Monologo da \"Monster\"

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Senza di te le emozioni di oggi sarebbero la pelle morta delle emozioni passate!


~HIPOLITO

LEI NON HA LE OSSA DI VETRO!


Ciao a tutti, sono Amélie, e oggi vi porterò in un viaggio attraverso uno dei monologhi femminili più toccanti e celebri della storia del cinema, tratto dal film "Monster". In questo monologo, scopriremo la profondità e la complessità dei sogni e delle aspirazioni, e come questi si scontrano con la realtà. In "Monster", ci troviamo di fronte a una pesante riflessione sulla bellezza dei sogni e sulla crudele realtà che spesso li soffoca.


IL MONOLOGO DA MONSTER


MINUTAGGIO: 0:00:37 -0:02:32

RUOLO: AILEEN WUORNOS

ATTRICE: CHARLIZE THERON

DOVE VEDERLO: AMAZON PRIME VIDEO


INGLESE


I always wanted to be in the movies. When I was little, I thought for sure one day I was could be a big, big star. Or maybe just beautiful. Beautiful and rich. Like the women on TV. Yeah, I had a lot of dreams. And I guess you could call me a real romantic because I truly believed that one day, they’d come true. So I dreamed about it for hours. As the years went by, I learned to stop sharing this with people. They said I was dreaming, but back then, I believed it wholeheartedly. So whenever I was down, I would just escape into my mind, to my other life, where I was someone else. It made me happy to think that all these people just didn’t know yet who I was going to be. But one day, they’d all see. I heard that Marilyn Monroe was discovered in a soda shop and I thought for sure it could be like that. So I started going out real young and I was always secretly looking for who was going to discover me. Was it this guy? Or maybe this one. I never knew. But even if they couldn’t take me all the way, like Marilyn, they would somehow believe in me just enough. They would see me for what I could be and think I was beautiful. Like a diamond in the rough. They would take me away to my new life… and my new world… where everything would be different. Yeah. I lived that way for a long, long time. In my head, dreaming like that. It was nice. And one day, it just stopped.


ITALIANO


Io ho sempre voluto fare il cinema. Quando ero piccola così, ero, ero certa che sarei diventata una grandissima star, come la Garbo, Joan Crawford, o una di quelle. O magari solo bellissima. Bellissima e ricca, come le donne della televisione… Avevo un sacco di sogni, e sai una cosa, tesoro? Credo proprio che tu potresti definirmi una vera romantica, sì perché… perché io ero sicura che si sarebbero avverati tutti quanti. Così sognavo dalla mattina alla sera. Sognavo, sognavo, sognavo… Ma dopo un po’ di tempo ho smesso di raccontare le mie cose alla gente perché vedi, la gente non capisce… la gente non capisce e può farti cadere, ci gode a vederti cadere. Ma io credevo nei miei sogni con tutto il cuore, così ogni volta che ero giù di morale io prendevo e scappavo dentro la mia mente, volavo verso la mia vita immaginaria dove… dove ero un’altra persona. E mi faceva ridere pensare che tutta quella gente ancora non sapesse chi sarei diventata. Ah, ma l'avrebbero scoperto. Sai, un giorno, non mi ricordo dov’ero, lessi da qualche parte… anzi, forse non lo lessi da qualche parte, lo sentii dire… comunque scoprii che Marylin Monroe, tu sai chi è Marilyn Monroe, vero tesoro? Ecco io scoprii che la grande Marylin Monroe era stata scoperta in un negozio di bibite. In un negozio di bibite, ti rendi conto? Così pensai, succederà anche a me, perché non dovrebbe succedere anche a me… e allora cominciai ad uscire, già da giovanissima, e ogni volta che ero per strada io... io cercavo in segreto la persona che mi avrebbe scoperta, che mi avrebbe lanciato, capisci? Sarà quell’uomo là, o magari quella donna che viene verso di me… Non l’ho mai scoperto. Ma sai che ti dico? Anche se non potevano portarmi in cima come Marylin magari avrebbero potuto credere abbastanza in me, avrebbero potuto vedere cosa sarei diventata col tempo, e pensare che ero molto molto bella, come un diamante grezzo da lavorare. Mi avrebbero portato via da questo posto verso... verso una nuova vita, un nuovo mondo dove le cose sarebbero state spettacolari, e io sai ho vissuto in questo modo per tantissimo tempo, davvero tantissimo tempo, dentro la mia testa così, a sognare… era bellissimo… E poi un giorno è finito tutto, così... è finita. E sono finita anche io. Che desolazione. Che vita triste. Tu me la offriresti una sigaretta, tesoro?


