Mrs Playmen: Monologo di Adelina – Analisi, Significato e Spiegazione

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~ LA REDAZIONE DI RC

Analisi del monologo di Adelina Tattilo in "Mrs Playmen"

Il monologo di Adelina in Mrs Playmen episodio 2 è uno dei momenti più intensi della serie. Un testo che mette al centro il corpo femminile, la libertà di scelta e la condizione della donna in una società che impone silenzi e ruoli. Attraverso parole semplici e dirette, Adelina racconta la paura, la solitudine e infine la consapevolezza. Un perfetto esempio di monologo femminile per attrici che vogliono lavorare sull’intimità, sull’emancipazione e sulla verità scenica.

  • Scheda del monologo

  • Contesto del film

  • Testo del monologo (estratto+note)

  • Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa

  • Finale del film (con spoiler)

  • Credits e dove trovarlo

Scheda del monologo

Serie: Mrs Playmen (2025)
Personaggio: Adelina Tattilo
Attrice: Carolina Crescentini
Minutaggio: 38:40-40:00

Durata: 2 minuti

Difficoltà Alta Richiede un controllo totale su più livelli emotivi

Emozioni chiave Ferita, solitudine, rabbia trattenuta, consapevolezza, fierezza

Contesto ideale per l’attore progetti sul femminile, l’identità o la parità di genere

Dove vederlo: Netflix

Contesto della serie "Mrs Playmen"

Nel cuore degli anni ’70, in un’Italia attraversata da forti tensioni culturali, morali e politiche, Mrs Playmen ci racconta la storia (ispirata a fatti reali) di Adelina Tattilo, una donna fuori dal comune che sfida ogni convenzione.

Adelina è la fondatrice e direttrice di Playmen, rivista erotica femminile che si propone di cambiare radicalmente il modo in cui viene percepita la sessualità, l’indipendenza delle donne e il loro diritto al piacere. Il suo approccio non è scandalistico, ma rivoluzionario: Playmen vuole parlare alle donne, e lo fa con coraggio, con provocazione e con visione.

Tra le mura della redazione si costruisce un piccolo avamposto di libertà. Ma ogni numero pubblicato è una sfida contro la censura, la morale pubblica, il potere politico e religioso. Adelina dovrà fare i conti con tutto questo – e con i tradimenti più vicini a lei.

La serie è un mix perfetto di dramma sociale, intrigo politico, eros e lotta femminista, in un’epoca dove la libertà si conquistava centimetro per centimetro. Un affresco potente e attuale che racconta cosa significa essere donna, essere libera e pagare il prezzo di tutto questo.

Testo del monologo + note

Cosa siamo noi donne? Siamo tante cose. Mogli, amanti, madri… per alcuni siamo sante, per altri, siamo cose da usare, da possedere, da pagare, o da buttare, quando non serviamo più. Molte volte siamo semplicemente donne sole, impaurite, come la prima notte di nozze. Nessuno ti dice niente. Ti trovi sola con un uomo, sola tu, e solo lui. E magari è la prima volta che succede. Non sai molto del tuo corpo, e niente del suo. E pensi che se ti metti lì, buona e tranquilla, ci penserà lui. Lui farà. Lui deciderà. Perché sono gli uomini che comandano. Siamo noi che dobbiamo soddisfarli. E noi… cosa vogliamo noi? Cosa ci piace? Non contiamo niente? La scelta è nostra. Possiamo essere quello che vogliamo, non essere più donne sole, ma donne libere. 

“Cosa siamo noi donne? Siamo tante cose. Mogli, amanti, madri…”
Tono riflessivo, quasi stanco. Inizia lentamente, come se pensasse ad alta voce.

“Per alcuni siamo sante, per altri, siamo cose da usare, da possedere, da pagare, o da buttare, quando non serviamo più.” Pausa più lunga dopo “sante” per accentuare il contrasto.

“Molte volte siamo semplicemente donne sole, impaurite, come la prima notte di nozze.” Abbassa lo sguardo a “sole”.

“Nessuno ti dice niente. Ti trovi sola con un uomo, sola tu, e solo lui.”:  Frase a singhiozzo, ritmo spezzato, quasi infantile.

“E magari è la prima volta che succede. Non sai molto del tuo corpo, e niente del suo.”: Voce più bassa, tono vulnerabile.

“E pensi che se ti metti lì, buona e tranquilla, ci penserà lui. Lui farà. Lui deciderà.”: Ironia leggera, ma senza rabbia. “Buona e tranquilla” ha un retrogusto amaro.

“Perché sono gli uomini che comandano.”: Voce ferma, lo sguardo diretto. È una frase affermativa, senza grida, ma con piena coscienza. Deve suonare come una verità che pesa da secoli.

“Siamo noi che dobbiamo soddisfarli.”: Tono carico di stanchezza, un filo di rabbia trattenuta. Lo sguardo si fa più interiore, come se rivedesse scene vissute.

