Monologo - Viola Davis in \"Il dubbio\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di Mrs. Miller, la madre di Donald, è uno dei momenti più intensi e ambigui di Il Dubbio. Interpretata da Viola Davis, la donna appare solo in una scena, ma il suo dialogo con sorella Aloysius (Meryl Streep) lascia un segno profondo nel film. In pochi minuti, il monologo di Mrs. Miller ribalta completamente la prospettiva della storia: mentre sorella Aloysius è convinta che padre Flynn sia colpevole di un abuso, la madre di Donald sembra quasi disposta ad accettarlo, o almeno a non volerlo affrontare.

Forse a qualcuno piace farsi insediare

MINUTAGGIO: 1:14:10-1:16:12

RUOLO: Mrs. Miller
ATTRICE:
Viola Davis
DOVE:
Netflix



INGLESE


Well, maybe some of them boys want to get caught! That's why his father beat him. Not the wine. I'm talking about the boy's nature now, not anything he's done. You can't hold a child responsible for what God gave him to be. But then there's the boy's nature. Forget it then. You're the one forcing people to say things. My boy came to your school 'cause they were going to kill him in the public school. His father don't like him. He come to your school, kids don't like him. One man is good to him. This priest. Then does the man have his reasons? Yes. Everybody does. YOU have your reasons. But do I ask the man why he's good to my son? No. I don't care why. My son needs some man to care about him and to see him through the way he wants to go. I thank God, this educated man with some kindness in him wants to do just that.



ITALIANO


Forse qualcuno di loro ha voglia di farsi insidiare! Per questo suo padre l’ha picchiato. Non per il vino. Mi riferisco solamente alla natura del ragazzo, non a qualcosa che ha fatto. Non… non si può colpevolizzare un bambino per come Dio l’ha fatto. Bisogna tener fuori della sua natura! Lasci perdere allora! E’ lei che spinge le persone a parlare. Mio figlio è venuto nella sua scuola perché in quella pubblica l’avrebbero ammazzato. A suo padre lui non piace. E nella sua scuola lui non piace ai suoi compagni. Solo un uomo è gentile con lui, quel prete. E quell’uomo ha i suoi motivi, certo. Li abbiamo tutti. Anche lei ha i suoi motivi ma… dovrei chiedere a lui perché è gentile con mio figlio? No! Non mi interessa il perché! Mio figlio… ha bisogno di un uomo che voglia occuparsi di lui, e che voglia aiutarlo dove lui vuole, e grazie a Dio c’è un uomo istruito e dall’animo gentile, che è pronto a farlo.

Il dubbio

"Il Dubbio" (Doubt, 2008) è un film diretto da John Patrick Shanley, tratto dalla sua stessa opera teatrale vincitrice del Premio Pulitzer. Ambientato nel 1964 in una scuola cattolica del Bronx, il film mette in scena uno scontro di ideologie e personalità, alimentato dal sospetto e dall'incertezza morale. Siamo nella St. Nicholas School, un’istituzione cattolica rigorosamente gestita da sorella Aloysius Beauvier (Meryl Streep), una direttrice inflessibile e conservatrice. Il suo approccio educativo è basato sulla disciplina e sulla paura del peccato. In netto contrasto con lei c’è padre Brendan Flynn (Philip Seymour Hoffman), un prete carismatico e più progressista, che cerca di instaurare un rapporto più umano con gli studenti.


L'evento scatenante arriva quando sorella James (Amy Adams), un’insegnante giovane e ingenua, nota un comportamento ambiguo tra padre Flynn e Donald Miller, il primo studente afroamericano della scuola. Il sacerdote ha mostrato un’attenzione particolare per il ragazzo, e un giorno Donald torna in classe turbato e con un odore di alcol sul respiro. Sorella James riferisce il fatto a sorella Aloysius, che immediatamente sospetta il peggio: un abuso da parte di padre Flynn. Da quel momento, sorella Aloysius intraprende una crociata contro il prete, determinata a farlo allontanare dalla scuola, senza avere prove concrete, ma basandosi solo sulla sua certezza interiore. Flynn, invece, nega ogni accusa, difendendosi con forza e suggerendo che il vero pericolo risieda nel pregiudizio e nella diffidenza che la suora nutre nei suoi confronti.


Uno degli scontri più intensi del film avviene quando sorella Aloysius affronta padre Flynn in un acceso confronto verbale, mettendolo alle strette con la sua inflessibilità morale. Tuttavia, il film non offre risposte definitive: le accuse rimangono nel limbo dell’incertezza, e lo spettatore è lasciato a interrogarsi sulla verità.

