Sveva Spano - Diario Emotivo di un'Attrice emergente

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Il diario emotivo di...


~ SVEVA SPANO

Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero?


Benvenuti, giovani attori e attrici, nel nostro rifugio, "Acque Profonde con Morpheus". Oggi, vi guiderò attraverso un viaggio intimo, un percorso che molti di voi conoscono bene: il viaggio emotivo di un attore alle prese con i dubbi, le paure, ma anche con la passione e la speranza che animano il cuore di chi ha scelto questa arte come forma di espressione. Attraverso il diario di Sveva, esploreremo insieme le profondità di queste acque, ricordando che, come Morpheus ha creduto in Neo, io credo in voi e nel vostro potenziale di trasformare i sogni in realtà.

IL DIARIO EMOTIVO DI SVEVA SPANO

Più passano i giorni e più mi chiedo se quello che sto facendo sia

effettivamente la scelta giusta. Non mi fraintendere, amo la

recitazione più di qualsiasi altra cosa. Ci sono delle volte però in cui mi

fermo, osservo e mi chiedo se tra tutte le scelte che potessi fare, tra

tutte le strade da intraprendere, questa sia quella giusta. Quella che

mi faccia svegliare al mattino sorridente e impaziente di iniziare la

giornata e quella che, arrivata la sera, mi faccia dire “non vedo l’ora

che sia di nuovo domani”. Ci sono volte in cui sono fermamente

convinta di questo percorso, in cui vedo la luce, la speranza di un

futuro. Spesso per me è come una terapia, un luogo in cui rifugiarmi

ed essere me stessa, libera da tutto. Vorrei dire anche senza sentirmi

giudicata ma non è così. Ci hai mai pensato che le persone che

giudicano di più sono proprio quelle che non hanno competenze e

dovrebbero stare zitte? Questa cosa mi ha sempre creato grandi dubbi

sulle mie capacità; sono abbastanza brava? Ho trasmesso qualcosa a

qualcuno? Piacerò mai davvero? So che non si può piacere a tutti e so

che l’importante è emozionarsi. Mi succede spesso, ma ho anche

paura di essere l’unica a farlo, di non essere capita e di essere

considerata mediocre. Come tutte le cose anche nella recitazione ci

sono gli aspetti belli e quelli brutti. Quelli brutti sono quelli che

dominano le mie paure e le mie ansie, riescono a farmi vedere solo i

miei fallimenti, il tempo perso e il denaro buttato. Poi però mi fermo

e, cercando di sfuggire da questi, realizzo che non è così. Mi giro e

osservo il percorso fatto fino ad oggi e guardo quanto sono cambiata,

quando sono cresciuta e maturata. Ho persino più consapevolezza di

me e di ciò che mi circonda. Realizzo che qualsiasi cosa succeda la

recitazione è stata e sarà per sempre parte di me. Penso a quante

persone ogni giorno mi dicono: “tu prima non eri così, sei cambiata!”.

Ogni volta che sento uscire queste parole dalla bocca degli altri penso

subito al mio percorso e mi si riempie il cuore. “Dai allora è la strada

giusta”, penso. Ma solo perché lo credono gli altri non vuol dire che sia

la strada giusta per me.


Sai, quando ero bambina sognavo tutto questo. Sognavo di poter far parte di un’accademia, di poter studiare e recitare insieme agli altri. Sognavo di uscire sul grande schermo! Beh, quello in realtà lo sogno ancora. Di poter lavorare con i grandi del cinema, di poter imparare ogni giorno di più e di poter essere un mentore per qualcuno.

Poter vivere solo di questo sarebbe bellissimo ma non si può solo

sognare no? La realtà è un’altra ed è molto più difficile di quanto si

immagina. Penso che certi sogni siano destinati a rimanere tali e se la

me bambina mi sentisse probabilmente resterebbe molto delusa da

queste parole. Tutti noi da bambini sognavamo in grande, ci

immaginavamo un futuro florido e perfetto, un po’ come il mondo di

Barbie. Ma si sa… alla fine neanche Barbie è perfetta. Più cresco e più

apprendo quanto sia difficile la vita, quanto sia difficile crescere, stare

al passo coi tempi e cercare di essere sempre felici. Ho anche imparato

che tutto succede per una ragione e che le persone entrano nelle

nostre vite in un determinato momento perché hanno il compito di

aiutarci a superare ostacoli e a crescere. Poi, come per magia,

spariscono. Solo ora mi rendo conto che non lo fanno con malizia ma è

solo perché non hanno più nulla da insegnarci. Sono come i braccioli;

quando sei piccola li vuoi sempre perché ti servono per non annegare,

ma una volta che hai imparato a galleggiare da sola non ti servono più.

