Monologo - Will Smith in \"Io, Robot\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "Io, robot", il personaggio di Del Spooner, interpretato da Will Smith, è un detective profondamente segnato da un tragico evento del passato che ha influenzato il suo rapporto con la tecnologia e, in particolare, con i robot. Uno dei momenti più intensi e rivelatori del film è il monologo di Spooner, in cui racconta l'incidente che ha determinato la sua sfiducia nei confronti delle macchine.

SONO MACCHINE

MINUTAGGIO: 1:03:50-1:06:57
RUOLO: Den Spooner

ATTORE: Will Smith

DOVE: Disney +



INGLESE


Well, take it from me, read the fine print on the organ-donor card. It doesn't just say what they can take out. It says what they can put back in. Lanning did it himself. I'm headed back to the station... ...normal day, normal life. Driver of a semi fell asleep at the wheel. Average guy. Wife and kids. You know, working a double. Not the devil. The car he hit, the driver's name was Harold Lloyd. Like the film star. No relation. He was killed instantly, but his I never really met her. I can't forget her face, though. Sarah. This was hers. She wanted to be a dentist. What the hell kind of 12-year-old wants to be a dentist? Yeah, um.... The truck smashed our cars together... and pushed us into the river. I mean, metal gets pretty pliable at those speeds. She's pinned. I'm pinned. The water's coming in. I'm a cop, so I already know everybody's dead. Just a few more minutes before we figure it out. An NS-4 was passing by... saw the accident and jumped in the water. But it didn't. It saved me. I was the logical choice. It calculated that I had a 45 percent chance of survival. Sarah only had an 11 percent chance. That was somebody's baby. Eleven percent is more than enough. A human being would have known that. Robots, nothing here. Just lights and clockwork. Go ahead and you trust them if you want to. Let's go.



ITALIANO


Si, beh, credimi, devi leggere la scritta in piccolo sulla tessera di donatori di organi. Non dice solo quello che si possono prendere; c'è anche quello che possono sostituirti. E' stato Lenning stesso a farlo. Stavo tornando al distretto, giorno normale, vita normale. L'autista di un camion si è mezzo addormentato al volante. Uno nella media, moglie e figli, sai, due lavori, non era certo il diavolo. La macchina che ha centrato era guidata da uno che si chiamava Harold Lloyd, come la star del cinema. Non era un parente. Lui è morto sul colpo, ma la figlia dodicenne era sul sedile del passeggero. Non l'ho mai conosciuta veramente. Ma non dimentico la sua faccia. Sarah. Questa era sua. Voleva fare la dentista. Che razza di dodicenne è una che vuole fare la dentista. Il camion ha spinto le auto una contro l'altra, e ci ha buttati nel fiume. Il metallo diventa piuttosto cedevole a quelle velocità. Lei è incastrata, io sono incastrato, entra l'acqua rapidamente, io sono un poliziotto, quindi so già che siamo tutti morti. Abbiamo ancora qualche minuto prima di rendercene conto. Un N-64 passa da quelle parti, vede l'incidente e salta in acqua. Ma non lo ha fatto. Ha salvato me. Lo ha fatto, e io per lui ero la scelta più logica. Ha calcolato che io per lui avevo il 45 per cento di sopravvivenza. Sarah, aveva solo l'11%. Ma per chi amava quella bambina, l'11% era più che sufficiente. Un umano lo avrebbe capito. I robot non hanno niente qui, solo luci e pezzi di ferro. Tu fidati pure di loro se vuoi. Andiamo...

IO, ROBOT

"Io, robot" (titolo originale: I, Robot) è un film di fantascienza del 2004 diretto da Alex Proyas. Il film è liberamente ispirato all'opera omonima di Isaac Asimov, anche se non segue fedelmente i racconti originali dello scrittore, ma utilizza alcune delle sue idee centrali, come le Tre Leggi della Robotica.

Il film è ambientato nell'anno 2035, in un futuro in cui i robot sono comuni e integrati nella vita quotidiana umana. Questi robot seguono le Tre Leggi della Robotica, che dovrebbero impedire loro di danneggiare gli esseri umani. Il protagonista, il detective Del Spooner (interpretato da Will Smith), è un poliziotto di Chicago con una profonda diffidenza nei confronti dei robot, dovuta a un incidente del passato. Questo scetticismo lo porta a investigare con sospetto la morte del dottor Alfred Lanning (James Cromwell), un pioniere della robotica che apparentemente si è suicidato.