Analisi Monologo

"Forse qualcuno di loro ha voglia di farsi insidiare! Per questo suo padre l’ha picchiato. Non per il vino." La prima frase è spiazzante. Mrs. Miller non nega che suo figlio possa essere vittima di attenzioni inappropriate, ma anziché reagire con indignazione, fa un'osservazione amara e quasi fatalista: forse Donald non rifiuta le attenzioni di padre Flynn. Subito dopo introduce la figura del padre, che lo ha picchiato "non per il vino", ma per la sua natura. È una rivelazione dura: il padre di Donald non lo punisce per un comportamento sbagliato, ma per ciò che è. Questo dettaglio suggerisce che Donald potrebbe essere omosessuale, o comunque percepito come tale in un contesto familiare e sociale che non lo accetta.


"Mi riferisco solamente alla natura del ragazzo, non a qualcosa che ha fatto."

Qui Mrs. Miller chiarisce che il problema non è un'azione specifica di Donald, ma la sua essenza, qualcosa di innato. Ed è qui che il suo monologo prende una svolta drammatica: "Non… non si può colpevolizzare un bambino per come Dio l’ha fatto.". Questa frase è il cuore del suo discorso. Donald è nato così, e non c’è nulla da fare per cambiarlo. La sua voce tradisce una sofferenza profonda: sa che il mondo non accetterà suo figlio, e lei stessa, pur amandolo, sembra quasi rassegnata alla sua condizione. "Bisogna tener fuori della sua natura! Lasci perdere allora!" Con queste parole, Mrs. Miller chiede a sorella Aloysius di chiudere un occhio. Qui emerge un aspetto fondamentale del suo personaggio: non vuole la verità, vuole che suo figlio arrivi alla fine dell'anno scolastico senza problemi. Donald ha ottenuto un'opportunità unica in una scuola migliore, e qualunque scandalo potrebbe rovinarlo per sempre. Lei non è interessata alla moralità astratta, ma alla sopravvivenza concreta.


"Mio figlio è venuto nella sua scuola perché in quella pubblica l’avrebbero ammazzato. A suo padre lui non piace. E nella sua scuola lui non piace ai suoi compagni. Solo un uomo è gentile con lui, quel prete." Questa è forse la parte più toccante del monologo. Donald non è al sicuro da nessuna parte: a scuola è emarginato, a casa è maltrattato. L’unico adulto che gli mostra gentilezza è padre Flynn. Che questa gentilezza sia sincera o meno, per Mrs. Miller non ha importanza. Per lei, quel prete è un’ancora di salvezza, un punto di riferimento che nessun altro gli offre. "E quell’uomo ha i suoi motivi, certo. Li abbiamo tutti. Anche lei ha i suoi motivi ma… dovrei chiedere a lui perché è gentile con mio figlio? No! Non mi interessa il perché!" Qui la madre ammette di sapere che padre Flynn potrebbe avere un secondo fine, ma non vuole indagare. Perché? Perché sa che non può permettersi il lusso della verità. Sa che se sorella Aloysius porterà avanti la sua crociata, Donald perderà la sua unica possibilità di un futuro migliore. Il sottotesto è devastante: meglio un prete che forse ha delle intenzioni sbagliate, piuttosto che nessuno.


"Mio figlio… ha bisogno di un uomo che voglia occuparsi di lui, e che voglia aiutarlo dove lui vuole, e grazie a Dio c’è un uomo istruito e dall’animo gentile, che è pronto a farlo." Il monologo si chiude con un'affermazione carica di ironia tragica. Mrs. Miller ringrazia Dio per aver messo padre Flynn sulla strada di suo figlio, pur sapendo che potrebbe non essere la figura salvifica che appare. Ma non ha altra scelta. Preferisce affidarsi a una speranza imperfetta piuttosto che rischiare di perdere tutto.

Conclusione

Questo monologo è uno dei momenti più ambigui e potenti del film, perché costringe lo spettatore a porsi una domanda scomoda: quando si è disposti a chiudere gli occhi su un possibile abuso, se questo significa proteggere qualcuno da qualcosa di peggiore? Mrs. Miller non è un personaggio moralmente irreprensibile, ma non è neanche un’antagonista. È una madre che cerca di proteggere il figlio con le uniche armi che ha: la pragmatica accettazione della realtà.

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