Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Ieri sera, presso San Cosimato (Ora possiamo tranquillamente definirla per quello che è: una sala cinematografica all’aperto) si è svolta la prima serata della decima edizione di Cinema In Piazza. Il programma è ricco, e ne abbiamo già parlato in maniera abbondante. La cosa che mi lascia sempre commosso è vedere queste persone sedute a terra, a cercare di trovare un posto nella folla; persone che mangiano un supplì più grande della loro testa; bambini che giocano a pallone fino all’ultimo momento utile, fino a quando non mancano pochi minuti, e la marea di persone che si allarga a macchia d’olio. Tra persone sedute a terra, persone sedute sugli scalini, bambini, curiosi affacciati, saremo più di 600, almeno penso. Sono arrivato per le 20, rischiando già di non trovare posto, e sono rimasto quasi in contemplazione per la restante ora e mezza, prima dell’inizio. Poi, tutto a un tratto è salito Valerio Carocci sul palco, a fare gi onori di casa, ed inaugurare questa lunga manifestazione, dando il benvenuto “Alla decima edizione di Cinema in Piazza, applausi!“ Non c’è n’è bisogno perché fioccano applausi e fiocca calore. Lascio la parola a lui.
2 anni fa nasceva una storia, di un gruppo di ragazzi nati dalla periferia, che voleva restituire alla città un’isola, un’isola che non c’era, uno spazio dove incontrarsi, stare insieme, uno spazio di confronto plurale, libero, antisessista, antirazzista. Uno spazio dove potersi confrontare. Quello spazio è diventato il cinema america, è diventato gli schermi pirata, san Cosimato, il porto di Ostia, monte Ciocci, la Cervelletta, cinema Troisi. E siamo veramente felici di essere qui, insieme a tutti voi, nonostante tutto, nonostante tutti. Grazie al pubblico. Prima di dare il benvenuto agli ospiti della serata ci tenevamo a ringraziare chi ha reso possibile questa edizione. Lo scorso anno ne abbiamo combinati di tutti i colori, ma siamo veramente felici perché la manifestazione vuole essere riconosciuta per quello che è: un’istituzione culturale, che nel paese offre un’offerta culturale a tutti. E questo andava fatto con le Istituzioni, solo con una progettualità a lungo termine si possono invitare le personalità da tutto il mondo, fare una manifestazione di un mese e mezzo ogni anno. E questo è stato possibile grazie a un contributo determinante che non posso che ricocere a Roma Capitale e al sindaco Gualtieri. Altro sostegno fondamentale viene dal parlamento Europeo che ha patrocinato la manifestazione; è qui presente il direttore del dipartimento politiche giovanili della presidenza del Consiglio dei Ministri Michele Scioscioli. E’ presente in piazza anche per la fondazione Charlemagne Stefania Mancini; per la Camera di Commercio di roma Lorenzo Tagliavanti; per Roma Natura, il presidente Commissario Visconti; e ringraziamo Emanuela Vitrai, dell’otto per mille per la chiesa valdese; Unidata, che fa avere il wi-fi gratis nelle piazze e al cinema troisi; un grande applauso per BNL BNP Paribas, da 10 anni sponsor della Manifestazione, Poste Italiane; un grande applauso al presidente della SIAE Salvatore Anastasi.
Non mi dilungo ulteriormente, so che ci sono in pizza: Gianluigi Papa del Bigstar di Trastevere! Alessandra, Fabio e Franco Ricambio di Fata Morgana; Cantina Ripagrande; Cambio Aromaticus; Le Levain, dal primo anno sponsor della manifestazione.
Dovrei aver concluso. Ah, Patrocinato dalla Regione Lazio, dal Ministero del Turismo ma non dal Ministero della Cultura, un applauso, grazie. Allora… Partner della manifestazione i cugini di Scomodo, grazie! Confronti, We Road, Super Aurora; Giulio Vita, direttore della Guarimba; Patrizia Palladino, 40 anni di Radio Rock; Roma Today; l'istituto francese, giapponese, l’ambasciata del Brasile a Roma. Nel frattempo abbiamo anche inaugurato una retrospettiva per il maestro di Giorgio Armani.
Al via la decima edizione fino al 14 luglio!
Sono felicissimo di dare il benvenuto a Damiano e Fabio d’Innocenzo! E un grande applauso e benvenuto a Ghali!
A volte parlano più i fatti, i film e gli ospiti. Siamo onoratissimi di avere qui Ghali e che Ghali abbia scelto il Sapore della Ciliegia di Abbas Kiarostami. Grazie a tutti.
I Fratelli d’Innocenzo inaugurano il breve intervento e ringraziano prima di tutto il cinema troisi e cinema America per questa manifestazione; e Ghali stesso per aver portato qui un bellissimo film di un regista molto importante, che dovete studiare perché “studiando il cinema si capisce la vita, e questo è fondamentale”.
