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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo della madre di Bear, Donna, mentre racconta l'esperienza del parto di suo figlio Michael racchiude temi profondamente umani e simbolici. Attraverso una narrazione intima e viscerale, la madre rivive il giorno in cui ha dato alla luce Michael, evocando una serie di immagini che esplorano il paradosso tra dolore e forza, vulnerabilità e resistenza.
STAGIONE 3 EP 8
MINUTAGGIO: 12:16-13:40
RUOLO: Donna
ATTRICE: Jamie Lee Curtis
DOVE: Disney +
INGLESE
Yes. I was walking. I don’t know. Yes, I was walking. I didn’t know what else to do. I remember it was so cold. I mean, so cold. But you know, I felt really good. Great. Like I vividly remember feeling, like, really good and strong, you know? I mean, in between contractions, but, like, I could take these stunning deep breaths and then the pain would hit and kicked my ass. It was like a… It was like a shooting star through my entire being and I remember I would stop and pause and, like, hold on to a… um… um… Just, like, whatever was around? No. The parking meter. Or the street sign. Oh, yeah. And… And then it would pass, and then I got to the hospital. I walked in and I literally shouted. I was like, “Hello. Drugs.” “Hello, please. Hello?” Okay. Keep it down. “Give me drugs.” “Like, give me the drugs.” And they did. And then, you know, Michael was born. And the doctor said… The doctor said it was an amazing birth, because, somehow, I guess he had gotten sort of twisted up inside there, right up until the last minute, literally to the last second. It was… It was kind of like he like he… like he wanted to stay in there. Yeah.
ITALIANO
Oh, certo, si stavo camminando, si stavo camminando perché non sapevo che altro fare. Quel giorno faceva freddissimo, un freddo gelido, però mi sentivo così, così bene. Mi sentivo benissimo. Ricordo chiaramente di essermi sentita in salute, e anche forte… ovviamente tra una contrazione e l’altra, ma… riuscivo a fare questi grandi respiri profondi. E poi arrivava il dolore, era come una grande stella cadente, mi prendeva nel corpo. E ricordo che mi fermavo, respiravo, e mi aggrappavo a… al parchimetro, il cartello stradale. E una volta in ospedale sono entrata. Ho letteralmente urlato: “Presto! Drogaaa! Presto, per favore, pronto, datemi della droga, datemi la vostra droga”. E me l’hanno data, E poi a quel punto Michael è nato, e a que punto il Dottore ha detto che era stato un parto miracoloso perché a quanto pare era rimasto attorcigliato nel cordone fino all’ultimo minuto, fino all’ultimo secondo. Era quasi come se lui... quasi come se lui volesse restare lì dentro. Già.
"The Bear" è una serie televisiva che ha guadagnato molta attenzione per la sua rappresentazione intensa e autentica della vita in una cucina professionale, con un focus sulla pressione e sulle relazioni umane nel contesto lavorativo.
La storia segue Carmen "Carmy" Berzatto, un giovane chef di alta cucina che ha lavorato in ristoranti di lusso, ma che si ritrova a gestire una piccola paninoteca italiana a Chicago chiamata The Original Beef of Chicagoland. Questa paninoteca era di proprietà di suo fratello Michael, che è recentemente morto. La serie esplora non solo il tentativo di Carmy di rilanciare l’attività, ma anche il suo processo di lutto e il peso della responsabilità familiare.
Carmy, che viene da un background di alta cucina molto diverso, è abituato a standard altissimi e a un'organizzazione rigida, mentre il ristorante di suo fratello è in disordine, sia a livello finanziario che operativo. Deve quindi affrontare una cucina disorganizzata, un personale difficile da gestire e debiti che rischiano di far fallire l'attività.
Un elemento centrale della trama è la dinamica con il team. I collaboratori di Carmy, tra cui il capo panettiere Marcus, la severa sous chef Sydney, e il burbero ma affettuoso cugino Richie, contribuiscono a creare un microcosmo di tensione e caotica solidarietà. Ogni personaggio ha le sue complessità, e la serie dedica molto spazio a esplorare le loro storie e dinamiche interpersonali.
La madre di Bear racconta il giorno in cui ha dato alla luce Michael, con un tono che alterna il ricordo del dolore fisico e il senso di potenza e vitalità. Il freddo gelido contrasta con il suo sentirsi incredibilmente bene, in salute e forte, evidenziando un paradosso che sottolinea la dualità dell'esperienza del parto: dolore e forza coesistono. Le contrazioni sono descritte come "una grande stella cadente", una metafora poetica che trasforma il dolore in un evento straordinario e viscerale, quasi un'esperienza cosmica. Questo paragone eleva il parto a qualcosa di più grande, come un momento trascendentale.
Quando menziona l'atto di "aggrapparsi al parchimetro, al cartello stradale", c'è un simbolismo evidente nel suo bisogno di trovare un punto d'appoggio fisico, un modo per radicarsi durante un'esperienza fuori dal suo controllo. È un'immagine di vulnerabilità e forza allo stesso tempo, riflettendo come una persona, in mezzo al caos e al dolore, cerchi qualcosa di stabile per sopravvivere.
L'arrivo in ospedale e la richiesta disperata di droga portano una dimensione più umana e umoristica al monologo, facendo eco all'esperienza comune di molte madri che cercano sollievo dal dolore. Il punto culminante arriva con la nascita di Michael, un momento descritto come miracoloso per via del cordone ombelicale attorcigliato. Qui emerge un tema fondamentale: Michael sembrava voler restare nel grembo materno fino all'ultimo secondo, suggerendo un attaccamento alla sicurezza dell'utero, un'immagine simbolica che potrebbe rifletterere il legame complesso e difficile che avrà con il mondo esterno.
Questa descrizione sembra anticipare il carattere di Michael e il suo destino. Il voler "rimanere lì dentro" può essere interpretato come una metafora della sua riluttanza ad affrontare la vita o la sua difficoltà a trovare il proprio posto nel mondo. Potrebbe anche alludere ai futuri problemi che Michael affronterà, come una sorta di prefigurazione.
Il monologo diventa una metafora per la complessità delle relazioni umane e per il destino che incombe su ogni individuo. La madre, nel ricordare quel giorno, rivela una malinconia latente, quasi come se sapesse che l'esito di quella "nascita miracolosa" sarebbe stato segnato da un futuro difficile. L'intero discorso si carica di un senso di rassegnazione e consapevolezza, lasciando intravedere il tema centrale della serie: la lotta con il passato e con i legami familiari, spesso così intricati da risultare impossibili da spezzare o superare.
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