Tutti i monologhi e i momenti intensi da \"Squid Game\"

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Non giudicare un libro dalla copertina.


~BELLE

VOGLIO AVVENTURE IN LUOGHI SCONOSCIUTI!


Cari lettori, oggi vi presento un'analisi speciale nella nostra "Biblioteca di Belle". Ci addentreremo nel mondo di "Squid Game", una serie che ha catturato l'attenzione di milioni, se non miliardi di persone. Questa serie è diventata un fenomeno culturale, ma non siamo qui per parlare di questo: in occasione dell'uscita su Netflix di "Squid Game: la sfida", ho avuto modo di fare un "Rewatch" (dite così?), scoprendo un tesoro di monologhi intensi e personaggi straordinariamente costruiti. Come attori e attrici, possiamo imparare molto dalla profondità e dalla complessità di questi personaggi. Ogni monologo che analizzeremo oggi è una finestra sulle loro anime e sulle dinamiche del gioco. Andiamo!



IL VIAGGIO DI "SQUID GAME" ATTRAVERSO MONOLOGHI E PERSONAGGI ICONICI


EPISODIO 1 - UN, DUE, TRE, STELLA


INTRODUZIONE ALLA SERIE


MINUTAGGIO: 0:19 - 2:18


PERSONAGGIO: GIOCATORE 456


Nella mia città lo chiamavamo "Il gioco del calamaro". Lo chiamavamo così perché il campo da gioco era a forma di calamaro. Le regole sono semplici. I bambini si dividono in due gruppi: attacco e difesa. All'inizio la difesa corre normalmente dento i confini, mentre gli attaccanti all'esterno devono saltare su un piede solo. Ma... se un attaccante riesce ad attraversare il centro del calamaro ottiene la posibilità di camminare su due piedi. Per qualche ragione, quando questo accadeva lo chiamavamo "Ispettore segreto". Al momento della battaglia finale, tutti gli attaccanti si riuniscono alla base del calamaro. Per vincere il gioco gli attaccanti devono toccare col piede l'area all'interno della testa del calamaro. Se però il difensore riesce a spingerti sulla linea o fuori dal confine... beh, si, sei morto. "Vittoria!" Dopo il tocco vincente, bisogna gridare "Vittoria!" In quel momento mi sentivo il padrone del mondo. Ero al settimo cielo.


EPISODIO UNO


MINUTAGGIO: 37:42- 39:03


PERONAGGIO: SOLDATO "QUADRATO"


Nel primo episodio di "Squid Game", ci troviamo di fronte a una scena carica di tensione e rivelazione. Più di quattrocento persone, ognuna con un passato tormentato e un presente soffocato dai debiti, si ritrovano in un gioco mortale. La scena che stiamo per esplorare si svolge in un momento cruciale, dove uno dei "soldati quadrati" rivela la verità cruda e nuda: tutti i partecipanti hanno scelto di essere lì. Questo monologo glaciale, elenca le enormi somme di denaro che ciascun partecipante deve, e la disperazione e la speranza che li hanno guidati in questo luogo pericoloso. Squid Game è un'opportunità.



IL MONOLOGO


Giocatore 218. Cho, Sang-woo. Quarantasei anni, ex Manager del Team Two alla Joy Investiments. Ha sottratto soldi ai suoi clienti per investirli senza successo in titoli derivati e opioni su futures. Perdite attuali: 650 milioni di wong. Kim, Mi-ok, 540 milioni. Oh, Yeong-uk, 1 virgola 0,2 miliardi. Jung Min-tae, 840 milioni. No, Sang-hun, 1,39 miliardi. Park, Ju-un, 900 milioni. Tutti voi presenti in questa stanza vivete le vostre vite al limite, schiacciati da debiti che non potete ripagare, e ora siete sull'orlo di un precipizio. Neanche quando ci siamo visti avevate la benché minima fiducia in noi, ma come ben sapete abbiamo fatto un gioco, e vi abbiamo dato tutti i soldi promessi. Così vi siete fidati, e avete scelto di partecipare volontariamente al gioco, senza alcuna costrizione. In ogni caso, avete un'ultima possibilità di scegliere. Ditemi: volete tornare a vivere le vostre vite insulse a farvi inseguire dai credituori ovunque andiate? Oppure volete cogliere l'ultima occasione che vi stiamo offrendo?