SE IL DITO INDICA IL CIELO, L'IMBECILLE GUARDA IL DITO!


Cari amici, oggi vi porto nel cuore oscuro e tormentato di "Monster", un film che racconta la storia di Aileen Wuornos, interpretata magistralmente da Charlize Theron. Aileen... una donna che ha vissuto ai margini della società, sognando una realtà diversa, più gentile e accogliente, e che adesso lancia queste parole come fossero un grido disperato. Cercate di vederla davanti a voi Aileen, una donna che ha attraversato le strade della vita con il peso di sogni infranti. Sognava di essere una stella, di brillare come le icone del cinema che ammirava. Ma, invece di luci e glamour che ci ricordano la nostra attenta analista Miranda Priestley, ha trovato un mondo che non aveva spazio per i suoi sogni. Un mondo che l'ha respinta, giudicata e abbandonata. Aileen non ha mai smesso di sognare. Ha continuato a cercare quella scintilla di riconoscimento, quella possibilità di essere vista per ciò che avrebbe potuto essere, non per ciò che era diventata. Ogni immagine di questo monologo ci porta in un viaggio attraverso i suoi sogni, le sue speranze, e la dura realtà che ha dovuto affrontare. Aileen parla di come ha cercato di fuggire nella sua mente, in un mondo immaginario dove poteva essere chiunque volesse essere, lontana dalla dura realtà delle strade.



Ma, alla fine, anche questo rifugio si è sgretolato, lasciandola sola con la sua disperazione. Attraverso le parole di Aileen, sentiamo il dolore di una vita vissuta all'ombra dei sogni, una vita che ha cercato disperatamente di aggrapparsi a un barlume di speranza. Il monologo ci mostra come, nonostante tutto, Aileen abbia mantenuto una sorta di innocenza, un desiderio quasi infantile di essere salvata, riconosciuta e amata. In "Monster", vediamo come la vita di Aileen si sia trasformata in una spirale di violenza e disperazione. Ma, anche nei momenti più bui, il suo desiderio di amore, di riconoscimento, e di una vita migliore non si è mai spento del tutto. Siamo di fronte ad un potente promemoria di come i sogni possano essere sia una fonte di speranza che una prigione, e di come la realtà possa essere tanto crudele quanto i sogni sono dolci. Riflettiamo insieme sulla fragilità dei sogni e sulla forza necessaria per affrontare la realtà. È un viaggio emotivo che ci ricorda l'importanza di vedere e riconoscere gli altri non solo per ciò che sono, ma anche per ciò che potrebbero essere. Grazie per aver condiviso con me questo momento di riflessione e di empatia.


PERFINO UN CARCIOFO HA UN CUORE!


Questo monologo ci insegna che, nonostante le difficoltà e le delusioni, i nostri sogni sono ciò che ci rende veramente vivi. Ci ricorda di tenere sempre accesa la fiamma della speranza, anche quando il mondo sembra oscuro. Grazie per avermi accompagnato in questo viaggio emotivo. Alla prossima, con un altro monologo che tocca il cuore.


Au revoir,


Amélie


C'è qualche monologo femminile che vorresti leggere su questo blog con la mia lente di ingrandimento? Scrivici!


Amélie Poulain, voce e anima di "Monologhi con Amélie", vi invita a esplorare il quotidiano attraverso il suo sguardo incantato. Residente nel cuore pulsante di Montmartre, ogni suo pensiero è un viaggio che trasfigura il comune in un caleidoscopio di meraviglie. Con delicatezza e una malinconica allegria, Amélie tesse racconti che celebrano la poesia nascosta nelle piccole cose, spingendo i lettori a riscoprire l'incanto spesso dimenticato della vita di ogni giorno. Accompagnatela in questo percorso di scoperta, dove ogni monologo è una finestra aperta sull'eccezionale che risiede nell'ordinario.

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