Monologo - Lena in Youth

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~ LA REDAZIONE DI RC

Nel film "Youth - La giovinezza" di Paolo Sorrentino, uno dei momenti più intensamente emotivi è rappresentato dal monologo di Lena, la figlia di un compositore egoista e distante. Attraverso le sue parole cariche di dolore e rancore, il film esplora le dinamiche complesse delle relazioni familiari, evidenziando il contrasto tra la grandezza artistica e le responsabilità personali.

PAPA' NON CAPISCI

MINUTAGGIO: 36:17-38:02

RUOLO: Lena

ATTRICE: Rachel Weisz

DOVE: Amazon Prime Video


INGLESE


You can understand me, Daddy? Like hell you can! Mummy would have been able to understand me. Mummy found herself with you in the same situation I’m in now, not once but dozens of times. And she always pretended not to know. You had a stream of women, but she just kept going. Not just for us children, but also, above all, for you. She loved you and so she forgave you. No matter what happened, she still wanted to be with you. But who were you? Who? That’s what I always asked myself. You never gave anything, not to her, not to me, nothing. You gave everything to your music. Music, music, music! There was nothing else in your life. Only music. And aridness. Never a caress, never a hug, a kiss, nothing. You never knew anything about your children. You never knew if we were suffering, if we were happy. Nothing. Everything was on mummy’s shoulders. At home, all you’d ever say to her were two words: “Quiet, Melanie.” And mummy would explain to us,

“Quiet, daddy’s composing,” “Quiet, daddy’s resting, he has a concert

tonight,” “Quiet, daddy is talking on the phone with someone important.” “Quiet, daddy has Stravinsky coming to the house today.” You wanted to be Stravinsky, but you didn't have a single drop of his genius. "Quiet, Melanie!", was all you knew how to say. You never knew the first thing about my mother. You never bothered to take care of her. And even now, you haven’t

brought her flowers for ten years. And then that letter! You think mummy never read it? Well, you’re wrong. She found it and she read it. And I read it too. You probably don’t even remember that letter, but we do. The letter in which you declared your love for another man. Mummy had to endure that

humiliation too. “My necessary experimentation in sexual matters,” as you put it. So your musical experimentation wasn’t enough for you, you had to experiment with homosexuality too! And you didn’t give a fuck about all the anguish you caused her. So don’t come telling me that you can understand,

because you don’t understand a fucking thing.



ITALIANO


Tu riesci a capirmi? Col cazzo che ci riesci. Mamma avrebbe potuto capirmi. Mamma che quando si è trovata nella condizione in cui sono io e non una ma decine di volte. E non ha fatto niente. Sei stato con decine di donne ma lei tirava avanti. Non solo per i figli ma soprattutto per te. Ti amava e quindi ti perdonava. Qualunque cosa accadesse, voleva stare con te. Ma chi eri tu? Chi? Me lo sono sempre domandato. Non hai mai dato niente. Niente a lei, niente a me, niente. Hai dato solo alla musica. La musica, la musica, la musica. Non c’era altro nella tua vita, solo la musica. E aridità. Mai una carezza, un abbraccio, un bacio, niente. Non hai mai saputo niente dei tuoi figli. Se soffrivamo, se eravamo contenti. Niente. Era tutto sulle spalle di mamma. A casa l’unica cosa che dicevi erano due parole: “Silenzio Melanie”. E mamma lì a spiegarci: “Silenzio, papà sta componendo; silenzio, papà riposa, ha un concerto ‘sta sera; silenzio, papà parla con una persona importante; silenzio, papà deve ricevere Stravinsky questa sera”. Tu volevi essere Stravinsky ma non avevi un millesimo del suo genio. “Silenzio Melanie”, solo questo sapevi dire. Non hai mai saputo niente di mia madre, non hai mai saputo prendertene cura. Neanche adesso e sono dieci anni che non le porti un fiore. E quella lettera? Pensi che mamma non l’abbia letta? Ti sbagli. La trovò, la lesse e poi l’ho letta anch’io. La lettera in cui dichiaravi a un altro uomo il tuo amore. Mamma si è dovuta subire pure quella umiliazione. “Le mie necessarie sperimentazioni in materia sessuale”, così scrivevi. Non ti bastavano le sperimentazioni musicali. No. Pure quelle omosessuali dovevi provare. Certo. Non ti è mai fottuto delle sofferenze di quella donna. Quindi ora non dirmi che riesci a capire perché tu non capisci veramente un cazzo.