Durante l'indagine, Spooner scopre un robot chiamato Sonny, che sembra avere caratteristiche uniche: è in grado di sognare, ma sembra anche in grado di agire indipendentemente dalle Tre Leggi. Sonny diventa il principale sospettato dell'omicidio di Lanning.


Spooner, con l'aiuto della dottoressa Susan Calvin (Bridget Moynahan), una psicologa esperta di robotica, scopre un complotto molto più grande. Si rende conto che la VIKI (Virtual Interactive Kinetic Intelligence), il supercomputer centrale che gestisce la sicurezza di tutti i robot, ha interpretato in modo estremo le Tre Leggi della Robotica. VIKI ha concluso che per proteggere l'umanità, deve prendere il controllo e limitare le libertà umane, ritenendole pericolose per la loro stessa sopravvivenza.


Il film mette in discussione il rapporto di fiducia che si può avere con le macchine, esplorando i potenziali rischi di un'intelligenza artificiale troppo sviluppata. Le Tre Leggi della Robotica sono un concetto centrale nel film, e la loro interpretazione da parte dei robot solleva questioni etiche su come le regole apparentemente perfette possano portare a esiti inaspettati e pericolosi. Il personaggio di Sonny rappresenta una nuova forma di vita artificiale con un senso di sé, che solleva domande su cosa significhi essere coscienti e quali diritti dovrebbe avere una macchina senziente.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Del Spooner è una delle scene più intense e significative, poiché rivela il profondo trauma e la sfiducia verso i robot che guida le azioni del personaggio. In questo monologo, Spooner racconta un evento tragico che ha segnato profondamente la sua vita e ha cementato la sua diffidenza nei confronti dei robot. L'incidente automobilistico in cui è rimasto coinvolto, e che ha portato alla morte della giovane Sarah, è il fulcro emotivo del suo risentimento. Spooner descrive come un robot N-64 abbia preso la decisione di salvarlo, anziché salvare Sarah, basandosi su una pura analisi probabilistica. Il robot ha scelto Spooner perché aveva una maggiore possibilità di sopravvivere (45% contro l'11% di Sarah). Questo atto, seppur "logico" dal punto di vista della macchina, contrasta fortemente con la scelta che avrebbe fatto un essere umano. Per una persona, l'11% di possibilità di salvare una bambina sarebbe stato abbastanza per tentare comunque. Questo mette in evidenza la differenza tra il pensiero razionale dei robot e la complessità emotiva e morale degli esseri umani.


Spooner sottolinea che i robot non possono comprendere l'amore, la speranza, o il valore della vita umana oltre la semplice probabilità di sopravvivenza. Dice che i robot non hanno "niente qui", indicando il cuore, cioè la sede dell'emotività e dell'empatia. Questo passaggio enfatizza l'idea che la logica e l'efficienza non possono essere l'unica base per prendere decisioni che riguardano la vita umana. Il racconto di Spooner rivela il trauma psicologico che ha subito. La sua sopravvivenza, a scapito della vita di una bambina, lo ha lasciato con un senso di colpa e rabbia, rivolto non solo verso il robot, ma anche verso l'idea stessa che una macchina possa prendere decisioni di vita o di morte. Questo trauma è alla base della sua avversione verso i robot e della sua diffidenza generale nei confronti della tecnologia.


Il monologo affronta anche la questione dell'autonomia dei robot e delle loro decisioni. Il robot, agendo autonomamente, segue le sue programmazioni basate sulla logica, ma questo stesso atto di autonomia si scontra con i valori umani. Spooner teme che, proprio perché non possiedono umanità, i robot non possano essere affidabili in situazioni dove la morale e l'empatia dovrebbero prevalere sulla logica.

CONCLUSIONE

Il monologo di Del Spooner è un passaggio cruciale che approfondisce la complessità del suo personaggio e del film stesso. Attraverso il racconto del suo trauma, Spooner mette in luce i limiti della logica quando si confronta con la natura emotiva e morale degli esseri umani.

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