EPISODIO DUE - INFERNO


MINUTAGGIO: 44:20- 45:38


PERSONAGGIO: GIOCATORE 001


Un momento di intima riflessione condivisa tra il Giocatore Uno e il Giocatore 416. Dopo essere tornati brevemente alle loro vite normali, a seguito della decisione collettiva di abbandonare il gioco mortale, il Giocatore Uno, un anziano signore, confida la sua decisione di ritornare nel gioco. Il monologo risuona con una malinconia profonda e una consapevolezza della fine inevitabile che attende tutti noi. Con una sorta di leggerezza inaspettata e una risata amara, il Giocatore Uno rivela le sue motivazioni: la vita fuori dal gioco, con tutte le sue difficoltà e solitudini, gli appare peggio della morte stessa.


IL MONOLOGO


Sai ragazzo, ho deciso di tornare a giocare. Purtroppo non mi resta molto da vivere, e non voglio stare seduto ad aspettare che la Morte arrivi così. Chi può dirlo, magari alla fine sarò io a vincere, no? Quando abbiamo giocato a un, due, tre stella, io ho finito il gioco prima di tutti voi. Una volta tornato alla normalità, ho capito che quelli lì dentro avevano ragione. Qui fuori la vita è di gran lunga peggiore. Ahah.



SE SOLO POTESSI... VEDERE IL MONDO FUORI DA QUI


IL MONOLOGO DELLA FUNE E IL "FRONTMAN": MOMENTI ICONICI DI SQUID GAME


EPISODIO QUATTRO - NON SI ABBANDONA LA SQUADRA


MINUTAGGIO: 46:32 - 49:00


PERSONAGGIO: GIOCATORE 001


Il tiro alla fune: gioco simbolico per questa serie, uno dei giochi di squadra per eccellenza. Il Giocatore Uno, l'anziano signore che abbiamo già conosciuto per la sua saggezza e il suo spirito indomito, assume il ruolo di leader, trasmettendo la sua esperienza vitale ai compagni di squadra, atterriti di fronte alla sfida mortale che li attende. La sua lezione di "Tattica della fune" diventa una metafora della vita stessa, dove resistenza, strategia e unità sono fondamentali per superare le avversità.



IL MONOLOGO


Sapete, da giovane giocavo molto spesso al tiro alla fune, nella mia città natale. E vincevo praticamente sempre, non perdevo nemmeno quando nell’altra squadra c’era un lottatore, cosa che metteva la mia squadra in grosso svantaggio. Ascoltate attentamente e vi dirò come facevo a vincere praticamente ogni partita, quando ero giovane. Prima di tutto il capitano della squadra è molto importante. Questa persona si posiziona proprio di fronte al capitano degli avversari e il resto della squadra guarda la schiena del proprio capitano. Se il capitano sembra debole o scoraggiato beh, la sfida è praticamente persa in partenza. Poi, all’estremità della fune ci vuole una persona solida e affidabile come l’ancora di una nave. Anche il modo in cui i giocatori si dispongono è importante. Si mette la fune al centro e i giocatori si piazzano uno a sinistra e uno a destra. I piedi devono essere paralleli, e la fune va tenuta salda, tra le ascelle. Così darete fondo a tutta la vostra forza. E infine, la cosa più importante di tutte. A inizio partita, per i primi dieci secondi, bisogna solo resistere. Mettetevi quasi sdraiati a terra e cercate di spingere il basso ventre verso l’alto con la testa all’indietro, al punto da riuscire ad intravedere l’inguine della persona che avete alle spalle. Se fate così i nostri avversari non ci smuoveranno. Resistete in questo modo per dieci secondi. A questo punto gli avversari si agiteranno e penseranno: “Perché non si muovono? Cosa succede”. Perché erano convinti di essere nettamente la squadra più forte. Se resisterete così a lungo, arriverà il momento in cui il ritmo degli avversari comincerà a spezzarsi.



