Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Il finale della seconda stagione di Nobody Wants This è una danza sincopata tra separazioni, riconciliazioni e rivelazioni silenziose. Un’ultima puntata in cui ogni coppia è costretta a guardarsi allo specchio, senza maschere né scuse. È un episodio che non conclude semplicemente una stagione: chiude un ciclo interiore per ogni personaggio. E ne apre uno nuovo, che – con ogni probabilità – sarà il cuore pulsante della stagione 3.

Siamo alla festa di fidanzamento di Morgan e Andy. Un evento che, nelle premesse, dovrebbe celebrare l’unione, ma che in realtà si trasforma in un vero campo di battaglia emotivo. Noah e Joanne, ormai separati, fingono ancora di stare insieme per non rovinare la festa. È il tipo di bugia che si racconta solo quando due persone si conoscono troppo bene.
Ma sotto la superficie, tutto è teso. Joanne ha già capito che Morgan è in crisi, e infatti la sorella le confida di essere pronta a lasciare Andy. Il colpo di scena arriva però dalla parte opposta: Noah ha ancora un’ultima idea per salvare la sua storia con Joanne — prendersi sei mesi di tempo per capire. Ma Joanne non vuole più attendere, non vuole più rimandare. In una stagione costruita sulla parola “conversione”, lei vuole finalmente essere presente, non più spettatrice delle proprie emozioni.
Ed è proprio questo il punto di svolta. Quando tutto sembra finito, quando la rottura tra Noah e Joanne pare definitiva, arriva l’epifania vera. Esther, in una breve conversazione con Joanne, le fa notare che lei è già ebrea, nel modo in cui vive, nel modo in cui affronta il dubbio, la scelta, la tensione costante tra ciò che è giusto e ciò che è autentico.
Joanne corre da Noah. E lo trova. I due si dicono finalmente le parole giuste: non servono etichette, non servono fedi uguali o idee perfette. Serve solo amore. Quello vero. Quello che — dopo dieci episodi — riesce a trovare la sua forma. E quella forma, adesso, è loro.
I temi centrali della stagione 2
Il termine "conversione" ha un significato religioso molto preciso nella serie, ma diventa anche metafora costante: cosa siamo disposti a cambiare per stare con l'altro? La domanda riguarda Joanne, ma in realtà tocca tutti. Morgan prova a convertirsi a una nuova vita sentimentale, Esther tenta di convertirsi all'idea di maternità, Sasha a un'idea di paternità diversa. E Noah? Lui tenta di convertire il proprio approccio al mondo.
Ogni personaggio affronta un proprio dilemma identitario. Joanne vuole essere sé stessa senza sentirsi fuori posto. Morgan si scontra con la sua tendenza a "coprire" le insicurezze con scelte drastiche. Anche Noah — che all’apparenza è il più saldo — si ritrova a fluttuare tra due mondi: la tradizione e il modernismo spirituale.
Aspettare o agire? Rimandare o rischiare? Le coppie della serie sembrano costantemente bloccate tra il bisogno di sicurezza e quello di cambiamento. Il “sei mesi” proposto da Noah, che in altre circostanze sembrerebbe una buona idea, arriva come una resa. Joanne dice basta. E quel basta è, paradossalmente, un nuovo inizio.
La relazione tra Joanne e Morgan è forse la più dinamica e stratificata della stagione. Lì si giocano non solo rancori antichi, ma anche la paura di restare sole, di essere "quelle che hanno sbagliato tutto", di crescere in modo asincrono. Eppure, a loro modo, si sorreggono.
L’ultima scena tra Joanne e Noah è lo specchio del vero tema portante della stagione: può l’amore sopravvivere all’incompletezza? La risposta è sì. Ma solo quando si smette di voler correggere l’altro. Quando si sceglie di guardarlo, come recita un concetto chiave dell’ebraismo, con "Ayin Tovah" — occhio benevolo.
Joanne e la spiritualità Ora che Joanne ha avuto la sua epifania, sarà interessante capire come cambierà il suo rapporto con la religione ebraica. Sarà un percorso simbolico o formale? E come reagirà la comunità di Noah?
La nuova posizione di Noah Il suo posto al tempio Ahavat è incerto, e lui stesso sembra sempre più disallineato rispetto all’approccio moderno che lì viene promosso. Possibile un ritorno alle origini? O un percorso più indipendente?
Morgan dopo Andy Morgan ha finalmente lasciato una relazione che non sentiva sua. Ma da qui può nascere un nuovo tipo di personaggio: una donna che si ricostruisce, che non vuole più performance sentimentali, ma verità.
Sasha ed Esther Resteranno insieme? La frase finale di Sasha ("Aspetterò") apre a una pausa, più che a una rottura. Ma ora tocca a Esther capire cosa vuole davvero.
Il tema del compromesso Dopo una stagione in cui il compromesso sembrava impossibile, forse il vero tema della stagione 3 sarà proprio questo: come si trova un equilibrio tra due desideri inconciliabili?

Nobody Wants This 2 è una serie che non ha paura di scavare nel disagio, nel non detto, nei piccoli gesti che rivelano più delle parole. Il finale della stagione è uno dei più umani e stratificati visti di recente in una dramedy. Non perché porti a una risoluzione perfetta, ma perché ci ricorda una cosa fondamentale: amare davvero qualcuno non significa essere uguali, ma decidere di restare anche quando non si ha la risposta pronta.

Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica

Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.