Il pregiudizio dell’Academy: l’horror non è \"cinema serio\"?

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Uno dei motivi principali per cui il cinema horror viene quasi sempre ignorato agli Oscar è la percezione che l’Academy ha del genere. Tradizionalmente, i membri votanti hanno sempre privilegiato film drammatici, storie biografiche e opere con una forte carica emotiva o sociale, relegando l’horror a un ruolo marginale.


Per molti decenni, il genere horror è stato visto come "cinema di serie B", un tipo di intrattenimento pensato più per il pubblico che per la critica, spesso caratterizzato da effetti speciali, scene scioccanti e una narrazione meno "raffinata" rispetto ad altri generi. Da sempre, l’Academy ha una preferenza per film che vengono percepiti come "cinema d’autore" o "importante", ovvero storie che affrontano temi profondi con un approccio più classico e formale. Film che trattano guerra, malattie, disabilità o biografie storiche vengono automaticamente considerati più meritevoli rispetto a quelli che si concentrano sulla paura e sul terrore. Un film horror, per essere preso sul serio dall’Academy, deve mascherarsi da altro: thriller psicologico, dramma sociale o persino satira politica.


Gli horror che sono stati accettati perché "più di un horror"


"Il silenzio degli innocenti" (1991) → Visto più come un thriller psicologico che come un horror puro.

"Scappa – Get Out" (2017) → Un horror sociale con un forte messaggio politico.

"Lo squalo" (1975) → Un thriller con elementi horror, diretto da un regista poi consacrato come Steven Spielberg.

Negli anni ‘30 e ‘40, il cinema horror era spesso associato ai B-movie, ovvero film a basso budget prodotti con attori meno conosciuti e destinati a un pubblico più popolare che elitario. Studi come la Universal svilupparono intere saghe di film horror, con icone come Dracula, Frankenstein e l’Uomo Lupo, ma questi film venivano considerati poco prestigiosi rispetto ai grandi melodrammi o ai kolossal dell’epoca.


Esempi di horror ignorati nonostante il loro impatto culturale


"Psycho" (1960) – L’inizio dell’horror moderno

Nomination agli Oscar: 4

Vittorie: 0


Psycho di Alfred Hitchcock è uno dei film più influenti della storia del cinema, il capostipite dell’horror psicologico. Tuttavia, all’epoca l’Academy lo trattò con sufficienza, relegandolo solo a nomination tecniche. Oggi è considerato un capolavoro assoluto, mentre il film che vinse l’Oscar per il Miglior Film quell’anno, L’appartamento, pur essendo un’ottima pellicola, non ha avuto lo stesso impatto culturale.


"Rosemary’s Baby" (1968) – Il primo horror "serio"

Nomination agli Oscar: 2

Vittorie: 1 (Miglior Attrice Non Protagonista per Ruth Gordon)


Il film di Roman Polanski ridefinì il genere horror, rendendolo più psicologico e realistico. Eppure, l’Academy ignorò completamente Mia Farrow, che aveva offerto una delle interpretazioni più intense e complesse della sua carriera.


"The Shining" (1980) – L’horror d’autore ignorato

Nomination agli Oscar: 0

Snobbato anche dai Golden Globe e dai BAFTA


Stanley Kubrick, considerato uno dei più grandi registi di sempre, girò quello che oggi è considerato uno degli horror più iconici della storia. Eppure, l’Academy lo ignorò completamente, a dimostrazione di quanto fosse ancora forte il pregiudizio nei confronti del genere.


"Hereditary" (2018) – La performance di Toni Collette ignorata

Nomination agli Oscar: 0

L’interpretazione di Toni Collette in Hereditary fu una delle più acclamate dell’anno, tanto che molti critici la considerarono degna di un Oscar. Ma il film venne visto come "troppo horror" per essere preso sul serio dall’Academy.

L’horror è spesso considerato "troppo estremo" per l’Academy

Uno dei motivi per cui l’Academy tende a ignorare il cinema horror è che il genere, per sua natura, esplora temi disturbanti attraverso immagini forti e violente. Il linguaggio visivo dell’horror punta spesso su shock, paura e angoscia, emozioni che i votanti degli Oscar tendono a evitare. Mentre i drammi possono raccontare il dolore e la sofferenza in modo raffinato e controllato, l’horror lo fa in maniera viscerale ed esplicita, spingendo il pubblico a confrontarsi con le proprie paure più profonde. Questo approccio, sebbene efficace, non si allinea con l’estetica dell’Academy, che preferisce premiare film più "digeribili" e accessibili a un pubblico ampio. Molti horror affrontano tematiche importanti e universali come la perdita, il trauma, la follia e l’alienazione, ma lo fanno attraverso immagini scioccanti e un linguaggio narrativo disturbante.


