Road Movies - gli imperdibili per gli appassionati

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ CLAUDIA LAZZARI

I road movies sono film che rappresentano, nella struttura prima che nel contenuto, il tema del viaggio come allegoria dell'esistenza umana. E' per questo che ci si affeziona a storie iconiche che costellano il nostro immaginario, grazie alla scoperta di paesaggi e ambientazioni storiche ben dettagliate, all'evoluzione dei personaggi che intraprendono un percorso alla scoperta/risoluzione di sé, alla voglia di fuga ed evasione che ci suggeriscono, già a priori del contenuto.


I personaggi dei road movies incarnano i nostri tormenti, le nostre fragilità, i nostri bisogni e lo fanno in maniera molto evocativa perché intraprendono un viaggio vero e proprio, a prescindere dalla metafora. E nessuna immagine esaudisce così alla perfezione il nostro essere al mondo.

Scopriamo insieme i film da rivedere o recuperare.


ACCADDE UNA NOTTE di Frank Capra (1934)


La commedia romantica che ha consacrato Clark Gable, un caposaldo per il genere in America, vincitore di cinque Premi Oscar (miglior film, sceneggiatura, regia, attore e attrice protagonista, accaduto solo con Qualcuno volò sul nido del cuculo e Il silenzio degli innocenti). Accadde una notte è il viaggio di Ellie, ricca ereditiera che scappa di casa quando il padre le impedisce di sposare l'aviatore King Westley. Decide di raggiungere l'amato a New York, sfuggendo agli investigatori che le sono perennemente alle calcagna. Sul pullman incontra il giornalista Peter Warne, appena rimasto senza lavoro a causa della sua inaffidabilità. L'uomo la riconosce e decide di aiutarla nella fuga in cambio di uno scoop esclusivo. I due si innamorano a colpi di iconiche gag (la scena in cui Ellie insegna a Peter come fare l'autostop mostrando una gamba agli automobilisti è tutt'oggi omaggiata da molte pellicole), sullo sfondo dell'America che nuota a fatica tra le acque della Grande Depressione, attraverso ottimismo e speranza.

IL POSTO DELLE FRAGOLE DI INGMAR BERGMAN (1957)


In questo suggestivo capolavoro, Ingmar Bergman indaga la ricerca - o, per meglio dire, - la scoperta del tempo perduto. Il posto delle fragole narra il viaggio di Isak Borg, medico importante e conosciuto, che parte per festeggiare i cinquant'anni di carriera, ma che approda avendo svolto tutt'altro. Accompagnato dalla nuora Marianne, fa soste importanti durante il tragitto, tra cui una visita alla vecchia casa di famiglia d'origine e una sosta dall'anziana madre. Conoscendo, inoltre, diverse persone che si aggregano durante il viaggio, tra cui una coppia litigiosa che gli ricorda costantemente il rapporto con la moglie defunta, Isak viene invaso da ricordi e visioni, sogni e allucinazioni che lo conducono ad una consapevolezza: il lavoro ha assorbito completamente la sua esistenza, rendendolo solo. Non c'è nulla da festeggiare nel vuoto della sua vita. Il film, come del resto il suo autore, è carico di simbolismi e sogni, già dall'apertura (sogni in sequenza che mostrano Isak morto, una bara e un orologio senza lancette) e, nonostante l'inquietudine del tema, non risulta molto cupo. E' addolcito dalla malinconia. E, certamente, dai personaggi che prendono parte al viaggio.


IL SORPASSO DI DINO RISI (1962)


Il viaggio di una giornata tra due improbabili amici: Bruno Cortona, un quasi quarantenne esuberante, dalla testa calda e dalla passione per le donne; Roberto Mariani, studente di legge timido e con la testa sulle spalle. I due viaggiano a bordo della Lancia Aurelia B24 di Bruno, che guida in maniera pessima e avventata. Durante il percorso che li porta verso il mare, il giorno di Ferragosto, i due fanno visita anche alle rispettive famiglie. Sarà, per Roberto, un'occasione che lo libera dagli schemi prefissati da una certa, chiusura nei confronti della vita; distrugge, attraverso la superficialità e la leggerezza di Bruno, tutti i luoghi comuni con i quali caratterizzava la propria famiglia. Bruno conferma la sua immaturità ma, involontariamente, riesce a fungere da padre che inizializza un ipotetico figlio alla conoscenza delle cose. Il tragico epilogo, però, conferma la non risoluzione di Bruno. All'ennesimo sorpasso, incidenta l'auto: Roberto, non sbalzato via dalla vettura come Bruno, morirà. E Bruno, nella deposizione alla polizia, si renderà conto di non conoscere neanche il suo cognome.


