Recensione \"Dept Q – Sezione casi irrisolti\"

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Analisi a cura di...


~ ANGELICA ATTANASI

Per chi come me ha amato la serie americana Cold Case, che già dalla sigla iniziale metteva i brividi, beh raccogliere la sfida di un nuovo thriller basato sui casi irrisolti ed innamorarsene, non era proprio prevedibile. Cold Case è stata unica nel genere, per molti anni dal 2003 al 2010 con 7 stagioni ha detenuto il primato di affascinare gli spettatori con la riapertura di casi irrisolti, andando anche molto indietro negli anni.

Personaggi ben costruiti e trame che si aprono e chiudono ogni puntata con l’aiuto di rimandi alle varie epoche con una colonna sonora coinvolgente ha fatto di questo prodotto una serie molto seguita ed ancora oggi rivista volentieri. Rivangare nel passato a distanza di anni può talvolta riaccendere la follia omicida di serial killer che speravano di averla fatta franca: scatta quindi l’indagine parallela per scoprire e proteggere eventuali testimoni che avevano taciuto la verità. 

Ha una struttura ripetitiva ma efficacissima narrativamente. C'è l'antefatto: un omicidio o comunque un delitto divenuto, col passare degli anni, un cold case. Poi si comincia a indagare, con la squadra appositamente creata dalla polizia di Philadelphia per questo, e diretta da Lilly Rush. I personaggi sono accompagnati, come di solito accade in questi serial, anche nella loro vita privata, ma senza esagerare: in primo piano c'è sempre l'indagine a ritroso. Che porta in luce storie segrete, episodi dimenticati, e personaggi ormai invecchiati o divenuti adulti che rivivono fatti che avevano cercato di dimenticare.

Targato Jerry Bruckheimer, produttore di altre serie famose ed adrenaliniche come CSI: Scena del crimine, CSI: Miami, CSI: NY, CSI: Cyber, Senza Traccia, Cold Case, Lucifer e molte altre ancora. Il principio che anima la serie britannica è la stessa, la riapertura di casi considerati “freddi”


Un detective bravo ma spigoloso che soffre di stress post traumatico e sensi di colpa. E ha il brutto vizio di rispondere usando il sarcasmo. Insomma, una bomba sul punto di esplodere. Come neutralizzarlo? Creandogli un dipartimento tutto suo all’interno del commissariato: 

Dept Q - Sezione casi irrisolti.


La serie si basa sui libri dell’autore danese Jussi Adler-Olsen, ambientati a Copenaghen, sono stati spostati ad Edimburgo, l’ideatore della serie Scott Frank (La regina degli Scacchi) ha spiegato che lo scopo era mantenere l'essenza dei personaggi e delle dinamiche narrative, adattandole però a un contesto che potesse funzionare meglio per il pubblico internazionale, senza perdere quella particolare atmosfera nordica che caratterizza i romanzi originali, è la combinazione perfetta tra moderno e medievale, stanno fianco a fianco e funziona in modo meraviglioso.

Raccontiamo un po’ la storia:

L'ispettore capo Carl Morck (Matthew Goode) è un poliziotto brillante, ma un collega terribile. Il suo sarcasmo tagliente non gli ha procurato amici nella polizia di Edimburgo. Dopo una sparatoria che provoca la morte di un giovane agente e lascia il suo partner Hardy (Jamie Sives), Morck è relegato nel seminterrato. Diventa l'unico responsabile del Dipartimento Q, un'unità creata da poco e dedicata ai casi irrisolti.

Il dipartimento, in realtà, è solo un'operazione di facciata per distrarre l'opinione pubblica dai fallimenti di una forza di polizia in crisi e priva di risorse. Che, allo stesso tempo, è lieta di sbarazzarsi di lui. Ma, più per caso che per scelta, Carl inizia a mettere insieme una banda di emarginati e sbandati che hanno tutto da dimostrare Alexej Manvelov, ovvero Akram Salim, e Leah Byrne, cioè Rose Dickinson. Così, quando comincia di nuovo a indagare sul caso di un’importante avvocata pubblico ministero scomparsa da diversi anni Merritt Lingard (Chloe Pirrie), Carl torna a fare ciò che gli riesce meglio: smuovere le acque e non accettare un no come risposta.

A differenza del prodotto americano che si apriva e si chiudeva su un caso ogni puntata, in Dept Q, l’intera stagione ruota attorno ad una unica storia, la puntata iniziale ha un cliffhanger niente male, che comprendi solo verso la fine e ti apre un mondo e ti immerge nel dipartimento.

I personaggi sono ben delineati, anche quelli spalla del protagonista, creano una alchimia non indifferente e contrappunto perfetto alle intemperanze del protagonista.

Anche i personaggi non legati lavorativamente a Morck aggiungono spessore senza appesantire la storia.

Da scrittrice sono rimasta affascinata dalla costruzione della serie, nessun filo di trama rimasto appeso, nessun vuoto narrativo, veramente un lavoro eccezionale.

Amerete i personaggi nella loro complessa interazione e personalmente non vedo l’ora che esca la nuova stagione.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com