Il Piano Sequenza

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~ LA REDAZIONE DI RC

Il piano sequenza è una delle tecniche cinematografiche più affascinanti e impegnative, in grado di catturare l'essenza del tempo reale attraverso una singola ininterrotta presa di ripresa. Questo metodo richiede una meticolosa preparazione e coordinazione tra tutti gli elementi della produzione, e riesce anche a immergere lo spettatore in modo unico nella narrazione, rendendo le scene più vive e autentiche. Un piano sequenza è una lunga ripresa ininterrotta che può durare diversi minuti, durante la quale la camera si muove liberamente nello spazio, seguendo l'azione e i personaggi senza tagli visibili. Questa tecnica richiede un lavoro di coreografia molto sofisticato per coordinare movimenti di camera, attori, e spesso anche elementi di scenografia, in un unico flusso continuo. Il piano sequenza aumenta l'intensità emotiva e il coinvolgimento dello spettatore, eliminando la distanza tra l'azione e l'osservatore. Serve anche a preservare l'integrità temporale e spaziale della scena, permettendo al pubblico di immergersi completamente nella realtà del film, senza la distrazione di montaggi o tagli.


Le prime apparizioni del piano sequenza si possono riconoscere nei film del primo novecento, ma è con Orson Welles e il suo capolavoro "Quarto Potere" (1941) che questa tecnica inizia a essere riconosciuta come un potente strumento narrativo. Welles sfruttava piani sequenza per costruire una narrazione visiva più fluida e coinvolgente. Con l'avvento delle tecnologie digitali e l'introduzione di strumenti come Steadicam, gimbal e droni, il piano sequenza è diventato più accessibile e spettacolare. Registi contemporanei hanno esplorato e spinto i limiti di questa tecnica, realizzando sequenze sempre più lunghe e complesse. La realizzazione di un piano sequenza richiede una vasta gamma di attrezzature specializzate. La Steadicam, introdotta negli anni '70, permette una ripresa fluida e stabile mentre si cammina o si corre. I gimbal elettronici offrono una stabilizzazione anche più precisa, e i droni hanno aperto nuove prospettive aeree per sequenze dinamiche e innovative. Oltre alla tecnologia, il successo di un piano sequenza dipende dalla perfetta sincronizzazione tra la camera e i movimenti degli attori. Questo richiede prove intensive e una comprensione profonda del ritmo della scena. La camera diventa un personaggio invisibile che danza con gli attori, esplorando lo spazio e la narrazione. Per gli attori, eseguire in un piano sequenza significa mantenere un livello di autenticità e continuità emotiva che non può essere ottenuto con il montaggio. Questo mette a dura prova la loro capacità di mantenere la concentrazione e l'intensità per lunghi periodi, spesso sotto pressione fisica e emotiva.

REGISTI CHE HANNO FATTO DEL PIANO SEQUENZA LA LORO CIFRA STILISTICA

Alfonso Cuarón: Cuarón è celebre per l'uso innovativo e frequente del piano sequenza in molti dei suoi film. Questa tecnica gli permette di creare un realismo immersivo e una profonda connessione emotiva con il pubblico.

ESEMPIO: "I figli degli uomini" (Children of Men, 2006), dove la scena dell'attacco in auto e quella della battaglia finale sono esempi straordinari di piani sequenza complessi e intensi.


Alejandro González Iñárritu: Iñárritu utilizza il piano sequenza per enfatizzare la connessione tra i personaggi e il loro ambiente, creando un'esperienza visiva intensa che mira a portare lo spettatore dentro la storia in modo unico.

ESEMPIO: "Birdman" (2014), quasi interamente girato in modo da apparire come un unico lungo piano sequenza, che simula un'esperienza teatrale continua e intensa.


Martin Scorsese: Scorsese ha utilizzato il piano sequenza in diverse occasioni per immergere lo spettatore nel mondo dei suoi personaggi, utilizzando movimenti fluidi di camera per esplorare gli spazi e rivelare dettagli cruciali della narrazione.

