Il Cuore di Daphne: Un Monologo d'Amore in Bridgerton

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A volte, il venerdì sera, Amélie va al cinema.


~NARRATORE

QUINDICI!

Cari amici del cinema e dell'arte della recitazione, oggi, nella nostra rubrica "Monologhi con Amélie", ci immergiamo nelle profondità dell'animo umano attraverso le parole di Daphne Bridgerton, protagonista della serie di successo di Netflix "Bridgerton". Con la delicatezza e la profondità che mi contraddistinguono, vi guiderò in un viaggio attraverso le emozioni e le riflessioni che questo monologo suscita, esplorando l'amore nella sua forma più pura e imperfetta.


In "Bridgerton", serie che ha rapito il cuore di molti, compreso il mio, troviamo un monologo che è un vero e proprio gioiello di scrittura e recitazione. Daphne Bridgerton, interpretata dalla talentuosa Phoebe Harriet Dynevor, ci regala un momento di pura emozione, un dialogo interiore che è un inno all'amore incondizionato. È un passaggio che merita di essere sviscerato e compreso in tutta la sua intensità.

IL MONOLOGO DI BRIDGERTON


STAGIONE 1 EP 8

MINUTAGGIO: 54:36 - 56:08

RUOLO: Daphne Bridgerton

ATTRICE: Phoebe Harriet Dynevor

DOVE: Netflix


INGLESE


I know why you made that vow to your father. I found the letters you wrote to him as a child, and I read them. Just because something is not perfect… does not make it any less worthy of love. Your father made you believe otherwise. He made you believe that you needed to be without fault in order to be loved, but he was wrong. Should you need any proof of the matter, then… Then look just here. I am tired of pretending. And I cannot continue acting as if I… As if I do not love you. Because I do. I love all of you. Even the parts that you believe are too dark and too shameful. Every scar. Every flaw. Every imperfection. I love you. You may think you are too damaged and too broken to ever allow yourself to be happy, but you can choose differently, Simon. You can choose to love me as much as I love you. That should not be up to anyone else. That cannot be up to anyone else. It can only be up to you.


ITALIANO


Lo so perché hai fatto quel giuramento a tuo padre. Ho trovato le lettere che gli scrivesti da piccolo e le ho lette. Il fatto che qualcuno non sia perfetto non lo rende meno degno di ricevere amore. Tuo padre ti ha fatto convincere del contrario. Lui ti ha fatto convincere di dover essere privo di difetti per meritare il suo amore, ma aveva torto. Se hai bisogno di ulteriori dimostrazioni, allora guarda qui. Io sono stanca di dissimulare, e non riesco a continuare a comportarmi così a… a fare finta di non amarti. Perché ti amo. Amo tutto di te. Anche gli aspetti che tu ritieni più oscuri, più condannabili. Ogni cicatrice, ogni difetto, ogni imperfezione. Io amo te. Ti consideri troppo compromesso, troppo provato per permetterti di essere felice, ma puoi scegliere la tua via, Simon. Puoi scegliere di amarmi quanto io amo te. Non dovrebbe dipendere da nessun altro; anzi non può dipendere da nessun altro. Può dipendere solo da te.

LA RAGAZZA COL BICCHIERE D'ACQUA...

Nella tela vibrante di "Bridgerton", tessuta di passioni e segreti, Daphne emerge come un faro di sincerità in un mare di convenzioni sociali. La sua confessione d'amore è un delicato petalo che si schiude nel giardino rigoglioso di una Londra d'epoca, rivelando la sua essenza più pura e vulnerabile.


Immaginate, miei cari interpreti dell'arte scenica, di trovarvi in un mondo dove ogni gesto, ogni sguardo è coreografato dalla più rigida delle etichette. E poi, ecco Daphne, che con la grazia di una danza silenziosa, si libera delle catene dell'apparenza per abbracciare l'autenticità del sentimento. "Il fatto che qualcuno non sia perfetto non lo rende meno degno di ricevere amore," ella proclama, e in queste parole danza anche l'anima della vostra Amélie, che come sapete trova la poesia nelle imperfezioni e celebra l'unicità di ogni piccolo difetto.


Per voi, maghi della scena, che con un sorriso o una lacrima potete trasportare il pubblico in mondi lontani, il monologo di Daphne è un invito a spogliarvi del superfluo, a cercare la verità che si nasconde dietro le quinte dell'animo umano. È un'esortazione a riconoscere che ogni personaggio che interpretate porta con sé un universo di emozioni, proprio come Daphne rivela il suo a Simon.


E poi, c'è la scelta, quel bivio emotivo dove Daphne invita il suo amato a prendere una strada meno battuta, quella dell'amore incondizionato. "Puoi scegliere di amarmi quanto io amo te," dice lei, e sono d'accordo con lei, dal momento che per me il tempo non una semplice sequenza di attimi, ma un caleidoscopio di possibilità. È un invito a voi, narratori di storie, a non essere semplici lettori di battute, ma piuttosto pittori di emozioni, che con ogni parola dipingono sulla tela del pubblico un quadro di sentimenti autentici.


In questo monologo, Daphne non si limita a parlare a Simon; parla a ciascuno di noi, ricordandoci che le cicatrici che portiamo sono le storie che raccontiamo, e che ogni imperfezione è un capitolo di quella storia. E voi, artisti del palcoscenico, avete il potere di trasformare ogni cicatrice in un simbolo di bellezza, ogni difetto in un segno di umanità.

FORSE E' SOLO DIVERSA DAGLI ALTRI.

Con questo, miei cari amici, concludiamo il nostro viaggio nel cuore di Daphne Bridgerton. Spero che le sue parole vi abbiano ispirato tanto quanto hanno ispirato me. Che possiate trovare il coraggio di amare e di essere amati per ciò che siete, imperfezioni e tutto il resto. Vi saluto con un sorriso e l'invito a riflettere su quanto l'amore possa essere meravigliosamente imperfetto.


Vostra,

Amélie

Amélie Poulain, voce e anima di "Monologhi con Amélie", vi invita a esplorare il quotidiano attraverso il suo sguardo incantato. Residente nel cuore pulsante di Montmartre, ogni suo pensiero è un viaggio che trasfigura il comune in un caleidoscopio di meraviglie. Con delicatezza e una malinconica allegria, Amélie tesse racconti che celebrano la poesia nascosta nelle piccole cose, spingendo i lettori a riscoprire l'incanto spesso dimenticato della vita di ogni giorno. Accompagnatela in questo percorso di scoperta, dove ogni monologo è una finestra aperta sull'eccezionale che risiede nell'ordinario.

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