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Le speranze dissimulano le nostre incertezze. Infatti, la paura del fallimento sta trasformando questo mondo in una grande scatola digitale, privandola di qualsiasi emozione che valga la pena raccontare. Quello che eccita maggiormente è fare video su tiktok per raggiungere più folllowers, mostrare il proprio corpo seminudo per attirare l’attenzione, denigrare gli altri per sentirsi più forti e nascondersi per evitare di mettersi in discussione. "E noi come stronzi rimanemmo a guardare" è un film geniale che ti lascia molti spunti di riflessione. Il protagonista Arturo, manager aziendale, progetta un algoritmo per determinare l'utilità effettiva dei dipendenti dell'azienda in cui lavora. Lo stesso Arturo diventerà complice del suo fallimento, a causa della sua invenzione, che farà perdere il posto di lavoro a moltissime persone, rendendo così ogni rapporto impersonale:
Arturo: Signori, è importante che entriamo subito in confidenza con questo nuovo algoritmo che ci permetterà, finalmente, di evitare operazioni inutili e farraginose che ci facevano perdere tempo e, soprattutto, soldi. Lavorare meglio, lavorare meno!
Ed il suo licenziamento inaspettato lo aiuterà a comprendere di quanto le sue scelte siano state sbagliate:
Capo personale: Lei deve essere felice. Senza di lei non si sarebbe potuto innescare il cambiamento. Il suo algoritmo ci ha aiutato ad eliminare le sacche improduttive, superflue all’azienda.
Arturo: Scusi... se non ho capito male, lei mi sta dicendo che l’algoritmo che io ho introdotto ha deciso che sono superfluo? Lo dica..
Capo personale: Giammaresi. Lo sa grazie a chi abbiamo sconfitto il nazismo? Winston Churchill. E nonostante questo, il popolo inglese nelle elezioni del luglio del ‘45, non gli rinnovò la fiducia. Ma oggi, perché noi ricordiamo Churchill? Per quella sua sconfitta? O per quella sua vittoria? È storia. È storia.
Non riuscirà a trovare altre opportunità lavorative in linea con le sue competenze e, si ritroverà a fare il rider per la società di John Fuuber. Verrà abbandonato dalla compagna Elisa, a causa di un test sull’affinità di coppia e, finirà per acquistare un ologramma per alleviare la sua solitudine. Infatti, la prima scena si apre con Arturo ed Elisa che mettono in discussione il loro rapporto:
Elisa: Dai rispondi è importante. Anche i nostri amici l’hanno fatto. Arturo: Ma siamo sicuri ? Che senso ha fidarsi di un’app?
Elisa: Io non voglio fare la fine dei miei genitori che hanno passato tutta la vita a litigare. Con questa app possiamo capire davvero se siamo fatti per stare insieme . Da quando c’è Happy lovers i divorzi sono diminuiti del 77%.
App: Bene, e adesso il nostro algoritmo processerà le tue risposte e quelle di Elisa. Mi dispiace ma la vostra affinità di coppia è negativa.
Elisa deciderà di lasciare Arturo in quanto non riuscirà ad opporsi alla tendenza del momento. Tutto diviene meccanico ed insapore come se l’amore fosse un trofeo da appoggiare sul comodino. E, così, si rinuncia alle farfalle nello stomaco, alla timidezza iniziale nel conoscersi, alle maschere che mettiamo per proteggerci ma che, una volta conquistata la fiducia, le salutiamo frettolosamente come se fossero un brutto ricordo. E, quindi, siamo davvero disposti a rinunciare al rossore sul viso, alle mani che tremano quando le labbra si sfiorano, alla sensazione di essere un tutt’uno? Prima si cercava di sopravvivere e la felicità era caratterizzata dalle piccole cose. Ora, non ci si accontenta più, si rincorre il consumismo, il denaro, la perfezione fisica, falsificando la nostra vera natura. Si, è vero, viviamo nell’agio ma siamo sempre più soli. E lo riscontriamo nel seguente dialogo:
John Fuuber: Oggi otto persone su dieci si sentono sole. La causa? Il lavoro, l’incapacità a relazionarsi, la paura di essere giudicati. Siamo destinati a restare soli per sempre? A sostituire affetti con una pillola? Io vi dico che tutto questo possiamo lasciarcelo alle spalle. Con Fuuber Friends avremo tutti la persona che ci serve, in ogni momento. Fuuber Friends selezionerà il profilo giusto per voi. Nel mondo Fuuber non c’è posto per la solitudine. Inizia una nuova era, un’era felice. Prova, la prima settimana è gratis! Adesso scatta un selfie e caricala sul sito.
Le persone, infatti, si accontenteranno di trascorrere il loro tempo con un ologramma che sarà in grado di soddisfare tutte le loro esigenze ed aspettative. Dopo la settimana gratuita, il rapporto potrà continuare pagando 199,00€ a settimana. La prova gratuità farà leva sul legame creato, che genererà dipendenza, sfruttando la solitudine e la frustrazione del consumatore, obbligato inconsciamente ad abbonarsi per evitare di cadere nella disperazione. Arturo si innamorerà del suo ologramma e, scoprirà che anche lei lavora per John Fuuber. Decideranno di scappare insieme ma poi alla fine scappare da chi? Il monologo di John, infatti, lascerà l’amaro in bocca. Ci darà la possibilità di riflettere chi siano, in realtà, i colpevoli di questo mondo contorto: NOI!
John Fuuber: Mi fanno quasi tenerezza. Pensano di essersi liberati di noi. Ma sappiamo già quale compagnia aerea sceglieranno per tornare a casa, quale tariffa, quale posto. Sappiamo già chi contatteranno una volta tornati nel loro Paese. Se lo faranno con un messaggio o con una chiamata. Sappiamo di cosa hanno bisogno per essere felici e anche per essere tristi. Sappiamo per chi voteranno perché conosciamo tutte le loro paure. E se non le hanno, sappiamo come procurargliele. Sappiamo anche che lavoro cercheranno. Noi sappiamo e sapremo sempre tutto di loro. Il passato, il presente ed il futuro. Sai chi ci ha dato il permesso di accedere a questi dati? Voi. Non siamo ladri. Prima di entrare nelle vostra vita, abbiamo bussato. Vi abbiamo chiesto se volevate condividerla con noi e avete scelto di metterla nelle nostre mani. Grazie a questo abbiamo costruito un impero. Siamo diventati miliardari. E secondo voi ora abbiamo voglia di fermarci?
Secoli di storia ci raccontano i grandi progressi che siamo riusciti a raggiungere. Ma tali progressi nascondono la debolezza del nostro universo. In passato, tutto aveva un sapore diverso, più agrodolce, forse, ma decisamente più vero. Un cantante sapeva davvero emozionare con i suoi testi e, la sua voce non era artefatta ma pura, un’ artista dipingeva per accedere direttamente alla parte più intima di se stesso, non per emozionare ma per emozionarsi, i neonati erano un dono pregiato custodito gelosamente e non un premio da mostrare sui social per rendere le nostre anime mediocri più interessanti.
Un artigiano dedicava la sua arte per migliorare la vita degli altri con le sue creazioni magnifiche ma adesso, invece, si predilige il consumismo dei grandi magazzini per accumulare oggetti futili e, le donne un tempo lottavano per i loro diritti, ora per chi utilizza più il botulino. Un mondo pieno di potenziale che sta gettando la sua autenticità per dimostrarsi perfetto.
L’intelligenza artificiale ha sostituito il talento dell’umanità. Ricordatevi sempre di non essere mai voi il problema ma la soluzione!
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