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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel quarto episodio di Nobody Wants This 2, intitolato “San Valentino”, la festa degli innamorati si trasforma in un banco di prova per ogni coppia della serie. Joanne e Noah si scontrano con l’idea di amore “perfetto”, Morgan riflette sulla proposta di convivenza con Andy (che è ancora il suo terapeuta), e Sasha cerca di ravvivare il rapporto con Esther. Il romanticismo, qui, è più una mappa emotiva da decifrare che un cliché da celebrare.

È San Valentino, e niente sembra semplice. Joanne è indecisa su come passare la giornata con Noah. Durante il podcast, una ragazza di nome Melanie chiama in diretta: è una ex di Noah, e racconta di quando lui, super innamorato, l’ha lasciata proprio nel momento in cui si parlava di matrimonio. Joanne interrompe la chiamata, ma la situazione la colpisce. Più tardi, ne parla con Noah, che minimizza: “non era niente di serio”. Ma Joanne non è convinta.
Il comportamento di Noah in amore sembra seguire un copione: fiori, romanticismi, attenzione costante, inviti a eventi, regali — ma sempre uguali. Così Joanne lo spinge a parlare anche con Rebecca, un’altra ex, che lo definisce “un campanello d’allarme ambulante”. Premuroso e perfetto, ma sparito all’improvviso.
Nel frattempo, Morgan si sveglia a casa di Andy in una scena da sogno: violoncellista, colazione a letto, e... una chiave di casa come regalo. Andy è pronto a fare sul serio. Ma Morgan è spaesata.
Noah e Joanne si scambiano i regali: lui le dona una lettera d’amore e una collana col suo nome, lei un quadro gigante di Shaquille O’Neal in Kazaam. Il problema non è tanto la differenza nei regali, quanto il fatto che la collana identica l’aveva già regalata a Rebecca. Joanne chiama Morgan, che nel frattempo è intenta a farsi fare un ritratto — altro regalo di Andy — e si sfoga. Ha paura di essere trattata come tutte le altre.
A casa di Sasha ed Esther, Noah arriva con fiori per la donna, mentre Sasha tenta di convincerla ad avere un altro figlio. Si parla del passato e di Rebecca, ma Noah cerca di alleggerire. Intanto recupera una macchina delle bolle (sì, proprio quelle da bambini) per la cena all’Osteria Mozza, dove incontrano Morgan e Andy. L’attività prevista per il doppio appuntamento? Fare la pasta a mano.
Morgan confida a Joanne che Andy le ha chiesto di andare a vivere con lui, ma non sa cosa fare. Le sorelle discutono, si pungono, si giudicano. Intanto, Sasha regala a Esther un corso di tango con un certo Antonio, e le balla una coreografia tutta per lei — un gesto sincero, senza malizia.
Joanne, però, continua a sentire Noah troppo impostato. Alla fine della giornata, dopo il bagno insieme e la macchina delle bolle, si sfoga: vuole essere trattata come Joanne, non come una delle tante.
Noah resta solo a leggere. Joanne lo raggiunge con un biglietto d’amore (che lui avrebbe voluto fin dall’inizio). La tensione si scioglie. Fanno l’amore, in una riconciliazione tenera, finalmente fuori da ogni copione.
Il finale di “San Valentino” è una resa dei conti silenziosa. Joanne non sopporta più l’idea di essere inserita nel “format sentimentale” che Noah ha applicato a ogni relazione passata. E Noah, dal canto suo, crede di fare tutto bene. Ma il troppo romanticismo, sempre uguale, diventa un problema.
Quando Joanne gli dice che non vuole i suoi gesti perfetti, ma una connessione vera, si apre un momento di verità. La collana identica, la macchina delle bolle, il bagno — sono tappe di un amore standardizzato. Solo alla fine, con un gesto sincero e intimo, Joanne riesce a ricucire il contatto, lasciando da parte il romanticismo da manuale.

Joanne – Vorrebbe essere amata per chi è, non per come l’altro è abituato ad amare.
Noah – Romantico seriale, incapace di adattarsi a ogni persona, ma pronto a imparare.
Morgan – Sempre più immersa nella relazione con Andy, ma piena di dubbi su quanto sia reale.
Andy – Psicologo con un’abilità inquietante nel “toccare corde profonde”, ma resta un enigma.
Sasha – Cerca di tenere viva la relazione con gesti semplici, ma non sempre basta.
Esther – Spiazzata dai tentativi di Sasha, osserva e riflette, sempre più distante.
Rebecca e Melanie – Ex di Noah, raccontano un passato che si ripete.
L’episodio di San Valentino è tutto tranne che romantico. È una riflessione pungente su quanto sia difficile essere davvero presenti in una relazione, quando si è abituati a gestirla con automatismi. Noah e Joanne hanno bisogno di disimparare prima di poter costruire qualcosa di autentico. E nel frattempo, le altre coppie sembrano galleggiare in uno stato sospeso, tra slanci affettivi e paure mai davvero elaborate.

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