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Questa sera piove, mi metto un paio di scarpe e un impermeabile e mi preparo per accompagnare mio padre, anche lui in impermeabile, nero. Non ricordo abbia mai indossato cose di altri colori, ma forse sbaglio. Ad ogni modo, montiamo in auto (rigorosamente anche io davanti), e facciamo un piccolo pezzo di strada che a me sembra un viaggio intenso e indefinito.
In realtà usciamo solo dal quartiere, facciamo un paio di curve, e imbocchiamo una nota via di Roma, per accostare in un angolo e trovare parcheggio con la nostra Ford. Mio padre ha già per le mani un foglio, un depliant, mentre io non faccio altro che fissare davanti a me i colori gialli e blu delle insegne e dell'interno di un negozio. Un'immensa scritta capeggia in mezzo alla via, a illuminare la strada, ad animare la serata: "BLOCKBUSTER". Dall'interno della macchina fisso con sguardo famelico l'ingresso, ma è tardi, e non voglio entrare da solo, mio padre si preoccuperebbe. Anche se pioviccica e fa freddo, aspetto pazientamente con lui in macchina, guardando di fianco a me la scritta gigantesca, e, soprattutto l'interno del locale.
Finalmente ci siamo, apriamo la portiera della macchina, facciamo qualche metro ed entriamo. La sensazione che trovo all'interno del locale è come sempre profondamente dissonante. Non ho mai visto niente del genere, penso ogni volta. Che figata, penso ogni volta. Amo leggere e vedere anche le copertine dei libri. La differenza è che nelle copertine dei libri non vedi le immagini, non c'è un richiamo, è il caso di dirlo, all'azione. Qui si. Non ho visto tantissimi film, in realtà non capisco di averne visti già parecchi per non avere neanche dieci anni, e di essermi affezionato anche alle pellicole di qualità, o almeno averne viste un certo numero: l'Odissea nella sua versione estesa di tre videocassette, addirittura i film di Hitchcock, il far West di John Ford, per non parlare di film che ho voluto vedere un sacco di volte, come tutti quelli di Indiana Jones, per i quali abbiamo la collezione di videocassette; lo speciale film/cartone del Signore degli Anelli...
Di cose ne ho viste, ma non so come funzionano le videocassette, e a casa non ho mai avuto tra le mani un catalogo cartaceo. Mentre mio padre chiacchiera di film recenti, come Matrix, il Signore degli Anelli, che già si trovano a noleggio, mi faccio il mio solito giro per il negozio, badando bene a "guardare, ma non toccare", per paura di far cadere una preziosa videocassetta. Ho una curiosità tremenda di vederli tutti, tutte le sezioni: Azione, Thriller, Drammatico, Cartoni (che da grande scoprirò chiamarsi "Animazione")... tutto solleva la mia curiosità e il mio appetito, anche quell'area in cui non mi fanno mai andare, quella dove "non ci puoi andare fino a quando diventi grande". Quella con tre X grosse di fianco, e le pareti rosse che si intravedono dietro le tendine. Tutto quanto mi attira e mi incuriosisce, e non riesco a stare vicino a papà mentre fa le solite pratiche di noleggio del film, devo andare in giro. Finalmente, ne sceglie uno. O meglio, sceglie quello che aveva sempre pensato di prendere fin da quando era uscito il film al cinema. Lui e mamma hanno divorato il libro e visto il film, siamo andati al cinema almeno 3 volte per rivederlo e tra le mani (attento a non farlo cadere) tengo mentre torno a casa "Harry Potter e la Pietra Filosofale", che non vedo l'ora di vedere da casa. Crescendo ho legato molto l'immagine di Harry Potter con quella della pioggia, delle giornate autunnali, e di tante cose, ma con Harry Potter divago subito e non è questa la sede per parlarne.
Io ho dei ricordi abbastanza sfocati dietro a BLOCKBUSTER, vista la mia "giovane età", ma la nostalgia che questo nome si porta dietro mi avrà per sempre, con un nodo in gola e la consapevolezza di cosa può rappresentare la sparizione di un qualcosa che aveva quel sapore tipicamente "Anni '90". Prima che arrivasse Internet, prima che arrivassero i DVD, in un certo senso, prima che arrivasse un desiderio sfrenato di masticare immagini passando le sensazioni dal cuore alla gola.