EASY RIDER DI DENNIS HOPPER (1969)


George incontra Billy e Wyatt in galera, in piena sbornia. I tre decidono di partire per New Orleans per l'inizio del carnevale, a bordo delle loro motociclette. Wyatt con indossi gli stivali con gli speroni e la giacca di pelle con la stampa della bandiera americana e Billy con i lunghi capelli scombinati e i pantaloni di pelle personificano due cowboy in cerca di libertà, in un'America mai fedele alle sue promesse. Ma, all'epoca, il tema era fresco e Easy Rider ebbe un coraggio pazzesco, nonché molto contro cui lottare. E' la storia di vite ribelli e anarchiche, che cercano la libertà e la risoluzione nella disillusione dell'ambientazione: il richiamo ideologico agli indios, razzismo, il mondo hippie, la povertà e lo squallore, la celebrazione delle droghe e della libera sessualità, e ancora l'omofobia e la violenza. C'è tutto, tutto quanto basta a farci totalmente reagire a società tutte uguali, in fondo. Tutto è iconico, in questo film quasi senza sceneggiatura (letteralmente. Molte scene sono state inserite al momento). L'azione parla, l'ambientazione urla, le ampie inquadrature inebriano e i tre (mancati) eroi partono con l'intento di libertà e arrivano rendendosi conto che la fuga stessa è una bugia, che quell'ideale non esiste e che loro stessi sono vincolati dal materialismo di una società che rinnegano ma che stanno rappresentando.

DUEL DI STEVEN SPIELBERG (1971)


Il secondo lungometraggio di Steven Spielberg, tratto dal racconto di Richard Matheson, basato su un evento realmente accaduto: il 22 novembre 1963, un camionista staglia la strada a Matheson su un'autostrada californiana.

Duel narra i viaggi di David Mann, i cui viaggi non sono un'evasione ma la sua propria vita. L'uomo è un commesso viaggiatore e un giorno, durante un normale e solito giro in macchina, viene invitato ad una gara di sorpassi, da un autocarro. Basta poco per capire che il conducente dell'autocarro, di cui non vediamo il volto, ha intenzioni omicide nei confronti di David. Dopo un lunghissimo duello, che esprime metaforicamente gli alti e bassi di una vita che incombe attraverso la morte, David riesce a vincere sull'autocarro, attirandolo in un tranello. Un thriller-action pieno di suspance, attraverso il quale Spielberg inizia a mostrarci la propensione al fantastico.


UN BIGLIETTO IN DUE DI JOHN HUGHES (1987)


Una commedia semplice ed efficace nella sua semplicità: la convivenza forzata tra due perfetti e opposti sconosciuti, che si ritrovano a condividere l'avventura di un viaggio. Neal Page è un serio agente di marketing intenzionato a raggiungere la propria famiglia a Chicago per il giorno del Ringraziamento; Del Griffith è un ciancioso venditore di anelli per tendine da doccia che ha inconsapevolmente preso il taxi che Neal aveva prenotato. I due si incontrano di nuovo all'aeroporto e da quel momento iniziano un'avventura piena di esilaranti peripezie, concludendosi con un'inaspettata e riconciliante scoperta.


THELMA & LOUISE DI RIDLEY SCOTT (1991)


Mai tramonta uno dei più iconici cult americani, che prima di essere un road movie, è un must del genere e un caposaldo della cultura femminista. Oscar alla migliore sceneggiatura (71esimo posto delle 101 migliori di Hollywood) è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Le protagoniste sono due cameriere di provincia che viaggiano alla volta del Gran Canyon per sfuggire alle proprie situazioni familiari e cercare di trovare un senso attraverso l'emancipazione. Il viaggio non fa altro che confermare che la storia pullula di uomini che soffocano la vita femminile, anche se le due amiche riescono ad assaporare il potere attraverso l'omicidio, il brivido della libertà, la corsa verso un tempo senza tempo. Il tragico ed epico epilogo non mette fine a quella ricerca: come se la libertà potessero ancora trovarla, in un altro mondo.