EPISODIO CINQUE - UN MONDO GIUSTO



MINUTAGGIO: 22:44 - 24:03


PERSONAGGIO: GIOCATORE 456


Ci immergiamo in un momento di introspezione e di rivelazione personale del Giocatore 456. Mentre si trova a dover fare la guardia durante una delle fasi del gioco, quest'ultimo si lascia andare a ricordi del passato, rivelando un pezzo della sua vita che finora era rimasto nascosto. Ci viene così svelata la storia di un uomo che ha affrontato sfide immense nella sua vita, ben prima di partecipare al gioco. Il racconto del suo sciopero in una fabbrica automobilistica, dovuto al licenziamento in massa e all'ingiustizia subita, è un momento di grande umanità e vulnerabilità.



IL MONOLOGO


Stavo pensando ai vecchi tempi... Una volta ho scioperato alla Società per cui lavoravo. Abbiamo costruito una barricata così. Era una Società... automobilistica. Ci avevano licenziati perché erano in crisi. Lavoravo lì da più di dieci anni. Mia figlia stava per nascere. Avevo un milione di spese da affrontare. Non avevo altra scelta, ci licenziarono all'improvviso. Fecero fallire la società e diedero la colpa a noi lavoratori. Ero furibondo. Proprio come adesso, io e miei colleghi facevamo turni di guardia per tenere occupata la fabbrica di notte. Temevamo, lì fuori, terrorizzati, che la polizia arrivasse.



EPISODIO CINQUE - UN MONDO GIUSTO


MINUTAGGIO: 38:55 - 39:34


PERSONAGGIO: IL FRONTMAN


Proseguiamo con l'ultimo monologo della prima parte di questa collezione. Il "Cattivo della serie", l'organizzatore di tutti i giochi, è una figura enigmatica, e mascherata. Di lui non sappiamo molto. La cosa che sorprende è che anche se siamo di fronte ad un gioco mortale, tutto sembra essere fatto nel rispetto dei giocatori, anche se mettono a rischio la vita. L'emblema di questo pensiero è questo monologo, dove questo personaggio si sfoga con uno dei suoi sottoposti, colpevole di aver barato in una competizione dove non dovrebbe essere permesso.


IL MONOLOGO


Che tu venda gli organi dei cadaveri o che te li mangi, non mi interessa. Tuttavia, hai corrotto la caratteristica più iportante di questo posto: l'uguaglianza. Tutti i partecipanti giocano alla pari qui. i giocatori competono nei nostri giochi alle medesime condizioni. Sono persone che hanno subito discriminazioni e ingiustizie, e qui diamo loro l'ultima possibilità di lottare alla pari e vincere. Ma tu hai infranto questo principio.


SI, SONO STATA IO CHE HO LIBERATO IL PRIGIONIERO


Miei cari lettori, spero che abbiate trovato ispirazione e nuove prospettive. Ogni parola, ogni pausa in questi monologhi racchiude un universo di emozioni e sfide. Come interpreti, abbiamo il potere unico di dare voce a queste parole, di portarle in vita attraverso la nostra arte. Ricordiamo che ogni personaggio che interpretiamo ha una storia da raccontare, un viaggio da compiere, proprio come i partecipanti di "Squid Game". Lasciamo che questi monologhi siano un faro nel nostro percorso artistico, illuminando la strada verso interpretazioni sempre più profonde e autentiche. Grazie per aver condiviso con me questo percorso nella Biblioteca di Belle. Seguite il mio prossimo articolo per altri contenuti sul tema.


Con affetto,


Belle



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