GHALI: Grazie per avermi invitato. Dovete sapere che vicino a me ho due amici registi, romani. Fino a qualche anno fa venivano qui come voi in piazza a guardare film, era una cosa incredibile. Non so quanti qui abbiano il sogno del cinema e della regia qui in mezzo, grazie per avermi invitato, è fantastico non me lo aspettavo.
Il film di Kiarostami tocca delle tematiche delicate anche per Ghali, che si lascia andare dalla conversazione con i fratelli d’innocenzo a questa dichiarazione:
GHALI: E’ un film del ‘97, iraniano, che tratta di un argomento molto delicato, che è quello del suicidio. non voglio spoilerare troppo, ma è un argomento delicato in un paese in cui non se ne può parlare, perché è illegale parlare del suicidio. In tutti i modi, e anche nell’arte… Per chi mi conosce sa che sono molto sensibile a questa tematica della censura. Quindi… è un film che tratta di questo in un paese in cui la censura nega tanto agli artisti. E volevo anche approfittarne per omaggiare Toomaj, un artista condannato a morte, purtroppo. Lui racconta la società, racconta la sua musica… Ci tenevo a portare questo film che è… pieno di effetti speciali. Glie effetti speciali di questo film sono la poesia e i dialoghi.
I fratelli di innocenzo concludono l’intervento raccontando e andando nel dettaglio sull’importanza di questo film, di questo incontro. E dell’importanza di creare situazioni, incontri proprio come il Cinema in piazza, e di riappropriarsi del desiderio di guardare le persone negli occhi.
VALERIO torna sul palco e ringrazia tutti i ragazzi del Cinema in Piazza. Si parte!
IL SAPORE DELLA CILIEGIA
Il Sapore della Ciliegia" segue il viaggio di Mr. Badii, un uomo iraniano di mezza età, attraverso le periferie di Teheran. Il film si apre con Badii che guida la sua Range Rover lungo le colline aride fuori dalla città. E' alla ricerca di qualcuno che lo aiuti a compiere un compito molto specifico e delicato: desidera che qualcuno seppellisca il suo corpo dopo che si sarà suicidato quella sera stessa.
Durante il suo viaggio, Badii incontra diverse persone. Il primo è un giovane soldato curdo, che accetta un passaggio con lui ma si allarma e scappa quando scopre le intenzioni di Badii. Successivamente, Badii incontra un seminarista afghano, un uomo religioso che, invece di accettare l'offerta, cerca di convincere Badii a desistere dal suo progetto, sottolineando il peccato che il suicidio rappresenta nell'Islam.
Il terzo e più significativo incontro di Badii è con un tassidermista anziano, che lavora in un museo di storia naturale. Anche se inizialmente riluttante, l'uomo ascolta la storia di Badii e gli racconta di una volta in cui anche lui aveva pensato al suicidio. Rivela che fu salvato da questo pensiero oscuro dal gusto dolce delle ciliegie, che gli fece apprezzare la vita in un momento di disperazione. Il tassidermista accetta infine di aiutare Badii, ma solo dopo averlo esortato a ripensarci, suggerendo che anche piccole gioie come il sapore delle ciliegie possono dare alla vita un valore sufficiente per andare avanti.
"Il Sapore della Ciliegia" di Abbas Kiarostami si addentra in varie tematiche profonde e universali, utilizzando la storia del protagonista, Mr. Badii, come veicolo per esplorare questioni esistenziali e filosofiche. Ecco alcune delle principali tematiche affrontate nel film:
La ricerca del significato nella vita: Il viaggio di Badii è una metafora del percorso umano alla ricerca di significato e scopo. Il suo desiderio di terminare la propria vita solleva interrogativi sul valore e sul senso dell'esistenza umana. Il film esplora come diversi individui trovano o perdono il senso della loro esistenza attraverso le loro credenze, esperienze e interazioni.
Solitudine e alienazione: La solitudine di Badii è palpabile in tutto il film. Anche circondato da persone nelle strade trafficate di Teheran, egli rimane isolato nel suo dolore e nella sua disperazione. Kiarostami utilizza il paesaggio arido e le lunghe riprese in auto per sottolineare la distanza emotiva tra Badii e il mondo esterno.
La morte e il suicidio: Il film affronta apertamente il tema del suicidio, una questione spesso tabù in molte culture. Attraverso i dialoghi tra Badii e gli altri personaggi, il film esplora diverse prospettive morali, religiose e filosofiche riguardo alla scelta di porre fine alla propria vita.
La religione e la moralità: Diverse visioni religiose e morali vengono esplorate attraverso le reazioni dei personaggi alla proposta di Badii. Il seminarista, ad esempio, rappresenta una visione morale e religiosa che condanna il suicidio, offrendo una prospettiva basata sulla fede e sull'obbligo di perseverare nonostante le sfide della vita.