“E noi… cosa vogliamo noi?”: Micro-pausa dopo il primo “noi”, come se risuonasse vuoto.

“Cosa ci piace? Non contiamo niente?”: Leggera rottura nella voce a “piace”. “Non contiamo niente?” va detto con dolcezza crudele, quasi un sussurro di resa.

“La scelta è nostra.”: Cambio netto di tono: ora è determinata. Frase secca, con un respiro prima.

“Possiamo essere quello che vogliamo, non essere più donne sole, ma donne libere.”: Crescendo emozionale.

Analisi del monologo di Adelina Tattilo in "Mrs Playmen"

Il monologo di Adelina nel secondo episodio di Mrs Playmen è uno dei momenti più densi della serie. Un testo che attraversa temi legati alla femminilità, al rapporto con il corpo, alla dinamica di potere uomo-donna e al desiderio di autodeterminazione. È un passaggio che unisce fragilità, consapevolezza e un senso crescente di liberazione. Da un punto di vista attoriale, questo monologo è un territorio fertile: parla di identità, di ruoli sociali, di intimità e di un risveglio personale che nasce dall’esperienza e dall’osservazione della realtà. Chi interpreta questo testo deve attraversare un viaggio che parte dalla rassegnazione per arrivare alla scelta.

Il monologo si apre con una domanda che abbraccia più identità: mogli, amanti, madri. Adelina non elenca, ma disegna un panorama sociale in cui la donna viene incasellata a seconda del bisogno maschile o collettivo. È un discorso che mette in luce una visione culturale che pretende di definire chi deve essere la donna e come deve comportarsi. Il tono non è accusatorio: è quasi un inventario, una forma di presa di coscienza. Il pubblico percepisce subito che il monologo non parla solo di lei, ma di generazioni. Il cuore emotivo del testo è nella parte centrale, quando Adelina descrive la prima notte di nozze. Qui la scrittura tocca un punto delicato: l’ignoranza sul proprio corpo, il silenzio ricevuto, l’assenza totale di guida. La solitudine non è quella del “non avere nessuno”, ma quella del “non sapere”. Un vuoto che pesa più dell’abbandono. Questo passaggio è fondamentale nella resa attoriale: l’emozione deve essere trattenuta, mai esibita. La forza nasce dalla semplicità del racconto.

La ripetizione costruisce un ritmo che porta lo spettatore dentro una struttura rigida: l’uomo agisce, la donna attende. Adelina non denuncia, descrive. E proprio questa lucidità crea un impatto ancora più forte. Per un attore, la sfida sta nel gestire questa parte senza caricare troppe intenzioni. La verità vive nella calma.Il monologo vira verso un territorio nuovo: l’autodeterminazione. Adelina introduce il concetto di libertà femminile come possibilità concreta, non simbolica. “Donne libere” è la frase che chiude il discorso ed è la chiave emotiva della scena. Va pronunciata con la consapevolezza di chi capisce che il cambiamento parte sempre da una decisione personale.

Il finale di "Mrs Playmen" (Spoiler alert)

Man mano che Playmen cresce in popolarità, i problemi si intensificano: la giustizia, la polizia e la concorrenza internazionale (come Playboy) iniziano a muoversi per ostacolare la rivista. Adelina è accusata perfino di favoreggiamento alla prostituzione e rischia il carcere. Ma il pericolo più grande arriva da chi le è più vicino: il marito Saro Balsamo, un uomo potente e manipolatore, che prima le è accanto, poi contro, fino a diventare il suo carnefice. Le loro dispute professionali si intrecciano con quelle private, in un crescendo di tensione che culmina in una lotta per il controllo totale della rivista e della propria identità.

Intorno a lei gravitano figure complesse: Elsa, giovane e ambiziosa, divisa tra il ruolo di spia e quello di alleata; Chartroux, il direttore artistico, che vive una tormentata storia d’amore con Poggi, il fotografo ufficiale della rivista; e De Cesari, agente dei servizi, che diventa una figura ambigua, sospesa tra protezione e sfruttamento. Nel finale, Adelina riesce a ribaltare ogni previsione: vince contro Playboy, riporta Playmen sotto il suo controllo e si libera definitivamente del marito, scoprendo che l’unica vera libertà è scegliere sé stessa. Anche le relazioni intorno a lei esplodono o si trasformano: Elsa rompe con De Cesari, Chartroux si licenzia, Poggi viene arrestato, Lorenzo prende posizione. Il tetto della redazione, luogo simbolico, diventa la scena dell’ultimo confronto tra Adelina e Balsamo: non più vittima, ma donna consapevole. Non lo denuncia per violenza, ma per bigamia: è la legge, stavolta, a restituirle giustizia.

Credits e dove vederlo

Regista: Riccardo Donna

Sceneggiatura: Mario Ruggeri

Produttore: Benedetta Fabbri

Cast: Carolina Crescentini, Filippo Nigro, Giuseppe Maggio, Francesca Colucci.

Dove vederlo: Netflix

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