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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Jésica nel contesto di Respira rappresenta un potente momento di introspezione e riflessione sul tema del dolore e della perdita. La sua esperienza personale, legata alla morte del fratello Rodri, viene messa in relazione con il caso di una paziente, Clotilde, affetta da Alzheimer. Il dialogo affronta l'idea di come la malattia possa, in un modo perverso, "alleviare" il dolore dimenticando i propri cari, sollevando questioni profonde sulla memoria e l'elaborazione del lutto.
STAGIONE 1 EP 7
MINUTAGGIO: 32:23-33:44
RUOLO: Jésica
ATTRICE: Blanca Suárez
DOVE: Netflix
ITALIANO
Non si stava autolesionando. Clotilde, ti ricordi di lei? Non si stava autolesionando. Tutti gli incidenti sono dovuti ad un Alzehimer galoppante. Gliel’ho detto ed è stata durissima. Ne è uscita devastata. Però, sai che cosa mi ha detto? Che c’era qualcosa di buono nella sua malattia. Perché stava iniziando a dimenticare la figlia morta. E dimenticandosi di lei le stava passando il dolore. E da due settimane io sono preoccupatissima, perché non sogno Rodri quasi mai. E mi sta facendo meno male. Ma io non mi voglio dimenticare di lui, sai io non… non voglio che mi passi il dolore. Deve farmi male come il primo giorno, è il prezzo che devo pagare. Non so perché cazzo ti sto raccontando tutte queste cose.
RESPIRA
La serie Respira (2024), conosciuta anche come Breathless in inglese, è un dramma medico spagnolo creato da Carlos Montero, noto per il suo lavoro su Élite. La storia si svolge all'interno dell'ospedale pubblico Joaquín Sorolla a Valencia e segue le vite dei medici e dei residenti alle prese con le sfide del sistema sanitario pubblico spagnolo.
Il protagonista, Biel, interpretato da Manu Ríos, è un giovane medico residente che ha sacrificato molto per la sua carriera. Le vicende prendono una piega drammatica quando un paziente di alto profilo viene ammesso in ospedale, proprio mentre scoppia uno sciopero generale del personale sanitario. La serie affronta temi complessi come la lotta per migliori condizioni lavorative e la responsabilità verso i pazienti, esplorando anche questioni etiche legate alla sanità pubblica.
Il cast include attori noti come Najwa Nimri, Aitana Sánchez-Gijón e Blanca Suárez. Con i suoi 8 episodi, la serie mette in luce i conflitti interni del personale medico, bilanciando drammi personali e tensioni politiche. L'ambientazione e i temi trattati fanno di Respira un prodotto innovativo nel panorama delle serie spagnole, mescolando il classico dramma ospedaliero con la critica sociale.
Il monologo di Jésica esplora temi di dolore, perdita e memoria in modo molto intimo e struggente. Lei riflette sulla sofferenza legata alla perdita del fratello Rodri, collegandola a un caso clinico, quello di Clotilde, una paziente affetta da Alzheimer. Clotilde, pur devastata dalla malattia, vede un aspetto "positivo" nel suo progressivo dimenticare, perché questo processo le permette di alleviare il dolore per la morte della figlia.
Jéssica, invece, esprime una posizione diametralmente opposta: è terrorizzata dall’idea di smettere di soffrire per la perdita di Rodri, come se il dolore fosse il suo ultimo legame con lui. Si rifiuta di accettare una guarigione emotiva, perché per lei, "deve" continuare a farle male come il primo giorno, come se fosse una forma di penitenza o di fedeltà verso il fratello.
Questo monologo parla quindi della complessità del dolore umano: da un lato, la necessità di elaborare il lutto e andare avanti, dall’altro, il timore che il distacco emotivo sia un tradimento della memoria dei propri cari. Il desiderio di Jéssica di non lasciar andare il dolore mostra quanto sia radicata in lei l’identità della "sofferente", un aspetto che riflette un'esperienza di lutto non risolta.
Il suo sfogo finale, dove si chiede perché sta raccontando tutto questo, rivela il bisogno disperato di connessione e comprensione, un bisogno che si manifesta in un momento di vulnerabilità.
Attraverso questo monologo, Jésica espone il suo rifiuto di lasciarsi alle spalle il dolore, vedendolo come un tributo che deve pagare per mantenere vivo il ricordo del fratello. La sua paura di guarire emotivamente sottolinea il legame intrinseco tra dolore e identità, rendendo il suo personaggio particolarmente complesso e toccante.
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