La bellezza nelle piccole cose: Il racconto del tassidermista su come il sapore delle ciliegie lo abbia dissuaso dal suicidio simboleggia la capacità della bellezza e delle piccole gioie di vita di fornire conforto e significato anche nei momenti di profonda crisi esistenziale. Questo punto enfatizza l'importanza di apprezzare i momenti fugaci e le semplici piacerie che la vita offre.
Rottura della quarta parete e riflessione sul cinema: Il finale del film rompe deliberatamente la quarta parete, spostando l'attenzione dal racconto narrativo alla sua costruzione come opera cinematografica. Questo approccio meta-cinematografico invita gli spettatori a riflettere sul ruolo del cinema nell'esplorazione e nella rappresentazione delle complessità della vita umana.
Abbas Kiarostami è stato uno dei registi più influenti del cinema iraniano e internazionale. Nato il 22 giugno 1940 a Teheran, Iran, la sua carriera si è distinta per l'approccio innovativo e contemplativo alla narrazione cinematografica, spesso mescolando elementi di finzione e realtà in modi che sfidano le convenzioni tradizionali del cinema.
Formazione e primi lavori
Kiarostami ha iniziato la sua carriera studiando Belle Arti all'Università di Teheran, con un particolare interesse per la pittura e la grafica. Ha lavorato come grafico e illustratore pubblicitario prima di entrare nel mondo del cinema. Nel 1969, aiutò a fondare il reparto cinematografico presso l'Istituto Kanun (Institute for the Intellectual Development of Children and Young Adults) in Iran, dove iniziò a realizzare film, principalmente cortometraggi educativi per bambini.
Il lavoro di Kiarostami è noto per il suo stile minimalista e la profonda umanità. Ha spesso impiegato tecniche di ripresa lunghe e meditative, utilizzando attori non professionisti e scenari naturali. Le sue narrazioni sono caratterizzate dalla semplicità superficiale che maschera temi complessi e profondi, come le questioni di vita, morte, verità e illusione.
Tra i suoi film più famosi: "Close-Up" (1990), che mescola documentario e finzione, racconta la storia vera di un uomo che si spaccia per il regista Mohsen Makhmalbaf, esplorando temi di identità e espressione personale;
"La vita va avanti" (1992) e "Attraverso gli ulivi" (1994), tra gli altri.
Kiarostami ha influenzato molti cineasti contemporanei. La sua capacità di trovare bellezza e significato nelle situazioni quotidiane e di usare il cinema come strumento di indagine filosofica ha lasciato un segno indelebile nel mondo del cinema. Il suo lavoro ha contribuito a portare il cinema iraniano all'attenzione mondiale.
Abbas Kiarostami è morto il 4 luglio 2016,
Nel film "Il Sapore della Ciliegia", Abbas Kiarostami impiega una serie di tecniche di ripresa che raccontano visivamente la storia e riflettono anche le tematiche filosofiche del film e lo stile distintivo del regista. Ecco alcune delle principali tecniche usate da Kiarostami in questo capolavoro:
Lunghe riprese in macchina: Gran parte del film è girato all'interno dell'auto di Mr. Badii, con la camera posizionata nel sedile del passeggero o dietro il sedile del conducente. Questa scelta crea un senso di intimità e confidenza con il personaggio, e rappresenta anche il suo isolamento e la sua solitudine. Le lunghe riprese permettono agli spettatori di immergersi nei pensieri e nelle emozioni del protagonista mentre guida attraverso i paesaggi aridi di Teheran.
Piani fissi e statici: Kiarostami fa uso di piani fissi per catturare i dialoghi tra Badii e i personaggi che incontra. Questo approccio minimalista focalizza l'attenzione sugli scambi verbali e sulle espressioni facciali, riducendo le distrazioni visive e aumentando l'impatto emotivo delle conversazioni.
Utilizzo del paesaggio naturale: Il paesaggio arido e spesso desolato che circonda Teheran gioca un ruolo significativo nel film. Kiarostami utilizza questi sfondi per riflettere lo stato d'animo del protagonista e per esplorare temi di desolazione e di ricerca di senso. I cambiamenti del paesaggio durante il viaggio di Badii simboleggiano anche il suo viaggio interiore.
Luce naturale: Il regista fa largo uso della luce naturale, che aggiunge un senso di realismo e autenticità al film. Questa scelta estetica aiuta a stabilire un tono più contemplativo e meditativo, che è centrale nel cinema di Kiarostami.
Il finale ambiguo: Verso il finale, Kiarostami rompe con la narrazione convenzionale introducendo una scena che mostra il set di ripresa del film, compreso lo stesso Kiarostami. Unpassaggio che sfida le convenzioni narrative e cinematografiche, stimolando lo spettatore a riflettere sul processo di creazione del cinema e sulla natura della realtà e della finzione.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.