Questo passaggio si concentra sul tema della perdita, del rimpianto e dell'amore incondizionato, offrendo una riflessione profonda sulle scelte di vita e sull'importanza dei legami familiari.

CARO SEAN...

MINUTAGGIO: 49:23-50:36
RUOLO: Brendan Fraser

ATTORE: Trevor
DOVE: Netflix



INGLESE


He wrote something and I want you to hear it. "August 14, 1997. Today was Sean's third birthday. Six weeks ago, I promised myself I would be home in time... to give him his first baseball glove. Now I'm worried... that I'll never get the chance. I set out to make an incredible discovery to share with Trevor and the world. But now, I would trade it all... just to be able to watch you grow up... to be the brave and caring man... I am certain you will become. Happy birthday, Sean. I love you. Daddy."


ITALIANO


Ha scritto una cosa. Te la voglio leggere. “14 agosto 1997. Oggi è il terzo compleanno di Sean. Sei settimane fa mi ero ripromesso di tornare a casa in tempo, per regalargli il suo primo guantone da baseball. Ma ora ho il timore che non ce la farò mai. Ero partito con l’intento di fare una scoperta incredibile da condividere con Trevor e con il mondo, ma ora scambierei tutto solo per poterti vedere crescere e diventare l’uomo coraggioso e attento che sono sicuro tu diventerai. Buon compleanno, Sean.
Ti voglio bene, papà.”

VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA

Viaggio al centro della Terra (2008) è un film di avventura e fantascienza diretto da Eric Brevig. Il film è ispirato liberamente al romanzo omonimo di Jules Verne, uno dei classici della letteratura d'avventura, anche se non ne è una trasposizione fedele.


La storia segue Trevor Anderson (interpretato da Brendan Fraser), un vulcanologo che scopre delle note appartenenti a suo fratello scomparso, Max. Queste note indicano la possibilità che Max abbia trovato un passaggio per il "centro della Terra", come descritto nel libro di Jules Verne. Insieme a suo nipote Sean (Josh Hutcherson) e alla guida islandese Hannah Ásgeirsson (Anita Briem), Trevor intraprende un viaggio per trovare la verità.


Durante la spedizione, il gruppo scopre un mondo sotterraneo pieno di pericoli e creature straordinarie. Questo include dinosauri, piante carnivore e vari ambienti che sembrano non appartenere alla superficie terrestre. La loro avventura si trasforma in una corsa contro il tempo per sopravvivere e trovare una via di uscita.


Uno degli elementi chiave del film è il suo uso della tecnologia 3D, che nel 2008 era in pieno sviluppo. Viaggio al centro della Terra è stato uno dei primi film di avventura di grande rilievo a essere realizzato interamente con il 3D digitale, creando un’esperienza immersiva per gli spettatori.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo segue una struttura molto personale, costruita per esprimere la perdita, il rimpianto e l’amore incondizionato. È una riflessione emotiva sul fallimento delle ambizioni e delle scelte di vita, in cui il padre di Sean ammette di aver sacrificato la sua presenza nella vita del figlio per inseguire una grande scoperta scientifica. La lettera trasmette l’amore che il padre ha per Sean, ma anche il dolore di aver perso l’opportunità di essere presente durante la sua infanzia.


Uno dei temi centrali del monologo è il conflitto tra il desiderio di fare una grande scoperta e il legame familiare. Il padre di Sean aveva inizialmente intenzione di realizzare qualcosa di straordinario per sé, Trevor e il mondo, ma alla fine capisce che ciò che ha perso – il tempo con suo figlio – è molto più importante di qualsiasi conquista scientifica. Questo porta a una riflessione sulla priorità degli affetti familiari rispetto alle ambizioni personali. Il monologo è impregnato di rimpianto. Il padre di Sean si rende conto che probabilmente non riuscirà mai a tornare a casa e vedere suo figlio crescere. La frase "ora scambierei tutto solo per poterti vedere crescere" evidenzia la tragica realizzazione che tutte le scoperte e i successi professionali non possono compensare il tempo perso con le persone amate. Questo rende il monologo profondamente umano, poiché molti spettatori possono identificarsi con l'idea del tempo che passa e delle occasioni mancate.


Il padre viene rappresentato come un uomo con forti contraddizioni: da un lato è un esploratore coraggioso e determinato, dall’altro un uomo che ha sottovalutato l’importanza della propria famiglia. La lettera mostra il suo lato più vulnerabile e umano, ammettendo la sua debolezza e il dolore di non poter stare con Sean. Questo crea un contrasto con la figura del padre come “eroe”, mettendo in luce la fragilità di chi affronta sfide più grandi di sé.


C’è anche un riferimento alla crescita di Sean. Il padre si augura che Sean diventi “l’uomo coraggioso e attento” che è sicuro diventerà, dimostrando una grande fiducia nelle potenzialità del figlio. È una benedizione postuma, in un certo senso, e un’eredità emotiva che il padre lascia a Sean, anche se non sarà presente fisicamente nella sua vita. Questo desiderio di vedere il figlio crescere diventa un simbolo del sacrificio paterno e dell’amore incondizionato.

CONCLUSIONE

Il monologo si chiude con una dichiarazione d’amore semplice ma potente: “Ti voglio bene, papà”. Questa chiusa agisce come un colpo emotivo per Trevor, per Sean e per il pubblico, enfatizzando l’idea che, anche in assenza fisica, l'amore di un genitore rimane una costante.

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