ASSASSINI NATI DI OLIVER STONE (1994)


Un viaggio insolitamente volto alla ricerca e risoluzione: la storia di due serial killer innamorati che viaggiano per l'America, seminando il panico attraverso i loro omicidi. I due diventano veri e propri divi iconizzati dai mass-media, in un film di feroce denuncia nei confronti dell'attività mediale, di cronaca in questo caso. La storia è tratta da un soggetto di Tarantino, che se ne distaccherà poi, in seguito ai disaccordi con Stone sulle intenzioni della trama. Un film che esige, che mescola diversi generi. Fumetti, caricature, ironie, violenza. Un viaggio surreale che sfrutta la massificazione affinché si autodenunci attraverso l'occhio del regista. Due protagonisti dall'infanzia e dalla crescita afflitta, che reagiscono violentemente a l'insanità sociale. La tv crea un'immagine distorta dei due serial killer, creandoci serie tv, romanzandoli con programmi spazzatura. Emblematica la tragica infanzia di Mallory viene rappresentata come una sit-com. I personaggi della storia sono ossessionati dalla fama, dal successo, dal potere e perdono costantemente il confine tra realtà e menzogna, esagerano in modo compulsivo pur di ottenere visibilità e share, giungendo a devastanti epiloghi.

UNA STORIA VERA DI DAVID LYNCH (1999)


La storia vera di un settantenne che compie un viaggio per far visita al fratello, col quale non ha mai avuto un buon rapporto. Alvin vive con sua figlia Rose e un giorno viene a sapere che suo fratello Lyle, col quale non parla da dieci anni, ha avuto un infarto. Decide così di compiere un viaggio fino al lontano Wisconsin per incontrarlo, senza mezzi di trasporto. Non avendo più la patente, però, non gli resta che guidare un vecchio tosaerbe e lasciarsi cullare nella bellezza del Midwest. Una storia vera è la messa in scena della normalità, della quotidianità, per questo ricca di silenzi e lentezza, elementi che non viviamo più ormai da tempo ma che, se recuperati, possono indurre un vero e proprio viaggio alla scoperta del sé, anche da fermi. Mettere in scena la normalità diventa, così, la creazione di una fruizione surreale, favorita dagli elementi unici dello stile di Lynch. La violenta luce che illumina i volti nei momenti clou, l'eccentricità di personaggi irreali (la donna che investe i cervi o i gemelli meccanici, la ragazza incinta in fuga) che offrono profondi spunti di riflessione e sembrano essere portati in superficie dalle famose Acque Profonde in cui il regista rivela di pescare le proprie suggestioni oniriche. Storia perfetta e lineare, con sprazzi di straniamenti ma gentili. Memorabile.


FRATELLO, DOVE SEI? DEI FRATELLI COEN (2000)


Liberamente tratto dall'Odissea, possiamo definirlo in struttura il road movie per eccellenza. Tre uomini evadono dal carcere per trovare la refurtiva del colpo commesso anni prima. Un film intelligente, ironico, privo di violenza. Ulisse, Delmar e Pete escono di prigione e incontrano un anziano cieco che prevede che la loro ricerca del tesoro finirà quando vedranno una mucca su un tetto. Direi che, come incipit, è già tutto. Gli incontri sono, come spesso accade, la linfa del tragitto: un gruppo di fedeli che si battezzano in un fiume, un uomo nero che vende l'anima al diavolo per suonare la chitarra e incide con loro una canzone, un gangster pazzo, un venditore di bibbie che li deruba, il Ku Klux Klan e tre sirene che li fanno cedere al loro canto. Cosa trovano verso la fine del viaggio? Penelope, la moglie di Ulisse che sta sposando uno dei Proci e una quasi morte per impiccagione, sventata dall'inondazione del fiume che spazza la valle e, infine, la famosa mucca sul tetto. Ma la vera fine sta nello scoprire che la musica incisa con l'uomo chitarrista diventa famosa e che, alla fine della ricerca, tutto ha preso posto in maniera casuale e destinata, convergendo comunque e nonostante tutto verso il lieto fine.