Ma prima di affacciarmi ad altre macabre elugubrazioni, vi voglio dire due parole su questa catena che ha scosso l'industria dell'Home Video, a tutti coloro che volessero saperne di più.
Blockbuster è stata fondata nel 1985 da David Cook, che ha aperto il primo negozio a Dallas, Texas. L'idea era quella di creare un'esperienza completamente diversa da quella offerta dai piccoli videonoleggi locali dell'epoca. Cook ha implementato un sistema informatico per gestire l'inventario e le locazioni, una novità per il settore. I negozi Blockbuster offrivano ambienti ampi e ben illuminati, un'enorme varietà di titoli disponibili, e orari di apertura estesi, fattori che li rendevano molto più attraenti rispetto ai concorrenti. Dopo il successo iniziale, il modello di business di Blockbuster ha attirato l'attenzione di Wayne Huizenga, che ha acquisito la società nel 1987 e ha iniziato un'aggressiva strategia di espansione. Huizenga credeva fermamente nel potenziale di crescita di Blockbuster e ha lavorato per espandere la rete di negozi a livello internazionale.
Blockbuster ha introdotto diverse innovazioni volte a migliorare l'esperienza del cliente, tra cui la "Garanzia di Disponibilità" per i nuovi rilasci, assicurando che i clienti trovassero sempre una copia disponibile dei film più recenti. Questo ha aumentato la fidelizzazione dei clienti e ha reso la catena la prima scelta per il noleggio di film. Negli anni '90, Blockbuster ha continuato a espandersi a livello globale, aprendo negozi in oltre 15 paesi, tra cui il Regno Unito, l'Australia, il Giappone e paesi dell'America Latina. Questa crescita internazionale ha contribuito a cementificare il marchio Blockbuster come leader mondiale nel settore del noleggio di video. L'espansione di Blockbuster negli anni '90 ha avuto un impatto significativo sulla cultura popolare. Il brand è diventato sinonimo di noleggio video, tanto che "andare a Blockbuster" è diventato un'attività sociale comune per molte famiglie e giovani durante il fine settimana.
CULTURA POPOLARE
Negli anni '90, Blockbuster aveva raggiunto l'apice del suo successo, diventando la più grande catena di videonoleggio al mondo. A quel tempo, possedeva oltre 9.000 negozi. La vasta rete di negozi, combinata con un'inventiva campagna pubblicitaria e un marchio forte, ha solidificato la sua posizione come leader di mercato nel noleggio di video e videogiochi. Blockbuster aveva creato un fenomeno culturale noto come la "Blockbuster Night". Questo concetto si riferiva all'abitudine di molte famiglie e gruppi di amici di recarsi nei negozi Blockbuster il venerdì o il sabato sera per scegliere film da guardare durante il fine settimana.
Blockbuster era noto per le sue innovative strategie di marketing, incluse promozioni come la "Garanzia di Disponibilità" menzionata in precedenza, e collaborazioni con studi cinematografici per lanci esclusivi o anticipati di film. Tali strategie incrementavano le vendite rafforzando allo stesso tempo il legame emotivo dei consumatori con il marchio. La catena aveva anche tentato di espandere il proprio impatto culturale con la creazione dei "Blockbuster Entertainment Awards", un evento annuale che celebrava i film e la musica più popolari, basandosi sui dati di noleggio dei negozi Blockbuster.
Nella tarda metà degli anni '90 e nei primi anni 2000, con l'ascesa di Internet, iniziarono a emergere nuove modalità di distribuzione dei media. Servizi come Netflix, fondato nel 1997, iniziarono a offrire noleggio di DVD via posta, promuovendo di fatto una novità. Blockbuster fu lento nel riconoscere questa minaccia, in parte perché il suo modello di business basato sui negozi fisici era ancora molto redditizio. Quando Blockbuster si accorse della sfida rappresentata da Netflix e altri servizi emergenti, era già in ritardo. Nonostante tentativi tardivi di lanciare un proprio servizio di noleggio online, Blockbuster Online, la risposta non fu né tempestiva né sufficientemente aggressiva. La loro piattaforma online era meno intuitiva e offriva un catalogo meno ampio rispetto ai concorrenti già ben stabiliti come Netflix.
