Valentina Cocca

La regola delle “3 P”: Parole, Psiche, pAmore.

Il mio nome è Valentina, sono nata il 9 Agosto del ’98 in provincia di Brescia.

Faccio parte del mondo artistico sin da quando ho 5 anni, età in cui iniziai a studiare danza. La danza fu il luogo delle prime amicizie, delle prime emozioni, delle prime esibizioni sul palco. È stata la mia compagna di vita per ben 15 anni, fino all’arrivo del covid, con lei ho imparato tantissimo, ricordo che le scrissi anche una lettera. Feci diverse esperienze, arrivai persino a superare un’audizione per poter frequentare uno stage estivo a Nizza tramite il quale poi io ed il mio gruppo imparavamo delle coreografie da poter portare in giro per l’Italia durante il corso dell’anno. Inizia studiando danza classica, ma i miei amori furono altri: danza hip-hop, contemporanea e soprattutto jazz. All’età di 7 anni iniziai anche a fare scout e a 14 iniziai a frequentare un corso teatrale con il regista William Medini, presso la scuola che frequentavo. I 14 sono anche gli anni dell’adolescenza e fu allora che, parallelamente a tutti questi percorsi, iniziai a scrivere testi sotto forma di flussi di coscienza. Da allora, l’arte fece parte più che mai della mia formazione. Una volta diplomata in Relazioni Internazionali per il Marketing, tramite il fondamentale appoggio della mia famiglia, decisi di iscrivermi alla facoltà di laurea STArS, tramite cui presi parte anche ad un percorso Erasmus in Portogallo a Febbraio 2020 e a Febbraio 2021 mi laureai. Parallelamente a tutto ciò feci diversi lavori. A settembre 2022 ho avuto la fortuna e l’opportunità di portare su Rai due un monologo scritto da me stessa relativo alla violenza sulle donne, tramite il programma Performer Italian Cup. Tutte queste esperienze sono state essenziali per la mia formazione in quanto persona. Credo che il fine ultimo di qualsiasi vita umana sia quello di essere felici e sereni e credo sia necessario viversi a pieno per poter comprendere cosa possa scaturire questi sentimenti e cosa no. Tutto ciò è possibile solo grazie ad una costante e profonda ricerca di sé stessi. È da questi pensieri che si sviluppa il mio giovane amore per la psicologia, materia che non solo mi torna utile nel mio attuale (e saltuario) lavoro di insegnante di sostegno, ma che è altresì necessaria per esplorare e comprendere meglio i personaggi da interpretare.

Altra materia che mi affascina sono le parole. Per questo motivo nel tempo libero scrivo poesie (prettamente d’amore... amo l’amore) e a febbraio 2024 mi laureerò in “Linguistica Moderna” con la tesi dal titolo: “la scelta di una didattica creativa ai fini dell’apprendimento”.

Cosa intendo fare per RC?

Come avrete capito, ho un talento innato nel sostegno. Amo parlare, ma amo anche ascoltare e confrontarmi. Quello che posso fare per contribuire alla crescita di questa comunità è ascoltare e organizzare. In poche parole, trovare soluzioni a seconda delle necessità. Sono uno scrigno di idee, mi reputo una persona creativa, anche se a volte sfocio nel fantasioso...

Non ho paura delle responsabilità, lavoro bene in gruppo, ma amo anche la mia autonomia.