ANCHE TUA MADRE DI ALFONSO CUARON (2001)


Julio e Tenoch sono due adolescenti alle prese con gli ormoni spumeggianti e le intense vicissitudini adolescenziali. Dopo la partenza delle rispettive fidanzate, i due conoscono Luisa ad una festa. La donna, trentenne e in procinto di scoprire l'ennesimo tradimento di suo marito, decide di seguirli in un viaggio alla volta dell'inesistente Boca del Cielo. Durante questo viaggio senza meta, i due ragazzi cercano di provocare Luisa per testare e provare la propria virilità e Luisa, reciprocamente, fa lo stesso per reagire alle infedeltà del marito. Luisa contatta spesso il marito (cugino di Tenoch, tra l'altro), dimostrando di non riuscire a mettere fine a quel tossico rapporto; d'altra parte avrà un rapporto sessuale con Julio e Tenoch, i quali dimostreranno la loro immaturità e inesperienza sessuale. Il fatto scatenerà anche una forte gelosia tra i due amici, in una lite il cui culmine sarà la confessione che entrambi rivolgono all'altro: ognuno dei due ha avuto una relazione clandestina con la ragazza dell'altro. Il viaggio continuerà lo stesso e approderà in una spiaggia che per davvero prende il nome di Boca del Cielo. Qui, i tre protagonisti risolveranno le proprie trame intrecciate: i due amici si baceranno appassionatamente, per poi decidere di dimenticare tutto; Luisa decide di trattenersi un pò a Boca del Cielo, da sola.

Un anno dopo Julio e Tenoch, che hanno preso strade diverse, si incontrano nuovamente. Tenoch dice a Julio che Luisa è morta di cancro un mese dopo il viaggio alla Boca del Cielo, e che la donna era consapevole di dover morire. Dopo quell'incontro, i due amici promettono di riavvicinarsi, ma non si rivedranno mai più. Sui loro volti, la tristezza di un epilogo già scritto.

Un viaggio giovanile, nel momento più sottile della vita, alla ricerca di un'identità e di un senso alle cose dell'esistenza.

ALLA RICERCA DI NEMO DI ANDREW STANTON E LEE UNKRICH 2003


Come non inserire questo straordinario film d'animazione, vincitore del premio Oscar al miglior film d'animazione e di tantissimi altri riconoscimenti, in questa lista? Una covata di 400 uova di pesci pagliaccio viene divorata da un barracuda. La mamma muore e sopravvivono papà Marlin e un unico ovetto, dal quale nascerà Nemo. Il piccolo ha una pinna atrofizzata e per questo il padre, anche dopo quanto accaduto alla sua famiglia, è super apprensivo nei suoi confronti. Un giorno, però, nemo viene pescato da un dentista appassionato di pesca subaquea e sarà imprigionato nel suo acquario. Questa suggestione proviene dall'infanzia di Stanton, dalle visite dal suo dentista in cui provava apprensione per i pesci all'interno del suo acquario, per la loro mancata libertà. Marlin così, aiutato dalla smemorata Dory, deve sconfiggere tutte le sue paure per trovare Nemo. Un'animazione pazzesca per questo road movie acquatico, una scrittura che parla apertamente anche agli adulti e che sdogana l'assenza di luoghi comuni in materia femminile/maschile, facendo sì che sia il padre il genitore iperapprensivo della coppia.


LITTLE MISS SUNSHINE DI JONATHAN DAYTON E VALERIE FARIS (2006)


Sheryl è alle prese col secondo matrimonio da cui viene fuori la famglia Hoover: Richard, ossessionato da un successo che palesemente non arriverà; Dwayne adolescente in piena ribellione; Olive, reginetta di bellezza di provincia; il nonno, cocainomane cacciato dalla casa di cura; zio Frank, fratello di Sheryl, reduce da un tentato suicidio. La storia del viaggio di una famiglia eccentricamente caratterizzata, su un cadente pulmino, verso il concorso di bellezza per bambine più famoso della California, Little Miss Sunshine, per cui Olive è stata selezionata. Basta la descrizione dei familiari per immaginare le sorprese di questo viaggio, tuttavia ogni singolo personaggio riuscirà a riposizionare i rapporti familiari grazie alla pace raggiunta con se stesso. Una sceneggiatura bellissima con battute memorabili, per il film che ha vinto due Premi Oscar, come esordio alla regia di DAYTON e Faris e che indaga la profondità dell'essere umano attraverso le sue contraddizioni.


