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~ LA REDAZIONE DI RC
"Il Gusto delle Cose", diretto dal regista franco-vietnamita Trần Anh Hùng, è un'opera cinematografica che va oltre il semplice "food-porn". Interpretato dai talentuosi Juliette Binoche e Benoît Magimel, il film è un'esperienza sensoriale e sensuale che esplora la bellezza e l'arte della cucina. Attraverso una regia meticolosa e un'attenzione ai dettagli, Hùng crea un "cinema gourmet" che coinvolge lo spettatore in una celebrazione della vita e del cibo. Il film si distingue per la sua capacità di trasmettere non solo il piacere visivo e uditivo, ma anche una sensazione quasi tangibile del gusto e dell'aroma dei piatti preparati.
MINUTAGGIO: 80-85
RUOLO: Dodin Bouffant
ATTORE: Benoît Magimel
DOVE: Al cinema :)
ITALIANO
Mi permettete di guardarvi mangiare? Un poeta cinese dell'undicesimo secolo, ha osservato una regola per tutta la vita. Lavorava per un anno, e l'anno seguente lo dedicava totalmente a sua moglie. Avrei dovuto seguire il suo esempio. I denti, i denti si... sminuzzano il cibo. E le ghiandole in ogni specie, all'interno della bocca lo inumidiscono. La lingua sposta il cibo per mischiarlo. Poi lo preme contro il palato per spremerne i succhi e assaporarne il gusto. Così facendo riunisce il cibo al centro della bocca, dopodiché appoggiandosi alla mascella inferiore, si solleva nel mezzo, facendo in modo che si formi alla radice una pendenza che porti il cibo in fondo alla bocca. Che accolto dalla faringe si contrae a sua volta e lo trasporta nell'esofago i cui movimenti peristaltici lo conducono allo stomaco. Svolta da voi Eugénie, questa attività, è meravigliosa.
"Il gusto delle cose" (titolo originale "La Passion de Dodin Bouffant") è un film drammatico del 2023 diretto da Trần Anh Hùng. Il film è ambientato nella Francia del XIX secolo e racconta la storia di Eugénie, una cuoca impeccabile interpretata da Juliette Binoche, che lavora da oltre vent'anni per il celebre gastronomo Dodin Bouffant, interpretato da Benoît Magimel. La trama si sviluppa attorno alla loro collaborazione professionale e alla crescente complicità che si trasforma in un sentimento amoroso. Dodin, per conquistare Eugénie, decide di cucinare per lei, un gesto mai compiuto.
Il film ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il premio per la miglior regia al Festival di Cannes 2023. Ha anche ottenuto candidature ai premi César per la miglior fotografia, scenografia e costumi, vincendo il premio Lumière per la miglior fotografia. Distribuito da Lucky Red, "Il gusto delle cose" è uscito nelle sale italiane il 9 maggio 2024 e ha ricevuto un'accoglienza positiva sia dalla critica che dal pubblico, con una valutazione media su diverse piattaforme di recensioni
Il monologo di Benoît rivela una profonda riflessione sul significato del cibo e del mangiare, collegandolo sia a un atto di amore che a un processo fisiologico affascinante. Benoît inizia con un riferimento culturale e poetico, evocando un'immagine di dedizione e amore. La menzione di un poeta dell'undicesimo secolo che alterna il lavoro con un anno dedicato alla moglie suggerisce un parallelo tra il tempo dedicato all'amore e la cura con cui il cibo viene preparato e consumato. Questa riflessione serve a introdurre il tema dell'amore e della cura, paragonandolo all'atto del mangiare.
Il monologo prosegue con una descrizione dettagliata del processo fisiologico del mangiare. La spiegazione dei ruoli di denti, ghiandole salivari, lingua, palato, faringe, esofago e stomaco offre un'immagine vivida e scientifica del processo. Questa parte del monologo evidenzia l'interesse del personaggio per i dettagli e la bellezza del corpo umano in azione.
La conclusione del monologo, in cui Benoît esprime la meraviglia per l'atto del mangiare compiuto da Eugénie, trasforma un processo fisiologico in un atto quasi poetico e sacro. Questo sottolinea il rispetto e l'ammirazione del personaggio per Eugénie, sia come cuoca che come persona.
Il riferimento al poeta cinese introduce il tema dell'amore e della dedizione, suggerendo che il personaggio desidera dedicare più tempo e attenzione a Eugénie, proprio come il poeta dedicava un anno alla moglie. La descrizione dettagliata del processo del mangiare serve a collegare il fisico al metafisico, mostrando come un atto quotidiano possa essere visto come qualcosa di straordinario quando osservato con attenzione e ammirazione.
L'attenzione minuziosa ai dettagli del mangiare rispecchia l'attenzione del personaggio per Eugénie, evidenziando una forma di amore che è attenta e rispettosa dei piccoli aspetti della vita quotidiana.
Questo monologo utilizza una combinazione di riflessioni culturali, descrizioni scientifiche e apprezzamenti estetici per esprimere temi di amore, dedizione e bellezza nei dettagli. Il personaggio maschile, attraverso la sua richiesta di osservare Eugénie mentre mangia, mostra il suo profondo rispetto e ammirazione per lei, trasformando un atto comune in un momento di poesia e riflessione.
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