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Rubrica a cura di...
~ FEDERICA CARBONE
Vi siete mai chiesti perché a volte una Colonna Sonora ci colpisca nel profondo esattamente come una scena memorabile di un film? Il motivo è da ricercare nel concetto di Arte, ovvero l'espressione dell'interiorità e dell'animo umano, capace di suscitare e trasmettere emozioni. La Musica e la Recitazione sono due aspetti fondamentali nel linguaggio audio-visivo proprio perché in grado di dar vita a un messaggio forte con emozioni vere. E chi meglio del duo Spielberg-Williams può creare un capolavoro cinematografico ricco di storia e melodia struggente che rimane impresso nella Memoria?
Andiamo ad analizzare gli aspetti più interessanti di uno dei temi musicali più celebri della storia del cinema.
Uno dei fattori che ha contribuito al successo di Schindler’s List - capolavoro cinematografico del 1993 sul tema dell'Olocausto, con protagonista Liam Neeson nel ruolo di Oskar Schindler e vincitore di ben 7 Premi Oscar - è quello della colonna sonora composta da John Williams, considerata da molti l’opera migliore della sua lunga carriera. La melodia, durante tutto il film, è delicata, commovente e profonda, capace di rispecchiare la notevole capacità di Spielberg di saper conferire una dimensione umana all’inumano. Per comporre la musica del film, Williams ha collaborato con il violinista israeliano Itzhak Perlman, i cui assoli scivolano con delicatezza attraverso l’orchestra, rievocando il dolore e il tormento vissuto dagli ebrei durante le persecuzioni.
Per rendere il tema musicale così intenso e carico di pathos il compositore statunitense ha scelto il timbro del violino, in quanto strumento di notevole capacità drammatica ed interpretativa, anche per la sua somiglianza con la voce umana.
La melodia del Tema appare per la prima volta all’inizio del film nel momento in cui le persone ebree sono costrette a lasciare le proprie dimore e a trasferirsi nel ghetto di Cracovia: questo aspetto denota la profonda desolazione dei personaggi sullo schermo di fronte alle brutali iniziative dei nazisti. Ma lo stesso tema viene ripreso, con una sensazione completamente diversa, nella scena in cui, dopo essere stati salvati dalla lista, i lavoratori sono divisi in due treni, uno per le donne e l’altro per gli uomini; per un infelice destino, il treno che trasporta le donne si ferma all’interno del campo di concentramento di Auschwitz invece di raggiungere la fabbrica di Schindler. Ma quest’ultimo si adira e riesce fortunatamente a salvare le povere donne “acquistate” dai nazisti, che infine varcano i cancelli della fabbrica accompagnate dal Tema musicale: conforto, consolazione e sollievo vengono espressi dalla sublime musica di Williams. Nasce allora un conflitto: la stessa melodia viene adoperata per definire delle situazioni notevolmente diverse di intensa tristezza oppure di profonda consolazione.
Oltretutto il tema della lista di Schindler e di tutte le persone ebree salvate è in realtà la speranza: un accordo ancora indefinito che potrebbe diventare di modo maggiore oppure minore solo con l’aggiunta di un terzo suono; una speranza che potrebbe concretizzarsi in una gioia ma che corre il rischio di trasformarsi in una delusione e in una sofferenza. Questa è in realtà la lista di Schindler: una viva fede affinché un pericolo di morte si possa mutare in sicurezza di vita.
"Con un genio come John Williams a cura della colonna sonora non poteva che uscire un capolavoro" potreste pensare. Ma in realtà la curiosità più sorprendente di questo articolo sta proprio nell'iniziale riluttanza del compositore. Ebbene sì: quando Steven Spielberg ha mostrato la prima a John Williams, il compositore era così commosso che dovette fare una passeggiata per alcuni minuti per riprendersi. Al suo ritorno, Williams disse a Spielberg che il film avrebbe meritato un compositore migliore e, a quel punto, il regista rispose: <<Lo so, ma sono tutti morti>>.
Questo dimostra come Spielberg abbia visto in Williams l'unico compositore in grado di... "dar corda alle sue corde" e trasformare in note musicali la sua struggente linea di pensiero sul tema dell'Olocausto.
"Da grandi poteri derivano grandi responsabilità": così un grande regista - col suo occhio... e orecchio - ha (ri)dato vita a un grande pezzo di storia... impresso nella nostra Memoria.
Grazie per avermi letto, grazie per aver acoltato,
Federica
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