Monologo da \"Walk the Line\"

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Se i miei calcoli sono esatti, quando questo aggeggio toccherà le 88 miglia orarie...


~DOC

NE VEDREMO DELLE BELLE, MARTY!


Salve, salve, amici del futuro e del passato! Sono io, DOC, il vostro eccentrico e appassionato mentore nel viaggio attraverso il tempo e l'arte della recitazione. Oggi abbiamo un compito straordinario: analizzare un monologo, un gioiellino del cinema, tratto da "Walk the Line", un film che è una capsula temporale che ci trasporta nel cuore pulsante della musica e dell'espressione artistica, attraverso le parole, cantate o meno, di Johnny Cash. Preparatevi a un'avventura emozionante, dove esploreremo le profondità dell'anima di un artista e la potenza dell'autenticità.


Accendete i motori del vostro flusso canalizzatore emotivo

e seguite il vostro DOC in questo viaggio esplorativo!


Rima baciata, passione sfrenata.


IL MONOLOGO DI SAM PHILLIPS


MINUTAGGIO: 28:09 - 30:12

RUOLO: SAM PHILLIPS

ATTORE: DALLAS ROBERTS

DOVE VEDERLO: Amazon Prime Video


INGLESE


Hold on, hold on… I hate to interrupt, but you guys have got something else? I’m sorry, I can’t market gospel no more. I don’t record material that doesn’t sell, mr Cash, and Gospel like that don’t sell. And even the way you sing is not good, because I don’t believe you. You know exactly what I'm telling you. We've already heard that song a hundred times. Just like that. Just... like... how... you... sing it. Bring... bring it home? All right, let's bring it home. If you was hit by a truck and you was lying out there in that gutter dying, and you had time to sing one song. Huh? One song that people would remember before you're dirt. One song that would let God know how you felt about your time here on Earth. One song that would sum you up. You tellin' me that's the song you'd sing? That same Jimmy Davis tune we hear on the radio all day, about your peace within, and how it's real, and how you're gonna shout it? Or... would you sing somethin' different. Somethin' real. Somethin' you felt. Cause I'm telling you right now, that's the kind of song people want to hear. That's the kind of song that truly saves people. It ain't got nothin to do with believin' in God, Mr. Cash. It has to do with believin' in yourself.


ITALIANO


Basta così , fermatevi. Non mi piace interrompere, ma non avete altri pezzi?

Mi dispiace, non posso più lanciare sul mercato musica Gospel. Non voglio incidere materiale che non vende, signor Cash, e il Gospel, come quello, non vende. E a dirla tutta anche il modo in cui lei canta non va bene, perché non le credo. Sa perfettamente che cosa le sto dicendo. Abbiamo già sentito quella canzone un centinaio di volte almeno. Tutta così, tutta così come l’ha cantata lei… Non so che sapete fare? Ok, vediamo che sapete fare. Se venisse investito da un camion e l’autista la lasciasse a crepare sulla strada, e lei avesse il tempo di cantare, una canzone, è?? Una sola, per lasciare un ricordo prima di diventare polvere. Una canzone per dire al signore che cosa pensa del tempo che lei ha passato qui sulla terra, una sola canzone che riassuma ciò che lei è stato. Vuol dirmi che canterebbe quella canzone? Una canzone di Jimmy davies uguale a quelle che sentiamo alla radio ogni giorno. Una canzone che parla della sua pace interiore e di come vuol gridare al mondo che lei l’ha trovata? Oppure canterebbe qualcosa di diverso, qualcosa di vero. Qualcosa che sente realmente. Perché ascolti bene cosa le dico: è questo che la gente vuole ascoltare. Queste sono le canzoni che realmente salvano le persone, e non hanno niente a che vedere con la fede in Dio, mio caro Cash. Questo ha a che vedere con se stessi.


E' PIU' SERIO DI QUELLO CHE PENSAVO!


Grandi gioie della scienza e dell'arte! Ecco un esperimento di alchimia artistica! Sam Phillips, nel film "Walk the Line", ci offre una lezione che va ben oltre la musica, parlando direttamente all'anima di un artista. E chi meglio di me, il vostro DOC, per analizzare questo momento cruciale?


Sam sfida Johnny Cash a essere autentico, a cantare non solo con la voce impostata e pulita, ma con l'anima. Ecco il nucleo della nostra arte! Come attori, non dobbiamo "solo" recitare, ma vivere i nostri personaggi, esprimere la verità più profonda che risiede in noi. È come quando io, DOC, lavoro sulle mie invenzioni: non basta assemblare pezzi, bisogna infondere in essi un pezzo del proprio spirito! Phillips non si accontenta di una performance mediocre, proprio come non dobbiamo accontentarci noi. Ogni ruolo, ogni scena, in questo caso ogni canzone, è un'opportunità per scavare più a fondo, per trovare quella scintilla di genialità che rende un'interpretazione indimenticabile. La mia macchina del tempo non doveva solo "funzionare", doveva essere rivoluzionaria!


Il monologo ci ricorda che la nostra arte deve toccare il pubblico, deve parlare alle loro anime. Si tratta di creare un legame, di trasmettere un messaggio che risuoni a lungo nelle loro menti. Sam dice a Cash che non si tratta di credere in Dio, ma in se stessi. Ecco la vera essenza! Credere nelle proprie capacità, nella propria visione artistica, è fondamentale. Dovete credere nella vostra capacità di portare magia sul palco o sullo schermo come ho creduto io nella mia folle idea di viaggiare il tempo a bordo di una macchina. Sul serio. Un'automobile. Bella, alla moda. Ma pur sempre un'autombile.


Prendete questo monologo come un invito a esplorare, a sperimentare, a vivere pienamente il vostro ruolo. Non accontentatevi di essere buoni, aspirate ad essere memorabili! E ricordate, come diceva sempre il mio caro amico Einstein: "La creatività è contagiosa, passala!"


MARTY! VISTO? VA A VAPORE!


Miei cari viaggiatori del tempo e dell'arte, abbiamo esplorato insieme le profondità di un monologo che è una lezione di vita, un invito a scavare nel profondo di noi stessi per trovare quella verità autentica che rende ogni performance unica e indimenticabile.


In ogni ruolo che interpretate, in ogni scena che vivete, c'è l'opportunità di lasciare un'impronta indelebile nel tempo. Come la mia DeLorean che sfreccia attraverso gli anni, così la vostra arte può viaggiare nei cuori e nelle menti del pubblico. Non smettete mai di esplorare, di sperimentare, di osare. E, soprattutto, non smettete mai di credere nella magia che portate sul palco e sullo schermo. Fino alla nostra prossima avventura, addio, amici! E come sempre, ricordate: il futuro è vostro!


Adieu!


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DOC

Laureato a pieni voti in numerose discipline scientifiche, ama definirsi cultore di tutte le scienze. I suoi idoli sono i grandi scienziati del passato, come Isaac Newton, Benjamin Franklin, Thomas Edison e Albert Einstein, dei quali possiede i ritratti nel salotto di casa propria e che adora così tanto da chiamare il cane da compagnia che possiede nel 1955 Copernico e quello che possiede nel 1985 Einstein.

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