ESEMPIO: "Quei bravi ragazzi" (Goodfellas, 1990), particolarmente nella scena del night club, dove la camera segue Henry e Karen Hill attraverso il locale, mostrando il loro ingresso nel mondo della mafia.


Joe Wright: Wright ha un approccio distintivo al piano sequenza, utilizzandolo per creare set piece altamente coreografati che combinano musica, movimento e narrazione in un unico flusso visivo mozzafiato.

ESEMPIO: "Espiazione" (Atonement, 2007), con la famosa scena della spiaggia di Dunkirk, un piano sequenza di circa 5 minuti che mostra il caos e la disperazione dei soldati.


Paul Thomas Anderson: Anderson è conosciuto per i suoi elaborati piani sequenza che spesso aprono i suoi film, stabilendo immediatamente un senso di tempo e luogo attraverso movimenti di camera intricati e dettagliatamente coreografati.

ESEMPIO: "Magnolia" (1999), in particolare la scena iniziale del prologo, che introduce i personaggi e le loro storie in un unico fluente movimento di camera.

5 PIANI SEQUENZA PARTICOARI NEI FILM

Il corridoio degli specchi in "Arancia meccanica" (A Clockwork Orange, 1971) - Stanley Kubrick

Una scena dove Alex e la sua banda camminano attraverso un corridoio di specchi prima di commettere atti di violenza. La camera segue i personaggi in un ambiente distorto e disorientante, amplificando l'atmosfera di alienazione e violenza.


La scena del night club in "Quei bravi ragazzi" (Goodfellas, 1990) - Martin Scorsese


Un piano sequenza che segue Henry e Karen Hill dal parcheggio attraverso i corridoi del night club fino al loro tavolo. Questa scena stabilisce il potere e l'influenza di Henry nel mondo della mafia e immerge lo spettatore nell'opulenza e nel decadimento di quel mondo.



L'ospedale in "Elephant" (2003) - Gus Van Sant

In questa intensa scena, la camera segue due ragazzi attraverso i corridoi di una scuola durante una sparatoria. Il piano sequenza usato da Van Sant è straziante in quanto trasmette la monotonia e l'inevitabilità della violenza, con la camera che si muove lentamente e costantemente, accentuando il senso di realismo e imminenza.


La scena iniziale di "Gravity" (2013) - Alfonso Cuarón

Anche se Alfonso Cuarón è già stato menzionato, questa scena merita un posto distinto per il suo incredibile piano sequenza iniziale di 13 minuti. Questa scena mostra gli astronauti che lavorano attorno al telescopio spaziale Hubble prima di un disastro. La camera fluttua liberamente nello spazio, circondando i personaggi in modo che lo spettatore si senta come se fosse lì con loro, nel vuoto dello spazio.


L'inseguimento in "The Revenant" (2015) - Alejandro González Iñárritu Un'altra scena di Iñárritu, ma distinta per l'uso del piano sequenza in un contesto di natura selvaggia. In questa scena, Leonardo DiCaprio, nei panni di Hugh Glass, è inseguito da un gruppo di Nativi Americani a cavallo. La camera segue l'azione in modo frenetico ma fluido, attraverso foreste e corsi d'acqua, amplificando il senso di urgenza e disperazione.


La sequenza del museo in "Russian Ark" (2002) - Aleksandr Sokurov

Questo film unico è composto da un singolo piano sequenza di 96 minuti attraverso il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. La scena più notevole è quella in cui la camera si muove attraverso diverse sale, seguendo personaggi storici e incontri che spaziano attraverso 300 anni di storia russa.

La preparazione di queste scene richiede mesi di pianificazione e prove. Ogni dettaglio, dalla posizione degli attori alla gestione della luce, deve essere sincronizzato alla perfezione per assicurare che il piano sequenza raggiunga il suo potente effetto emotivo e narrativo. Il piano Sequenza è una finestra attraverso la quale il regista può condividere una visione più intima e coinvolgente del mondo della storia. Con l'avanzare della tecnologia e la crescita delle piattaforme digitali, questa tecnica continuerà sicuramente a evolvere, mantenendo la sua posizione come una delle espressioni più potenti dell'arte cinematografica.

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