L'esplosione dello streaming video su Internet ha cambiato definitivamente le regole del gioco. Servizi come Netflix passarono dal noleggio di DVD alla distribuzione di contenuti in streaming, eliminando la necessità di andare fisicamente in un negozio o aspettare l'arrivo di un DVD. Questa convenienza e l'immediata disponibilità di una vasta gamma di titoli hanno attratto rapidamente una larga base di consumatori. Blockbuster, invece, ha faticato a offrire un servizio di streaming comparabile, legato com'era al modello dei negozi fisici. Nel 2000, Blockbuster ebbe l'opportunità di acquistare Netflix per 50 milioni di dollari, ma decise di non procedere, una decisione che si rivelerà in seguito disastrosa.
All'inizio degli anni 2000, Blockbuster era ancora un gigante dell'industria dei noleggi video, ma le prime avvisaglie del suo declino erano già visibili. Il modello di business basato sui negozi fisici divenne progressivamente obsoleto man mano che i consumatori iniziavano a preferire le opzioni più convenienti offerte dal noleggio online e, successivamente, dallo streaming digitale. La rete globale di negozi, una volta considerata un'immensa forza, divenne un pesante fardello finanziario. Blockbuster fece diversi tentativi di ristrutturazione, inclusi il lancio di un servizio di noleggio via mail, una piattaforma di streaming e macchine di noleggio automatico simili a quelle di Redbox. Ma questi tentativi arrivarono troppo tardi e non furono mai implementati con la stessa efficacia o la stessa portata dei suoi concorrenti. Inoltre, la società era gravata da un debito significativo, dovuto in parte agli elevati costi di mantenimento dei suoi negozi fisici.
Nel settembre 2010, Blockbuster dichiarò bancarotta sotto il Chapter 11 negli Stati Uniti. Questo fu un tentativo di ristrutturare il debito e di modernizzare l'azienda, ma le sfide erano troppo grandi e il mercato era cambiato troppo rapidamente. Anche se alcuni tentativi di risanamento furono fatti, come la chiusura di numerosi negozi e la riduzione delle spese operative, la perdita di quota di mercato a favore dei servizi di streaming come Netflix era ormai troppo evidente. Dopo la bancarotta, parti dell'azienda furono acquistate da Dish Network nel 2011. Nel 2013, Dish annunciò la chiusura dei rimanenti negozi Blockbuster e la fine del servizio di DVD via mail.
Mi dispiace di avervi accompagnato in questa drammatica storia di declino e tempi che corrono e che mangiano qualunque cosa di romantico. La domanda sorge spontanea... ma ora?
Recentemente, affacciandomi nei meandri del fantomatico Internet, o meglio, di Instagram, sono capitato su una pagina che ha attratto la mia attenzione e destato la mia curiosità. Questa pagina racconta la vita e le sfide di quello che è a tutti gli effetti l'ultimo Blockbuster rimasto, noto in tutto il mondo con il nome di "The Official Last Blockbuster". Si trova a Bend, Oregon, negli Stati Uniti. Siamo di fronte a un monumento all'intrattenimento, a un cinema da casa che non c'è più. Il Blockbuster di Bend ha guadagnato una certa notorietà e si è trasformato in una sorta di attrazione turistica. Ha mantenuto tutte le classiche caratteristiche di un blockbuster classico, vivendo tutt'ora di sogni e ricordi. Il negozio ha saputo adattarsi vendendo gadget a tema e sfruttando l'unicità della sua posizione attraverso merchandising e collaborazioni. Nel 2020, il Blockbuster di Bend è stato temporaneamente trasformato in un Airbnb, permettendo agli ospiti di vivere un'esperienza unica, immersi nell'atmosfera degli anni '90. Questo evento ha riscosso molto interesse, contribuendo a mantenere alta l'attenzione sul negozio, tanto da farne anche un documentario, dal nome: "The Last Blockbuster".