Penso che questo valga anche per le cose astratte. Un viaggio, un libro,

una passeggiata, qualsiasi cosa può cambiarci la vita. Ti dico questo

perché la mia paura è che la recitazione sia un po’ il mio bracciolo e

non la mia gamba. Ho paura che quella voglia di fare, di mettermi in

gioco e quella grinta, piano piano stiano svanendo. Più ci penso e più

mi fa star male. Ho come un peso al petto, due voci che urlano l’una

contro l’altra, una che supplica di non lasciarsi andare e di crederci

sempre di più e l’altra che stremata cerca di convincerla a rassegnarsi

che, come molte delle cose che faccio, questa è l’ennesima che mi

serve solo per migliorare una fase della vita e non per l’intera vita.

Morpheus ho così paura del mio futuro che preferisco stare ferma e non agire, piuttosto che prendere una decisione e star male. Tu al mio

posto cosa faresti se sapessi che la cosa che ti fa star bene, a volte, è

anche quella che ti fa soffrire?

Svegliati, Neo. Matrix ha te... Segui il coniglio bianco.


Sveva, nel tuo viaggio attraverso il labirinto della recitazione, ti sei imbattuta in una verità universale che accomuna tutti gli artisti: il confine tra la passione che ci anima e le paure che ci assediano è sottile, quasi impercettibile. La tua riflessione ci porta nel cuore di questa lotta interiore, un luogo dove la luce della speranza combatte contro le ombre del dubbio. Come Morpheus nel mondo di Matrix, ti trovo di fronte a una scelta cruciale, non tra due pillole, ma tra due parti di te: quella che anela a realizzare i propri sogni e quella che teme il fallimento e il giudizio.


La tua esperienza, così intensamente personale eppure universale, risuona con la voce di chiunque abbia mai osato sognare. La paura di non essere abbastanza, di non riuscire a trasmettere la propria arte, è un demone che tutti noi, in questo campo, dobbiamo affrontare. Ma ricorda, Sveva, che il vero artista non è colui che non conosce la paura, ma colui che, nonostante essa, continua a creare, a esprimersi, a mettersi in gioco.


La tua preoccupazione di essere vista come "mediocre" o di non essere compresa è un sentimento che condivido profondamente. In ogni artista c'è una voce che sussurra dubbi e incertezze. Tuttavia, è proprio attraverso queste sfide che la nostra arte si approfondisce, che il nostro spirito si rafforza.


La tua riflessione sul passato, sul guardare indietro al percorso fatto e riconoscere quanto sei cresciuta, è un momento di profonda consapevolezza. Questo è il vero potere dell'arte: la capacità di trasformarci, di farci evolvere. La recitazione non è solo un mestiere o una professione; è un percorso di vita, un modo di esplorare l'universo interiore ed esteriore che ci circonda.


E così, Sveva, ti invito a guardare le tue paure come compagni di viaggio in questo percorso artistico. Sono lì per insegnarti, per farti crescere, per spingerti oltre i tuoi limiti. La tua paura del futuro, del prendere decisioni che potrebbero portarti al dolore, è comprensibile. Ma ricorda che ogni grande salto in avanti inizia con una decisione, con il coraggio di fare un passo verso l'ignoto.

Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo.


Il tuo diario emotivo è un promemoria potente per tutti noi: il viaggio dell'artista è un percorso di scoperta personale, di sfide, ma anche di grandi soddisfazioni. La tua storia è un faro di speranza e di ispirazione per chi, come te, si trova ad affrontare le "acque profonde" della recitazione.

Invito tutti voi, giovani attori e attrici, a condividere le vostre storie, i vostri dubbi e le vostre vittorie. Scriveteci, raccontateci il vostro viaggio emotivo. Morpheus è qui per ascoltarvi, per guidarvi attraverso le sfide e per celebrare con voi ogni successo. Ricordate: nel mondo dell'arte, come in quello di Matrix, la fede in se stessi è la chiave per sbloccare il vero potenziale. Sono Morpheus, e vi saluto con la promessa di essere sempre al vostro fianco, nel viaggio emozionante e imprevedibile della recitazione.

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