Esempi di horror troppo estremi per gli Oscar


"Non aprite quella porta" (1974) – L’orrore che terrorizzò l’America

Nomination agli Oscar: 0

Il film di Tobe Hooper ridefinì il genere slasher e divenne un’icona dell’horror, ma la sua violenza brutale e l’atmosfera opprimente lo resero impresentabile agli Oscar.


"Martyrs" (2008) – L’horror filosofico estremo

Nomination agli Oscar: 0

Questo film francese esplora il dolore e la sofferenza come strumenti per raggiungere l’illuminazione, con scene di tortura insostenibili. L’Academy non avrebbe mai premiato un film così estremo, per quanto filosofico.


"The Witch" (2015) – Horror atmosferico e inquietante

Nomination agli Oscar: 0

Un horror d’autore che racconta la paranoia e la superstizione del XVII secolo con una regia straordinaria e una fotografia impeccabile. Nonostante la sua qualità artistica, fu ignorato perché troppo inquietante e disturbante.

Molti film horror vengono apprezzati dalla critica, ma quando sono troppo violenti, psicologicamente opprimenti o espliciti, l’Academy li esclude automaticamente dalle categorie principali.


Il caso "Il silenzio degli innocenti": l’horror che riuscì a vincere


L’unico vero horror a vincere l’Oscar come Miglior Film è stato Il silenzio degli innocenti (1991). Ma come fece a superare il pregiudizio dell’Academy?

Non era un horror puro, ma un thriller psicologico. Il film venne venduto più come un poliziesco che come un horror, e questo lo rese più accettabile per l’Academy. Il suo villain, Hannibal Lecter, era più affascinante che spaventoso. L’interpretazione di Anthony Hopkins era sofisticata e magnetica, ben diversa dagli assassini brutali dei film slasher.

Il film non era eccessivamente violento. Nonostante alcune scene disturbanti, evitava l’eccessiva crudeltà visiva di molti horror moderni.

Questo dimostra che se un horror vuole vincere agli Oscar, deve "camuffarsi" da qualcosa di più accettabile per l’Academy.

Gli horror che hanno sfiorato la vittoria ma non ce l’hanno fatta

"L'esorcista" (1973) – Il primo horror a essere nominato per il Miglior Film


10 nomination, 2 Oscar vinti (Miglior Sceneggiatura Non Originale e Miglior Sonoro)


Perché non vinse il Miglior Film? Era troppo scioccante per l’Academy, con scene di possessione e blasfemia che scandalizzarono il pubblico. Perse contro La stangata, un film molto più leggero e accettabile per l’epoca. La sua nomination segnò una svolta per l’horror, dimostrando che il genere poteva essere preso sul serio.


"Lo squalo" (1975) – L’horror che terrorizzò l’Academy


4 nomination, 3 Oscar vinti (Miglior Montaggio, Miglior Sonoro, Miglior

Colonna Sonora)


Perché non vinse il Miglior Film? L’Academy non era ancora pronta a premiare un blockbuster horror. Perse contro Qualcuno volò sul nido del cuculo, un film più drammatico e socialmente rilevante. Steven Spielberg non venne neanche nominato come regista, segno che l’Academy non considerava il film "sufficientemente artistico". Nonostante ciò, Lo squalo dimostrò che un horror poteva essere un fenomeno culturale di massa, cambiando per sempre il cinema commerciale.


Le recenti aperture dell’Academy: horror con nomination importanti


Negli ultimi anni, alcuni horror hanno iniziato a ottenere nomination significative, segno che l’Academy sta lentamente cambiando atteggiamento verso il genere.


"Black Swan" (2010) – L’horror psicologico che ingannò l’Academy

5 nomination, 1 Oscar vinto (Miglior Attrice per Natalie Portman)


Perché fu accettato? Venne percepito più come un dramma psicologico che come un horror puro. La performance di Natalie Portman era eccezionale e rientrava nei gusti dell’Academy. La regia di Darren Aronofsky elevò il film a un’esperienza artistica e sofisticata, rendendolo più accettabile.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com