Sono rimasto profondamente scosso da questa visione, lo ammetto. Per diverse ragioni, perché non me lo aspettavo. Sintetizzerei queste sensazioni con la parola: "Resistenza". Una parola anche molto artistica, un concetto al quale è legata anche la persona che mi ha mandato per la prima volta questo account Instagram, il regista cinematografico Alfonso Bergamo, al quale rubo con piacere una sua frase: l'arte è resistenza nei confronti della finitezza del tempo.
Ed è così che si diventa immortali, no? Lottando, battendosi contro l'uragano del futuro in arrivo, contro un sistema che sta inevitabilmente cambiando e continuerà a cambiare. Quello che sta succedendo a Bend è un piccolo grande miracolo, un atto di enorme resistenza che mi fa innamorare per il suo intrinseco romanticismo. Mi fa venire voglia di puntellare Roma con cartelli e manifesti che indichino una sola cosa: si può. Si può resistere, si può lottare, ci si può non arrendere, si può adattare un negozio a Airbnb, si può diventare un museo a cielo aperto di quei ricordi che non abbiamo avuto, si può diventare un piccolo simbolo, che comunica al mondo ogni singolo giorno la propria battaglia contro le rughe delle sabbie del tempo. Io non so voi, ma quando vedo queste battaglie non posso non assecondarle, e dare, come possibile il mio contributo. Il nostro contributo.
Abitanti di "The Last Blockbuster", mi rivolgo direttamente a voi. Qui in Italia abbiamo una community di Attori e Attrici, abbiamo un blog, abbiamo modo di dare una voce, nel nostro piccolo. Possiamo mandare un messaggio anche noi. Review dei film che avete a noleggio, collaborazioni internazionali con il vostro Blog, anche solo condividere episodi della vostra storia attraverso di noi. Noi ci siamo, e vorremmo poter lottare con voi. Anche per noi la parola d'ordine è: Resitere. Permetteteci di farlo insieme.
Lascio ai lettori il Manifesto di "The Last Blockbuster", che abbiamo tradotto in italiano.
Nel 2010, Blockbuster Corporate ha dichiarato fallimento. La catena di videonoleggi, un tempo gigante del settore, era precipitata dai 9094 negozi del 2004 a soli 1700 punti vendita aziendali in difficoltà. Entro aprile 2011, venivano messi all'asta e la Dish Network, un fornitore di TV satellitare, ha vinto l'asta con un'offerta di 320 milioni di dollari. Lentamente, i nuovi operatori iniziarono a chiudere i negozi di proprietà aziendale e nel gennaio 2014 chiuse l'ultima sede corporativa di Blockbuster. Questo ha lasciato solo alcune sedi in franchising nel mondo e alla fine di marzo 2019 rimase solo un negozio, il nostro a Bend, Oregon. Ken & Debbie Tisher, insieme ai loro due adolescenti (Marc e Rory), si trasferirono a Bend nel settembre del 1990. Il dicembre successivo, aprirono il primo negozio di Pacific Video nella parte sud di Bend. Due anni dopo, aprirono il secondo dei tre punti vendita del Central Oregon, qui al 211 NE Revere. Come piccoli imprenditori, i Tisher riconobbero di avere l'opportunità di portare l'esperienza cinematografica nelle case delle nostre famiglie. Offrendo i titoli di film più nuovi e i nostri classici preferiti in VHS, sono stati in grado di offrire alla comunità di Bend un'alternativa economica al cinema. Dopo aver gestito con successo i loro negozi di video di proprietà locale per 10 anni, i Tisher, insieme ai loro soci, i genitori di Debbie, Larry e Berniece Doan, decisero di diventare una franchigia Blockbuster nel giugno del 2000. Questo fu l'inizio della nostra storia Blockbuster: come una piccola impresa, attraverso la determinazione ostinata e un pizzico di pura fortuna, è stata in grado di operare nel caos di un mondo di video domestici in continua evoluzione.
Tutti i proventi delle nostre vendite di prodotti vanno direttamente a sostegno del nostro negozio e ci aiutano a rimanere aperti. La maggior parte dei nostri prodotti è anche prodotta proprio qui a Bend. Vi ringraziamo per il vostro sostegno!
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