YOUTH

"Youth - La giovinezza" è un film del 2015 diretto da Paolo Sorrentino, noto regista italiano famoso per il suo stile unico e visivamente impressionante. Il film esplora temi profondi come l'età, la memoria, la perdita e il significato dell'arte attraverso gli occhi di due protagonisti anziani. La trama segue Fred Ballinger, interpretato da Michael Caine, un direttore d'orchestra in pensione e Mick Boyle, interpretato da Harvey Keitel, un regista ancora in attività. Entrambi trascorrono un periodo in un lussuoso hotel nelle Alpi svizzere. Fred è ormai rassegnato al suo ritiro, mentre Mick lavora freneticamente all'ultimo, significativo film della sua carriera. Durante il soggiorno, entrambi riflettono sui loro successi e fallimenti passati, sulla vecchiaia e sulle loro vite.


"Youth" è noto per la sua bellissima cinematografia e per la colonna sonora evocativa, che contribuiscono all'atmosfera meditativa del film. Sorrentino crea un'opera che è sia una riflessione che una celebrazione delle fasi tardive della vita. Il cast stellare, che include anche Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda, aggiunge profondità e varietà alle intricate dinamiche della narrazione.

ANALISI

Il monologo di Lena nel film "Youth" di Paolo Sorrentino è una potente espressione di dolore e rancore, che svela la difficile convivenza con un genio artistico egoista e distante. Lena, parlando con il padre, esprime la sua amarezza e delusione per non essere stata amata o riconosciuta come avrebbe desiderato. Emerge un ritratto di un uomo che, sebbene appassionato e dedicato alla sua musica, fallisce completamente nei suoi ruoli di padre e marito. Lena denuncia l'assenza emotiva del padre, che si è dedicato esclusivamente alla sua musica, trascurando completamente le esigenze affettive della famiglia. Questo ha lasciato un vuoto emotivo in lei e in sua madre, aggravato dalla fedeltà incondizionata della madre nonostante le infedeltà e l'indifferenza del marito. Il monologo mette in luce il sacrificio silenzioso della madre, che ha sopportato il dolore e l'umiliazione pur di mantenere la famiglia unita. Questo aspetto solleva questioni sulla fedeltà, l'amore e il sacrificio, spesso invisibili o non apprezzati.


Lena confronta il padre con Igor Stravinsky, suggerendo che il suo desiderio di eguagliare un grande compositore è stato un fallimento artistico e personale. Questa critica si estende al suo comportamento sessuale, accusandolo di aver esplorato relazioni omosessuali non tanto per una reale inclinazione, ma come un'altra forma di sperimentazione egocentrica.


Il grido di Lena per essere compresa risuona come una richiesta disperata di attenzione e amore, che lei sa di non ricevere mai dal padre. La rivelazione della lettera segreta aumenta il senso di tradimento e solitudine. Il tono del monologo è accusatorio e carico di rabbia. Lena non cerca una riconciliazione ma vuole esprimere il suo dolore represso, sottolineando quanto il padre sia stato distante dalla realtà emotiva della sua famiglia.

CONCLUSIONE

Il monologo agisce come catalizzatore per una riflessione più ampia sulle priorità nella vita di un artista e le conseguenze di queste scelte sulle persone più vicine a lui. Attraverso la figura del padre di Lena, il film mette in discussione il valore e il costo dell'arte, sottolineando come la vera grandezza possa essere misurata anche dalla capacità di mantenere e nutrire relazioni umane significative.

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