INTO THE WILD DI SEAN PENN (2007)


Liberamente tratto dal libro di Jon Krakauer Nelle terre estreme, il film mette in scena la vera storia di Christopher McCandless, un giovane benestante che rinuncia a tutte le sue ricchezze per immergersi all'interno della natura selvaggia. Il percorso descrive due anni di fuga dalla realtà, segnati da alcune tappe fondamentali, un viaggio unico alla scoperta di sé ma anche alla ricerca di una libertà, sfumata dai contrasti familiari e dal rifiuto di una società consumistica in cui si è obbligati ad essere parte di un meccanismo di produzione costante e incessante. Il film è raccontato attraverso la voce del personaggio di sua sorella e arricchito dalle citazioni letterarie e personali del diario di Christopher. Il ragazzo si addentra nelle zone più pericolose della natura Americana, con uno zaino e niente più. La storia ci offre la lotta costante tra uomo e natura, ma in uno stadio in cui l'uomo non vuole dominare. Durante il viaggio, Christopher incontra alcune figure che sembrano voler colmare la mancanza delle figure parentali, ma alla fine del percorso il ragazzo abbatte le necessità per scoprire ed abbracciare la propria identità sociale. Libera e anticonformista.

A SPASSO NEL BOSCO DI KEN KWAPIS (2015)


Il film racconta la vera storia di Bill Bryson, anziano giornalista e scrittore che, a un certo punto della sua vita, vuole organizzare una escursione sul Sentiero degli Appalachi, un percorso lungo oltre tremila chilometri. Sua moglie Catherine non è affatto d'accordo così a Bill deve cercare qualcuno a cui non spaventi l'esperienza estrema. L'unico che si offre è Stephen Katz, un caro amico che Bill non incontra da anni. I due avevano già fatto un altro viaggio in gioventù, in Europa quasi quarant'anni prima. I due decidono quindi di partire insieme. L'esperienza sarà assolutamente catartica, grazie al racconto che Bill fa a Stephen della sua vita in Inghilterra, dove ha vissuto per vent'anni prima di tornare in America.


AMERICAN HONEY DI ANDREA ARNOLD (2016)


Stella fugge dalla sua famiglia disastrata con un gruppo di giovani ribelli, alla ricerca del proprio posto nel mondo. Troverà l'amore con Jack, un ragazzo apparentemente sicuro di sé che le dà la spinta per realizzare il proprio sogno. Particolare è il motivo che spinge questi giovani: non è la classica ambizione del sogno americano, ma quella di sbarcare il lunario, del fine mese, di un modo per sopravvivere. Una generazione che non ha la speranza, se non quella di trovare un posto comodo dove poter riposare e fumare una canna.


GREEN BOOK DI PETER FARRELLY (2016)


Vincitore di tre premi Oscar, il film racconta la storia vera dell'amicizia tra l'italoamericano buttafuori Tony e il pianista afroamericano Mahershala, nell'America degli anni '60. In un contesto storico in cui tutto sembra totalmente impossibile, Tony deve trovare il modo di portare i soldi a casa dopo la chiusura temporanea del suo locale, e coglie l'occasione offerta da Donald, musicista in procinto di partire per un tour. Tony è razzista, cresciuto con la concezione che gli uomini di colore siano vere e proprie bestie. Un film meraviglioso che si fa beffe del politicamente corretto e proprio per questo è divertente, drammatico e, nel suo contrasto, poetico all'ennesima potenza.


NOMADLAND DI CHLOE ZHAO (2020)


Anche qui tre Oscar per la storia di Zhao, adattamento del libro Nomadland - Un racconto di inchiesta, di Jessica Bruder. Fern perde il lavoro e il marito, a causa di una malattia. Così decide di lasciare tutto, i lavoretti saltuari che sono gli unici che può avere per legge e il garage pieno degli effetti di Bo, per prendere il suo furgone e vivere da nomade. Questo non è un viaggio di ricerca, ma di sopravvivenza. Fern cerca di tenersi integra, di non smarginarsi e perdere la sua essenza. Un ritratto ambientale dell'America degli anni '80, in cui la persona - soprattutto la donna - si sgancia dalle cose che comunemente erano previste in una esistenza tipologica, per vivere alla giornata.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com