Monologo - Leonardo Pieraccioni in Il Ciclone

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "Il ciclone", diretto da Leonardo Pieraccioni, uno dei monologhi più significativi è pronunciato dal suo personaggio. Questo pezzo di dialogo offre anche un'affascinante finestra sullo stile narrativo e umoristico di Pieraccioni. Attraverso il monologo, il regista esplora temi come l'intimità, le coincidenze culturali e personali e la natura umana, tutti presentati con un leggero tocco comico.

E SI CAMMINO'...

MINUTAGGIO: 1:20:30.1:21:24

RUOLO: Levante Quarini

ATTORE: Leonardo Pieraccioni

DOVE: Netflix


ITALIANO


Quanto si camminò quella notte. Madonnina quanto si camminò. Io non avevo mica mai camminato così tanto in vita mia. Però cammina cammina si trovarono almeno altri dieci punti in comune, è. Tipo… l’odio per la domenica, la passione per il pistacchio, i cartoni animati, la bruschetta, che loro in Spagna chiamano “Las Fettuntas”. L’amore per i documentari sugli animali, ad eccezione della locusta, che quella ci faceva schifo a tutti e due; l’odio per il prezzemolo che ti si incastra tra i denti, la passione per i cano, ma soprattutto in comune si aveva l’amore per le poesie di Fernando Pessoa. Anche se lì a dire il vero mentii clamorosamente. Perché io di Fernandi ne conosco tanti, ma questo Pessoa non l’avevo proprio presente.

IL CICLONE

"Il ciclone" è un film italiano del 1996 diretto da Leonardo Pieraccioni, che ne è anche protagonista, sceneggiatore e co-autore della colonna sonora. Questa commedia romantica ha avuto un grande successo in Italia, diventando uno dei film più amati degli anni '90 e un fenomeno culturale a sé stante.


La trama ruota attorno a Levante Quarini, interpretato da Pieraccioni, un tranquillo e timido agente di assicurazioni che vive in una fattoria in Toscana con la sua stravagante famiglia. La loro vita viene sconvolta dall'arrivo di un gruppo di ballerine di flamenco spagnole, che si rifugiano nella loro casa dopo che il loro furgone si rompe. Tra queste c'è Caterina, interpretata da Lorena Forteza, una ballerina di cui Levante si innamora perdutamente.


Il film è permeato da un umorismo tipicamente toscano, caratterizzato da battute sagaci e situazioni comiche che sfruttano al meglio il contrasto culturale tra gli italiani e le ospiti spagnole. "Il ciclone" ha contribuito a definire il tipo di commedia romantica italiana degli anni '90, con una miscela di humor, sentimenti e una profonda immersione nel paesaggio e nelle tradizioni locali.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Pieraccioni rivela diversi aspetti interessanti sia in termini di scrittura che di tematiche. Attraverso il suo flusso di coscienza, Pieraccioni crea una narrazione che esplora i legami umani in modo leggero e umoristico, caratteristica distintiva della sua regia. La camminata rappresenta un viaggio emotivo e relazionale tra i personaggi. Attraverso questa lunga passeggiata, si svelano e si scoprono interessi comuni che avvicinano i personaggi, suggerendo come il tempo e le esperienze condivise possano facilitare la connessione umana. L'elencazione degli interessi comuni serve a costruire un senso di affinità tra i personaggi, dimostrando come piccole coincidenze possono formare le basi di un rapporto. Ma l'umorismo emerge quando Edoardo ammette di non conoscere realmente Fernando Pessoa, uno dei punti in comune citati, rivelando una vulnerabilità umana all'adattamento e forse al

desiderio di piacere e connettersi con l'altro. La menzione di termini culturalmente specifici come "Las Fettuntas" per la bruschetta offre uno sguardo alle differenze e alle similitudini tra culture, trattate con leggerezza e umorismo. Anche l'avversione comune per piccoli disagi come il prezzemolo tra i denti aggiunge un tocco di quotidianità e relatabilità al dialogo. Il riferimento a Fernando Pessoa introduce anche un elemento di comicità quando viene rivelata l'ignoranza di Edoardo su Pessoa. Questo dettaglio non solo umanizza il personaggio, rendendolo più accessibile e fallibile, ma aggiunge anche una dimensione ironica alla sua narrazione, tipica della commedia di Pieraccioni.

Conclusioni

Il monologo riflette il modo in cui Pieraccioni riesce a fondere l'umorismo con profonde verità umane, creando una narrativa che è tanto divertente quanto rivelatrice. Attraverso la camminata notturna e la successiva rivelazione di interessi comuni, il dialogo non solo avanza la trama, ma approfondisce la comprensione degli spettatori dei personaggi e delle loro relazioni.

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