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Ci sono degli eventi che provocano scossoni che non immaginavamo prima, eventi che ci scuotono e ci danno un nuovo senso rispetto a quello che abbiamo vissuto e ormai, almeno a detta nostra, consolidato. Ieri mattina ho vissuto un evento di questo tipo, quando aprendo la piattaforma WeShort, ho trovato in bella vista il Cortometraggio "Lia Non Deve Morire", di Alfonso Bergamo. Non parlo di sorpresa o di stupore, parlo di un curioso senso di soddisfazione, personale e collettiva. Personale perché, oltre a essere un'opera importante di un Regista (e un amico) che stimo, questo cortometraggio rappresenta il primo cortometraggio professionale che mi ha visto come Aiuto Regista. Collettiva, perché un film, un corto, una produzione, sono lavori collettivi, dove chiaramente il Regista mette la faccia in primis, ma tutta la squadra di Pre-Produzione, Produzione e Post-Produzione, diventano un corpo unico. Quel corpo unico da ieri è disponibile su piattaforma, e anche tu che stai leggendo potrai godertelo, e perché no, dirci la tua.
Prima che tu corra sul sito (ti lascerò il link alla fine dell'articolo, non temere), voglio spendere due parole per raccontarti qualcosa di questo progetto. Lia Non Deve Morire nasce a metà del 2021, prima di tutto dalla sinergia tra il Regista e il Produttore della GiKa Productions Gian Gabriele Foschini, e dal loro desiderio di creare qualcosa insieme. Contemporaneamente, Alfonso e la sceneggiatrice Valentina Morricone si avvicinavano alla scrittura di questo progetto:
Lia non deve morire nasce da una telefonata con Alfonso. Voleva girare un corto partendo da un’indagine sul Golden Gate a San Francisco, uno dei luoghi che registra il maggior numero di suicidi al mondo. Così, partendo da questo tema, mi sono interessata ad un eventuale intreccio con la figura dello stand-up comedian: un soggetto che legittima la propria rabbia, i propri impulsi e talvolta anche la depressione perché può metterle in una forma che, facendo ridere, le rende socialmente accettabili.
Di seguito, abbiamo accostato questi ambiti alla questione dell’identità di genere e alla sensazione di non accettazione, alla depressione data dalla totale mancanza di speranza.
Alfonso e Valentina all’Anteprima Privata di Lia Non Deve Morire
Aggiungo a Corredo le parole di Alfonso:
“L’esigenza è quella di dare voce a chi per tanto tempo una voce non l’ha avuta. Oggi, finalmente, le parole ‘omosessualità” o ‘transgender’, e tante altre, non hanno più accezione negativa. Ai bambini si vuole insegnare il rispetto della diversità, e il non-giudizio. Agli adulti vogliamo mostrare quanto può essere migliore un mondo senza odio. Eppure, per tante persone questo è ancora un sogno. Non si è in grado di accettare gli altri. E spesso non si è ancora in grado di accettare nemmeno noi stessi".
La domanda a questo punto però sorge spontanea: di che parla Lia Non Deve Morire?
Il cortometraggio "Lia Non Deve Morire" racconta la storia di Vincenzo, un comico napoletano di 33 anni dal discreto successo. Attraverso il suo umorismo, Vincenzo affronta le tragedie e la sofferenza, usando la comicità come uno scudo contro le verità più dolorose di sé stesso. Già da bambino, Vincenzo ha sviluppato una parte femminile di sé che non ha potuto comprendere a pieno, creando quindi l'immagine di Lia, un'amica immaginaria che incarna quei tratti atipici per un ragazzo. Dopo che suo padre ha in qualche modo allontanato Lia, Vincenzo ha soppresso la sua identità di genere e sessuale, vivendo ora con una moglie e una figlia, Rosa, in una vita che solo in superficie appare serena, poiché Lia è ancora una presenza costante nella sua esistenza.
Parallelamente, Angela, una donna di 30 anni, vive con le conseguenze di una malformazione alla gamba sin dall'infanzia. Nonostante ciò, ha preso a praticare l'arrampicata sportiva in adolescenza, spinta dal desiderio di superare i limiti fisici. Durante una competizione, un improvviso riconoscimento del dolore persistente della sua gamba la porta a lasciarsi cadere intenzionalmente, un gesto che esternamente viene interpretato come un incidente. Dopo quell'episodio, Angela ha cessato di arrampicare, ma ha trovato un nuovo modo di vivere, accettando il dolore come parte integrante di sé. Angela capisce che Lia, come parte di Vincenzo, è reale e vitale, e non deve essere negata o dimenticata.
Le riprese si sono svolte a Polla, cittadina della bassa Campania che ha ospitato una troupe cinematografica, tra stazioni abbandonate e teatri rinvigoriti di nuova vita. Come detto, la Produzione è stata affidata alla Gika Productions di Giangi Foschini e Francesca Cornelia Tosetti, insieme a BRANDOS FILM; Giuseppe Esposito è stato imprescindibile come Produttore Associato, a muoversi nel territorio. La Fotografia è stata affidata a Daniele Poli, Direttore Della Fotografia che ha instaurato con Alfonso un forte legame di stima e professionalità; passando alle musiche, si deve ringraziare il genio di Sergio Cammariere, che ha donato due brani per impreziosire questo cortometraggio. Gli attori protagonisti sono stati Mario Paradiso Jr., Francesca Cellini, Francesco Barra ed Elena Romagnoli.
Per me è stata un'esperienza a dir poco straordinaria, di crescita personale e professionale, e finalmente, dopo due anni di Festival in giro per l'Italia e per il Mondo, da ieri Lia è visibile sulla piattaforma WeShorts. Di che si tratta? È una piattaforma online dedicata alla distribuzione e alla promozione di cortometraggi. Consente ai creatori di film di caricare e condividere i loro lavori con un pubblico internazionale, offrendo una vetrina per talenti emergenti nel mondo del cinema. La piattaforma può anche essere utilizzata per partecipare a festival di cortometraggi, concorsi e altre opportunità di visibilità. Sono molto legato a questa piattaforma, perché negli ultimi anni posso dire di averci passato quasi tante ore quante su Netflix, a "Studiare quelli Bravi". Approdare qui rappresenta un momento di forte emozione.
Su Lia Non Deve Morire potrei parlare all'infinito, magari raccontandovi la mia esperienza, però preferisco al momento afffidare alle immagini il resto. Aspetto vostre.
Perché Lia aspetta ancora voi.
E Non Deve Morire.
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