Trump impone dazi del 100% sui film stranieri: cosa succede ora a Hollywood?

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...

~ LA REDAZIONE DI RC

Donald Trump contro i film girati all’estero.

Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di applicare dazi del 100% su tutte le produzioni cinematografiche straniere, con l’obiettivo di riportare le riprese sul suolo americano e “salvare” l’industria di Hollywood. La misura, pubblicata su Truth, ha immediatamente generato reazioni contrastanti: gli Studios non festeggiano, la California minaccia cause legali e gli altri Paesi si preparano a rispondere.

Dazi cinematografici: cosa ha detto Trump?

“Vogliamo film realizzati in America, di nuovo!”. Così Donald Trump ha motivato l’annuncio di una nuova politica commerciale aggressiva che riguarda stavolta il settore dell’intrattenimento. Il piano prevede una tariffa doganale del 100% su tutti i film importati, ovvero quelli non prodotti integralmente negli Stati Uniti.

Il motivo? Secondo il presidente, l’industria cinematografica americana è in crisi, sotto attacco da parte di governi esteri che attraggono registi e Studios grazie a incentivi fiscali e manodopera a basso costo. La soluzione proposta è di tipo protezionista: bloccare economicamente le produzioni realizzate all’estero.

Hollywood gira sempre più film fuori dagli USA: ecco perché

Produzioni come Avengers: Doomsday, Dune: Messiah e Mission: Impossible – The Final Reckoning vengono girate in Paesi come il Regno Unito, l’Ungheria, il Canada e la Nuova Zelanda. La ragione non è ideologica: è economica. Questi Paesi offrono crediti d’imposta, infrastrutture moderne e costi inferiori, attraendo le grandi case di produzione statunitensi. Inoltre, molte coproduzioni internazionali includono partnership tra Studios americani e società straniere. I dazi minacciati da Trump colpirebbero proprio questi progetti, rendendoli meno sostenibili e spingendo le major a rivedere i piani.

Quali saranno le conseguenze per l’industria del cinema americano?

Secondo i dati della Motion Picture Association, nel 2024 le esportazioni cinematografiche USA hanno generato 22,6 miliardi di dollari. Applicare dazi su prodotti culturali rischia di danneggiare gravemente le esportazioni, innescando reazioni da parte di altri Stati.

La Cina, ad esempio, ha già annunciato che limiterà ulteriormente l’ingresso dei film americani nel proprio mercato, uno dei più redditizi al mondo. Una guerra commerciale nel settore culturale potrebbe comportare:

1) Riduzione degli incassi internazionali per le major USA;
2) Aumento dei costi di produzione;
3) Aumento dei prezzi dei biglietti al cinema e degli abbonamenti streaming;
4) Rischio di isolamento dell’industria hollywoodiana.

La battaglia legale parte dalla California

La California, sede storica della produzione cinematografica americana, non intende accettare passivamente l’iniziativa. Il governatore Gavin Newsom, che ha recentemente raddoppiato gli incentivi fiscali locali per il cinema, ha dichiarato che Trump non ha autorità legale per imporre dazi simili secondo l’International Economic Emergency Powers Act. Intanto, tra gli addetti ai lavori, cresce la preoccupazione: nessuna chiarezza sulle co-produzioni, incertezza sulle produzioni in corso e timore per le ripercussioni globali.

Cosa vuole davvero proteggere Trump: l’economia o la narrativa americana?

Dietro l’operazione commerciale c’è anche una dimensione ideologica e culturale. Trump considera il cinema americano come strumento di propaganda e parte della sicurezza nazionale. È una visione che ripropone un cinema "patriottico", interamente controllato sul piano produttivo e narrativo. Tuttavia, il cinema contemporaneo è per natura ibrido e transnazionale. Imbrigliare questa complessità con dazi e barriere rischia di portare più danni che benefici.

Un dazio può davvero salvare Hollywood?

L’obiettivo dichiarato da Trump è rilanciare la produzione interna. Ma la via dei dazi sui film stranieri è forse la meno efficace. Il cinema ha bisogno di politiche che incentivino davvero le produzioni locali: sgravi fiscali, formazione, infrastrutture, tutela del lavoro.

Isolare Hollywood in nome di una visione nostalgica rischia di affossarla. In un’epoca in cui lo streaming domina, le storie viaggiano senza passaporto. E la creatività non si protegge con una tassa.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com