Monologhi cinema: \"Train de vie\"

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Se i miei calcoli sono esatti, quando questo aggeggio toccherà le 88 miglia orarie...


~DOC

NE VEDREMO DELLE BELLE, MARTY!


Ciao, amici del cinema e appassionati di monologhi indimenticabili! Sono io, DOC, il vostro eccentrico e appassionato narratore dal mondo di "Ritorno al Futuro". Oggi, ci immergeremo in un monologo profondo e stimolante tratto da "Train de vie". Preparatevi a un viaggio nella filosofia e nell'esistenza umana, attraverso le lenti del cinema!


IL MONOLOGO DI TRAIN DE VIE


MINUTAGGIO: 1:01:15 - 1:02:29

RUOLO: Shlomo

ATTORE: Lionel Abelanski

DOVE VEDERLO: CHILI


INGLESE


Have you ever asked if there's humanity? "God created ma in his own image." That's beautiful... Schlomo as the image of God. Who has written this sentence in the Torah? Man. Not God. Man... Written without any modesty, comparing himself to God. Maybe God created Man. But Man... Man, the Son of God... hase created God, in order to invent himself. Man has written the Bible... in fear of being forgotten. God didn't care. We do not love and worship God. We rather ask him to help us with our terrestrial existence. But we don't care about God. We hust worry about ourselves. So, the question is not whether there is a God or not, but whether there are any of us.


ITALIANO


Vi siete mai chiesti se l’uomo esiste? Dio creò l’uomo a sua immagine. E’ bello. Shloime a immagine di Dio. Ma chi l’ha scritta questa frase nella Torà? L’uomo, non Dio. L’uomo. L’ha scritta senza modestia, paragonandosi a Dio. Dio forse ha creato l’uomo, ma l’uomo… l’uomo, il figlio di Dio… ha creato Dio solo per inventare se stesso. L’uomo ha scritto la Bibbia per paura di essere dimenticato, infischiandosene di Dio. Rabbino, noi non amiamo e non preghiamo Dio, ma lo supplichiamo, lo supplichiamo perché ci aiuti a tirare avanti. Cosa ci importa di Dio per come è, ci preoccupiamo solo di noi stessi. Allora la questione non è solo sapere se Dio esiste, ma se noi esistiamo.


E' PIU' SERIO DI QUELLO CHE PENSAVO!


Ah, eccoci qui, cari amici del grande schermo! Oggi ci addentriamo in un monologo che tocca le corde più profonde dell'esistenza umana e della nostra relazione con il divino. Preparatevi a un viaggio straordinario nella mente e nel cuore! Iniziamo con questa frase potente: "Dio creò l'uomo a sua immagine". Questa affermazione, amici miei, è carica di significato. È come se Dio avesse lasciato un'impronta di sé nell'uomo, un segno della sua grandezza. Ma... colpo di flusso catalizzatore! Anzi, colpo di scena! Queste parole sono state scritte dall'uomo, non da Dio. È l'uomo che si paragona a Dio, che si eleva a un livello quasi divino. È un po' come quando ho costruito la mia macchina del tempo: un tentativo di superare i limiti umani, di toccare l'infinito. Ma andiamo oltre. Il monologo ci suggerisce che forse, in un certo senso, l'uomo ha creato Dio. Sì, avete capito bene! L'uomo, nella sua ricerca di significato, nella sua paura dell'oblio, potrebbe aver inventato l'idea di Dio. È un concetto rivoluzionario, quasi come scoprire che si può viaggiare nel tempo!


Il rapporto tra Dio e uomo non è un rapporto di amore o di adorazione, ma piuttosto di supplica, di richiesta di aiuto per affrontare le sfide della vita. È un'osservazione profonda, che ci mostra come l'uomo spesso cerchi il divino non per ciò che è, ma per ciò che può fare per noi. Io ho bisogno di 1.21 gigawatt per la mia macchina del tempo: cerco l'energia non per se stessa, ma per ciò che può fare per me. Il monologo ci lascia con una domanda esistenziale: esistiamo davvero? O siamo solo una creazione, un'idea nella mente di un Dio che noi stessi abbiamo inventato? È una domanda che sfida la nostra percezione della realtà, che ci spinge a esplorare i confini della nostra esistenza. È come chiedersi se il viaggio nel tempo sia realmente possibile o solo un sogno fantastico.




MARTY! VISTO? VA A VAPORE!


Ecco, cari amici e aspiranti attori, questo era il nostro viaggio filosofico di oggi. Spero che questo monologo vi abbia ispirato, fatto riflettere e magari vi abbia dato nuovi spunti per le vostre interpretazioni. Ricordate, nel cinema come nella vita, esplorare nuove idee è sempre un'avventura affascinante. Fino alla prossima volta, tenete accesi i motori della vostra curiosità e... buon viaggio nel tempo del cinema!


Adieu!


C'è qualche monologo maschile che vorresti vedere qui sul Blog? Scrivici!


DOC

Laureato a pieni voti in numerose discipline scientifiche, ama definirsi cultore di tutte le scienze. I suoi idoli sono i grandi scienziati del passato, come Isaac Newton, Benjamin Franklin, Thomas Edison e Albert Einstein, dei quali possiede i ritratti nel salotto di casa propria e che adora così tanto da chiamare il cane da compagnia che possiede nel 1955 Copernico e quello che possiede nel 1985 Einstein.

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